L'ufficio di presidenza conferma la fiducia a Di Pietro e annuncia un congresso straordinario: "Serve una riflessione sui fatti che hanno coinvolto alcuni esponenti locali". Saranno introdotte altre norme per la trasparenza: i candidati dovranno pubblicare in Rete i curricula. Già dalle regionali
Assemblea generale il prossimo dicembre “per la proposizione di un Congresso straordinario”. Lo ha stabilito l’ufficio di presidenza dell’Idv, riunitosi in seguito alle inchieste di queste settimane e dopo la puntata di Report sulla gestione dei fondi da parte del presidente Antonio Di Pietro a cui “e stata rinnovata piena fiducia”.
Secondo la nota diffusa dal partito c’è da riflettere sui fatti “che hanno coinvolto alcuni propri esponenti a livello locale“. Per questo servono “nuove e ulteriori regole per la selezione delle candidature e per vincolare gli eletti sul territorio a comportamenti coerenti con gli ideali e le finalità del partito”. Oltre alla ridefinizione delle regole per la trasparenza, i candidati delle prossime elezioni (a partire dalle regionali in Lazio, Lombardia, Molise e Friuli Venezia Giulia) dovranno pubblicare in Rete i loro curricula.
Infine l’ufficio di presidenza del partito ha ribadito che in vista delle politiche servirà “favorire per le prossime elezioni nazionali e regionali la formazione di un’aggregazione politica riformista e di centrosinistra, basata, in primo luogo, sulla coerenza dei programmi, in alternativa a quelli sin qui realizzati dal governo Berlusconi, prima, e dal governo Monti ora”, ma anche “rilanciare la campagna referendaria in corso sui 4 quesiti a favore del lavoro e contro la Casta, anche organizzando un ulteriore Referendum Day da tenersi al più presto, al fine di informare adeguatamente i cittadini”.
“Il partito è tutto compatto attorno a Di Pietro – spiega il senatore Stefano Pedica – Questo è il punto più importante della riunione”. Per il parlamentare dell’Idv tuttavia non c’è alcun collegamento con le polemiche a seguito della puntata di Report sulla gestione dei fondi di partito da parte di Di Pietro. “Lo scandalo della casa non esiste e Di Pietro ha risposto perfettamente sul suo blog. Si tratta di cose del 1997 per le quali Di Pietro è stato assolto e i suoi accusatori invece condannati per diffamazione. L’assemblea generale permette a tutti gi eletti di confrontarsi in continuità con quanto fatto finora dal partito”.