Uno stratagemma scoperto per la prima volta nella capitale dai Carabinieri che hanno arrestato tre persone. Non mostra alcuna alterazione visibile della struttura dello sportello e si basa sull'inserimento di una forcella metallica nello sportellino di fuoriuscita delle banconote
Il progresso arriva anche per i furti agli sportelli bancomat. Si chiama ‘cash trapping‘ ed è la nuova frontiera del furto messa in atto con la manomissione degli sportelli bancomat e postamat. Uno stratagemma scoperto per la prima volta a Roma dai Carabinieri che hanno arrestato tre persone.
Il ‘cash trapping’, spiegano i carabinieri della capitale, sfrutta una tecnica “elementare ma subdola”, perché non mostra alcuna alterazione visibile della struttura dello sportello. Si tratta, infatti, dell’inserimento di una forcella metallica nello sportellino di fuoriuscita delle banconote. Gli ‘sventurati’ utenti, in sostanza, possono concludere tutte le operazioni sino alla visualizzazione della dicitura ‘Operazione completata/importo erogato’, ma le banconote non escono dallo sportellino, che rimane chiuso.
Il cliente generalmente, hanno accertato gli investigatori dell’arma, pensando ad un guasto tecnico, si allontana, deciso a reclamare il disservizio all’istituto di credito in un secondo momento. Peccato che, una volta girato l’angolo, i malviventi, che stazionano nei dintorni siano pronti a forzare lo sportellino e a recuperare la forcella, estraendola con tutte le banconote trattenute. Così, anche a Roma, i Carabinieri della Stazione Roma Porta Portese hanno sorpreso 3 cittadini romeni, tra i 27 e i 33 anni, uno dei quali con precedenti, mentre stavano armeggiando con uno sportello bancomat. I militari hanno scoperto che i ladri stavano recuperando la forcella con il bottino della giornata, circa 1.400 euro. Gli accertamenti hanno fatto emergere che la banda aveva già modificato anche un altro sportello. I cittadini romeni, arrestati con l’accusa di furto aggravato in concorso.