Nello staff del deputato dell'Italia dei Valori entrano due esponenti che conoscono la piattaforma di democrazia partecipativa. E dopo lo scandalo su Di Pietro a seguito dell'inchiesta di Report dice: "Non ha rubato le case, ma non si parla solo con le sentenze"
Dopo aver consigliato il campo di concentramento a Formigoni e Scopelliti, il parlamentare dell’Italia dei Valori Francesco Barbato fa parlare ancora di sé, ma senza sparare a zero sulla ‘casta’. Il deputato Idv ha infatti aperto le porte a due esponenti del ‘Partito dei pirati’ come suoi assistenti, omologo italiano del ‘Piraten partei’ che in Germania alle elezioni dei lander tedeschi di aprile ha raccolto il 7,7% dei consensi. I Pirati italiani si definiscono “antagonisti” del M5S con il quale, però, condividono molte battaglie.
“Ho già inviato la richiesta alla Camera – ha spiegato il parlamentare -. Voglio portare nel palazzo la loro piattaforma ‘liquid feedback‘ per interrogazioni e proposte”. Poi Barbato critica la decisione comunicata oggi dal suo partito di convocare l’assemblea per dicembre, per introdurre nuove regole sulla trasparenza del partito a seguito dell’inchiesta di Report. ”E’ una scelta democristiana – afferma – ma andrò. Il congresso? Non parteciperò. L’Idv è superata. La decisione dell’Ufficio di presidenza sembra, e dico sembra, accettare la linea Donadi sul congresso ma allo stesso tempo lascia Di Pietro alla guida”. Il deputato paragona poi il suo partito alla ‘Balena bianca Dc’: ”Il partito sta diventando sempre più come il Pd e l’Udc. Io andrò all’assemblea ma non al congresso perché i congressi sono legati ad una logica da partito, ormai superata”, aggiunge Barbato che punta il dito contro il capogruppo Massimo Donadi. “Si deve dimettere dal suo ruolo: è lui che ha introdotto le correnti, contaminando l’Idv con pratiche democristiane. Io comunque mi sarei aspettato una riunione dei gruppi parlamentari ed invece hanno riunito l’ufficio di presidenza dove ci sono sempre gli stessi”.
Barbato non ha dubbi sulla provenienza delle case di Di Pietro, tema affrontato dal programma di Milena Gabanelli. “Non le ha ‘rubate’ nel modo più assoluto. La puntata di Report è roba trita e ritrita di soggetti che nutrono livore nei confronti di Di Pietro ma allo stesso tempo dico allo stesso Di Pietro che non si parla solo con le sentenze”. Il deputato campano infine dopo Di Pietro e Donadi boccia anche i ‘dissidenti’ Orlando e de Magistris indicati come gli ‘anti-Di Pietro’: “Pensino a fare bene i sindaci e a non distrarsi”.