Politica

Ddl anticorruzione, il governo ha posto la fiducia alla Camera

Il ministro della Funzione pubblica Patroni Griffi garantisce "l'impegno massimo del governo perché le misure di attuazione vengano adottate nello spazio temporale di questa la legislatura” e il ministro della Giustizia Severino: "Nulla è perfetto, ma fermezza sui capisaldi"

Il governo ha posto la fiducia sul disegno di legge sull’anticorruzione. Lo ha annunciato all’Assemblea di Montecitorio il ministro per la Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi. La notizia era nell’aria, ma c’è stata l’ufficialità dopo quanto anticipato nella conferenza dei capigruppo di Montecitorio. La fiducia sarà votata domani dalle 20, mentre le dichiarazioni di voto, invece, si terranno sempre domani dalle 18, e alle 20 ci sarà la ‘chiama’ dei deputati. Il voto finale è previsto per mercoledì. “Domani alla camera il Pdl voterà convintamente il disegno di legge che porta il mio nome” fa sapere in una conferenza stampa a via dell’Umiltà Angelino Alfano, segretario del partito.

”Credo di poter assicurare l’impegno massimo del governo perché le misure di attuazione del ddl anticorruzione vengano adottate nello spazio temporale di questa la legislatura” ha spiegato Patroni Griffi. Prima di chiedere la fiducia sul provvedimento, il ministro ha ricordato i decreti delegati previsti dal ddl su cui il governo ha chiesto la fiducia: “L’incandidabilità alle elezioni politiche, l’incompatibilità dei dirigenti, la trasparenza cui si accompagna la previsione di una maggiore cogenza dei codici di condotta dei dipendenti pubblici”. 

Il ministro della Giustizia Paola Severino ha difeso in Aula alla Camera il ddl: “Nulla è approvato da tutti perché nulla è perfetto e tutto è perfettibile. Se aspettassimo un provvedimento perfetto nulla si muoverebbe – ha spiegato – il legislatore deve avere il coraggio di andare avanti anche quando non c’è condivsione totale. Torneremo al nostro metodo di mantenere un equilibrio tra le cose, tra modelli estremi, tra la possibilità di comprendere tutto in un unico provvedimento e di limitarlo a ciò che è concernente alla materia. Equilibrio non vuol dire rinuncia, ma fermezza sui capisaldi che hanno ispirato il provvedimento”. E “ciò che era stato detto in quest’Aula è stato mantenuto, i capisaldi sono ancora lì dove dovevano essere “, ha assicurato.

Sempre la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, su richiesta dell’Italia dei Valori, ha deciso che la Camera esaminerà nell’ultima settimana di novembre la proposta di legge sul falso in bilancio. Nella stessa ultima settimana di novembre ci sono in calendario anche i ddl sulle intercettazioni e sulla cittadinanza.