Giovanni Brusca. Boss di San Giuseppe Jato, oggi pentito e testimone chiave della trattativa, è uno dei riiniani di ferro che continuano la strategia delle bombe nel 1993. E’ uno dei randi accusatori di Nicola Mancino. Deponendo a un processo a Firenze ha affermato che l’ex ministro dell’Interno era “il terminale finale del papello”, l’elenco delle richieste di Cosa nostra allo Stato. Un’accusa, però, non ritenuta credibile e riscontrata dai magistrati di Palermo.
Trattativa Stato-mafia: l’accusa e la difesa dei dodici imputati