Rieleggere Obama ridurrebbe gli Stati Uniti in una situazione di difficoltà, alla stregua di Paesi come l’Italia e la Spagna. E se verrà rinnovato per un secondo mandato “la disoccupazione resterà su livelli molto elevati”. Il candidato repubblicano Mitt Romney, nel corso di un comizio in Virginia, si scaglia contro il rivale democratico a pochi giorni dalle elezioni per la Casa Bianca e fa leva sul fattore crisi, prendendo in considerazione il confronto con i paesi dell’area mediterranea.
”Se siete un imprenditore e state pensando di avviare un’attività – ha detto Romney – dovete chiedervi: è l’America sulla strada della Grecia? Siamo sulla strada di una crisi economica come quelle che stiamo vedendo in Europa, in Italia e Spagna? Se continuiamo a spendere mille miliardi di dollari in più di quanto entra, l’America di fatto si troverà su questa strada”. Poi ha sottolineato: ”Molti sostenitori del presidente urlano ‘Four more years’ – ha detto -Noi diciamo: per Obama ‘Five more days”‘. Poi ha aggiunto che ”le presidenziali avranno enormi conseguenze” e che “il voto del 6 novembre avrà un impatto non solo sui prossimi quattro anni ma sulle generazioni future”.
Intanto Obama, superata l’emergenza Sandy, ha ripreso la sua campagna elettorale per lo sprint finale verso il 6 novembre a Green Bay, in Wisconsin. Non ha risposto direttamente alle parole dell’avversario ma di certo, ha detto, non è lui l’uomo del cambiamento. “Noi sappiamo cosa vuol dire cambiamento – ha spiegato-. Potete non essere d’accordo su tutte le decisioni o non essere soddisfatti della velocità del cambiamento. Ma sapete quello che voglio fare per cambiare l’economia, la politica, la società”. Il presidente americano ha incassato l’appoggio del sindaco di New York, Michael Bloomberg, che nel 2004 aveva sostenuto George W. Bush. Ma quattro anni dopo non aveva fatto nessun endorsement. In un’editoriale, invece, arriva l’annuncio a sorpresa: per Bloomberg il presidente è il miglior candidato per poter affrontare la sfida del cambiamento climatico, oltre ai diritti di donne e gay.
Quella di martedì sarà la più costosa tornata elettorale della storia americana e, secondo l’ultima stima del Center for Responsive Politics, costerà sei miliardi dollari. Infatti supera di 700 milioni di dollari le elezioni del 2008, per cui erano stati spesi 5,3 miliardi. Il dato si riferisce alla campagna nel suo complesso, compresi i SuperPac, i comitati che sostengono Obama e Romney i quali hanno diritto di raccogliere fondi senza limiti. Negli ultimi giorni prima del voto di martedì i due candidati spenderanno altri 40 milioni in spot pubblicitari. Secondo quanto riportato dalla Cnn, gli stati in cui il presidente in carica e il rivale repubblicano concentreranno maggiormente gli annunci nel rush finale verso l’Election Day sono Florida, Ohio e Virginia.
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Usa 2012, Romney: “Votare Obama ci riduce come l’Italia”
Il candidato repubblicano, nel corso di un comizio in Virginia, si scaglia contro Obama. E fa leva sul fattore crisi, prendendo in considerazione il confronto con i paesi dell'area mediterranea. ''Se siete un imprenditore e state pensando di avviare un’attività - ha detto - dovete chiedervi: è l’America sulla strada della Grecia?"
Rieleggere Obama ridurrebbe gli Stati Uniti in una situazione di difficoltà, alla stregua di Paesi come l’Italia e la Spagna. E se verrà rinnovato per un secondo mandato “la disoccupazione resterà su livelli molto elevati”. Il candidato repubblicano Mitt Romney, nel corso di un comizio in Virginia, si scaglia contro il rivale democratico a pochi giorni dalle elezioni per la Casa Bianca e fa leva sul fattore crisi, prendendo in considerazione il confronto con i paesi dell’area mediterranea.
”Se siete un imprenditore e state pensando di avviare un’attività – ha detto Romney – dovete chiedervi: è l’America sulla strada della Grecia? Siamo sulla strada di una crisi economica come quelle che stiamo vedendo in Europa, in Italia e Spagna? Se continuiamo a spendere mille miliardi di dollari in più di quanto entra, l’America di fatto si troverà su questa strada”. Poi ha sottolineato: ”Molti sostenitori del presidente urlano ‘Four more years’ – ha detto -Noi diciamo: per Obama ‘Five more days”‘. Poi ha aggiunto che ”le presidenziali avranno enormi conseguenze” e che “il voto del 6 novembre avrà un impatto non solo sui prossimi quattro anni ma sulle generazioni future”.
Intanto Obama, superata l’emergenza Sandy, ha ripreso la sua campagna elettorale per lo sprint finale verso il 6 novembre a Green Bay, in Wisconsin. Non ha risposto direttamente alle parole dell’avversario ma di certo, ha detto, non è lui l’uomo del cambiamento. “Noi sappiamo cosa vuol dire cambiamento – ha spiegato-. Potete non essere d’accordo su tutte le decisioni o non essere soddisfatti della velocità del cambiamento. Ma sapete quello che voglio fare per cambiare l’economia, la politica, la società”. Il presidente americano ha incassato l’appoggio del sindaco di New York, Michael Bloomberg, che nel 2004 aveva sostenuto George W. Bush. Ma quattro anni dopo non aveva fatto nessun endorsement. In un’editoriale, invece, arriva l’annuncio a sorpresa: per Bloomberg il presidente è il miglior candidato per poter affrontare la sfida del cambiamento climatico, oltre ai diritti di donne e gay.
Quella di martedì sarà la più costosa tornata elettorale della storia americana e, secondo l’ultima stima del Center for Responsive Politics, costerà sei miliardi dollari. Infatti supera di 700 milioni di dollari le elezioni del 2008, per cui erano stati spesi 5,3 miliardi. Il dato si riferisce alla campagna nel suo complesso, compresi i SuperPac, i comitati che sostengono Obama e Romney i quali hanno diritto di raccogliere fondi senza limiti. Negli ultimi giorni prima del voto di martedì i due candidati spenderanno altri 40 milioni in spot pubblicitari. Secondo quanto riportato dalla Cnn, gli stati in cui il presidente in carica e il rivale repubblicano concentreranno maggiormente gli annunci nel rush finale verso l’Election Day sono Florida, Ohio e Virginia.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".