Nel giorno dei risultati delle elezioni regionali in Sicilia che vedono, allo stato, il candidato del centrosinistra Rosario Crocetta in vantaggio, l’agenzia internazionale Fitch ha declassato le emissioni a lungo termine dell’ente pubblico da ‘BBB+’ a ‘BBB’. Outlook negativo. Il downgrade riflette, spiega Fitch, le aspettative relative ai conti della regione e al deficit di bilancio su cui pesa il vertiginoso aumento della spesa sanitaria. La decisione riflette l’attesa “di un periodo prolungato di deficit fiscale, con debiti finanziari e commerciali in crescita” in un contesto in cui “le risorse verranno drenate” per “mantenere il settore sanitario vicino al pareggio di bilancio”.
Lo scorso luglio Standard & Poor’s aveva confermato il rating ‘BBB+’ della Sicilia provvedendo però a sospenderlo a causa della mancanza di informazioni sufficienti. Sempre a luglio l’agenzia Moody’s aveva tagliato il rating puntando l’attenzione su 900 milioni di derivati. Durante un incontro con Mario Monti a fine luglio, l’ex presidente Raffaele Lombardo, a dimissione già annunciate, aveva proprio discusso di piano di rientro finanziario e di riorganizzazione della pubblica amministrazione regionale, che fosse vincolante nei tempi e negli obiettivi. Poco giorni prima il premier aveva inviato una lettera, in cui esprimeva “viva preoccupazione” riguardo alla stabilità finanziaria della Regione Siciliana e l’esigenza “improcrastinabile” di provvedere a un rigoroso piano di riduzione e contenimento della spesa regionale, in simmetria con quanto si sta realizzando a livello nazionale con il decreto legge sulla spending review.