Le polemiche sull’Italia dei Valori e le proprietà acquistate dal leader Antonio Di Pietro emerse dopo l’inchiesta di Report, non hanno intaccato l’immagine dell’ex magistrato, “l’unico che ha tenuto la schiena dritta in un Parlamento di pigmei”. Beppe Grillo sul suo blog elogia il fondatore Idv e auspica la sua elezione a Presidente della Repubblica, pur riconoscendogli di avere “inserito nel suo partito persone impresentabili come De Gregorio e Scilipoti” e “allevato, forse consapevolmente, piranha e squali che pensava di tenere a bada e che ora mostrano le loro fauci”. Nonostante questo, secondo il fondatore del Movimento 5 Stelle Di Pietro è l’uomo “giusto” per il Quirinale, nonché “l’unico in Parlamento che si è opposto in tutti questi anni al berlusconismo“. E anche se “ha un caratteraccio”, è un uomo “onesto”.
Il comico genovese ripercorre la carriera politica di Di Pietro e alcuni dei suoi errori. Tra questi, oltre a candidare alcuni ‘impresentabili’, ad esempio, “ha evitato, per scelte forse tattiche, prese di posizioni nette su Tav e G8” ma riconosce che “lui solo in Parlamento ha combattuto il berlusconismo”. Lo ha fatto “con armi spuntate, con una truppa abborracciata tenuta insieme unicamente dalla sua testardaggine e caparbietà. E’ sempre stato un isolato – prosegue- , mal sopportato dai pdmenoellini e odiato da tutti gli altri. Ha confuso talvolta la politica con la realpolitik e cercato un compromesso impossibile con partiti corrotti e in via di estinzione”. Inoltre “si è fidato troppo di persone a lui vicine, di signor nessuno che ne hanno sfruttato la popolarità assecondando in modo acritico ogni sua richiesta”, continua il leader del M5S. “Però – sottolinea -, in questi lunghi anni di inciucio tra il Pdl e il Pdmenoelle, senza di lui, in Parlamento si sarebbe spenta anche l’unica flebile luce rimasta accesa. La Camera non sarebbe stata differente dall’aula sorda e grigia evocata da Benito Mussolini o dall’attuale obitorio della democrazia di Rigor Montis”.
Secondo Grillo “nel peggior Parlamento dell’Unità d’Italia, un luogo immondo popolato da pregiudicati e piduisti, da nemici dichiarati della democrazia” gli “unici lampi di luce che meritano di essere ricordati” sono “il suo ‘Caro presidente che non c’è’ rivolto allo psiconano e gli attacchi ai servi del berlusconismo”. Riconosce che è possibile “che Tonino abbia lanciato dei referendum pro domo sua“ ma, ricordando l’impegno del leader Idv per lo scorso referendum suggerisce che “se abbiamo potuto votare contro il nucleare di Casini, Bossi, Fini e Berlusconi lo dobbiamo a lui che ha raccolto e validato le firme necessarie”. “Solo per questo – assicura il comico – dovremmo dirgli grazie”. Non dimentica anche la dura opposizione di Di Pietro al Lodo Alfano “che anche un bambino avrebbe dichiarato incostituzionale, ma non il presidente della Repubblica”. Opposizione che il leader Idv si trovò a fronteggiare da solo, mentre il provvedimento veniva accolto dal “silenzio dei Bersani, dei D’Alema e con il plauso dei Cicchitto e dei Gasparri”. Secondo il blogger, Di Pietro “ha un caratteraccio, non ascolta nessuno ma è onesto. Quando ha dovuto affrontare il giudizio di un tribunale lo ha fatto senza esitazioni e ne è sempre uscito prosciolto. Quanti in Parlamento possono dire altrettanto? Chi può scagliare la prima pietra? Nessuno”. E chiude il suo post tirandogli la volata per il Quirinale: “Nel 2013 Napolitano decadrà – conclude – per ora è l’unica buona notizia certa. Il mio auspicio è che il prossimo presidente della Repubblica sia Antonio Di Pietro, l’unico che ha tenuto la schiena dritta in un Parlamento di pigmei. Chapeau!”.