A me succede ogni volta, di fronte a certi progetti, di lasciarmi prendere dall’entusiasmo. Di stupirmi, come fa un bambino di fronte all’albero di Natale la sera dello scarto dei doni, con lo stesso mix di entusiasmo, smania, curiosità, e gioia.
A San Vito di Leguzzano, comunità di 3.500 abitanti in provincia di Vicenza, dal 2009 si sperimenta uno straordinario percorso partecipativo che riguarda, e sta qui la grande novità del progetto, la cultura.“Impronta culturale” produce socialità e comunità, e lo fa moltiplicando le relazioni, partendo dallo scambio che sta alla base di ogni contaminazione. Scambio di parole, idee, cose, tempo, aiuto. La nostra vita, se ci pensiamo bene, è fatta di scambi. Abbiamo sempre bisogno degli altri e gli altri di noi. Valorizzare l’atto del donare senza secondi fini è ciò che rende magico questo progetto.
In pratica, l’amministrazione ha deciso di mettersi in gioco condividendo la programmazione culturale dell’ente con i propri cittadini, attraverso un percorso partecipativo che vede coinvolti una cinquantina di giovani del territorio, individuati con una ricerca/richiesta di disponibilità a donare tempo per la comunità.
L’impronta culturale prevede che l’ideazione e la realizzazione delle attività culturali del comune nascano tutte dal coinvolgimento e dalla libera partecipazione dei giovani cittadini organizzati in sei gruppi di lavoro: il gruppo scritture, quello di educazione e scienza, il gruppo arti visive, il gruppo eventi, quello della sostenibilità, degli eventi, e infine il gruppo cultura, che è il tavolo di regia e sintesi dell’intero progetto.
“Ma la cultura è fatta delle cose che ci scambiamo, di come cerchiamo di spiegarci l’un l’altro chi siamo, della sensazione di avere o non avere qualcosa in comune con chi ci sta vicino alla prima di un’opera o nella fila davanti alla cassa di un supermercato”.
Questo breve estratto da “La voce di Bob Dylan” di Alessandro Carrera centra il cuore dell’iniziativa governata dal Comune di San Vito di Leguzzano, premiato nell’ambito del Premio Comuni Virtuosi 2012 nella categoria “Nuovi stili di vita”: in questa società che emargina e dimentica, divide e scarta, costruire un’idea e strumenti conseguenti di sostenibilità e inclusione, reciprocità e narrazione, suona come un controcanto rivoluzionario impossibile da tacere, mascherare, confondere.
Cinquanta ragazzi che si riuniscono per un anno, ogni anno dal 2009, e aprono cantieri di cultura (musica, arte, teatro, feste, eventi…) che lasciano impronte di modelli altri di società e sviluppo è qualcosa di incredibile, per le arie che tirano oggi su e giù per lo Stivale. Dove a farla da padrone è il disinteresse per le istituzioni e un menefreghismo che travolge ogni cosa, gettando fango come una frana di senso civico su tutto e tutti, senza distinzioni di sorta.
Tra il 2010 e il 2011 “Impronta culturale” ha messo in campo più di cento iniziative arrivando ad oltre 10.000 persone, realizzando proposte che hanno coinvolto tutti, dall’intellettuale alla vecchietta, abbattendo le barriere tra palco e platea. Più di trenta associazioni di volontariato hanno portato il proprio contributo di idee e risorse.
A valle del progetto sono stati studiati degli indicatori e delle forme di misurazione e valutazione delle varie iniziative, ciò che consente di aggiustare il tiro e monitorare l’andamento generale della proposta. Infine, è stata creata una vera e propria Carta a punti culturali, che viene rilasciata gratuitamente e fa vincere cultura: più partecipi alle attività culturali del paese più vinci “prodotti” culturali (libri, dischi, dvd, abbonamenti).
La carta a punti è una sorta di grande gioco di comunità che serve a diffondere cultura. Funziona nello stesso modo delle tessere che comunemente vengono usate per fare la spesa. Il possessore la striscia ad ogni evento culturale a cui assiste e accumula punti.
A me succede ogni volta, di fronte a certi progetti, di rimanere senza parole trattenendo per qualche attimo il respiro, come davanti all’apparizione e scomparsa di un arcobaleno. Che a volte dura il tempo di un respiro, a volte molto ma molto di più. Come nel caso di questa idea, che invito a scartare come un dono proprio a partire dal sito ufficiale del progetto: www.improntaculturale.it.