Trasformate nanoparticelle in ‘mattoncini’ per costruzioni. Un gruppo di ricercatori statunitensi coordinati dall’Università di New York ha sviluppato una tecnica per legare a piacimento piccole molecole. Lo studio, pubblicato in copertina sull’ultimo numero di Nature, permette di realizzare composti che non esistono in natura e con applicazioni in numerosi campi, dall’ottica alla biologia. Inserendo minuscoli filamenti di Dna su piccole particelle disperse in un liquido, i ricercatori sono riusciti a ideare un nuovo metodo per far interagire tra loro le particelle e farle legare in maniera ordinata.
Riuscendo a sviluppare nelle nanoparticelle le proprietà di specificità e direzionalità, lo studio ha permesso di superare la difficile sfida di riuscire a controllare i meccanismi per legare piccole particelle in maniera analoga agli atomi. La distribuzione delle cariche elettriche permette agli atomi di avere dei ben definiti siti dove legarsi agli altri atomi mentre nelle nanoparticelle, costituite da più atomi, ciò avviene in maniera disordinata. Per superare questo problema, i ricercatori statunitensi sono riusciti a creare sulle nanoparticelle delle piccole sporgenze adesive grazie all’inserimento di filamenti di Dna. Determinando la combinazioni di basi del filamento è infatti possibile far aderire perfettamente due tratti complementari di Dna, facendoli combaciare come i mattoncini per costruzioni. Lo studio permette così di realizzare e manipolare precise composizioni di particelle in forme che non esistono in natura. In questo modo potrebbe essere possibile realizzare materiali con proprietà ancora sconosciute e con applicazioni in moltissimi campi.