Se gli dai del minimalista mica si offende. Giuseppe Peveri, in arte Dente, porta a conclusione la sua lunga tournée iniziata un anno fa dopo l’uscita dell’album, Io tra di noi, al Teatro Duse di Bologna sabato 3 novembre alle 21. Location d’élite, dove i posti a sedere sono un migliaio, e dove Dente proporrà per la prima volta un concerto dalla scaletta stabilita dal pubblico online (www.amodente.com)
Si partirà dal brano meno votato, Scanto di sirene, e si arriverà a quello più cliccato, Buon appetito. Con un live composto da ben 30 pezzi. Non mancherà Canzone Pop, a dire il vero poco votata come Piccolo destino ridicolo, e verso la fine, a contendersi il podio ci saranno anche La presunta santità di Irene, Rette parallele, Baby Building.
Sul palco del Duse, insieme alla sua band ci saranno anche Mirko Onofrio-Mko in prestito con regolare contratto di cessione temporanea da parte della Brunori Sas, e numerosi altri ospiti.
Anima immersa nel passato dalla tradizione pop italiana e le antenne orientate verso il più pulito suono indie internazionale, Dente ha saputo unire il cantautorato classico al nuovo indie-pop, usando come collante melodie a presa rapida e testi che nascondono da giochi di parole che rimandano ai migliori Battisti e De Gregori.
Anice in bocca l’esordio e nel 2007 Non c’è due senza te. Seguiti da un album più composito come L’amore non è bello e dall’ultimo Io tra di noi, entrambi con la Ghost Records di Varese, abituata a pubblicare artisti anglosassoni e con Dente come primo artista che canta in italiano. Giuseppe Peveri se le scrive e se le canta le sue canzoni. Il classico cantautore “che scrive in base alle sue capacità e in base al proprio stile”.
E proprio nel bel mezzo di questa “evoluzione” della musica pop italiana, Dente dichiarava un anno fa al fattoquotidiano.it : “la nostra cultura è un riflesso di come fruiamo della cose. Io sono cresciuto su internet e sul web la musica che non conosci te la vai a cercare e molte volte la trovi; mentre con la televisione ti devi sorbire ciò che ti viene proposto. A me piace ripescare brani ed artisti nascosti. Per Precipitevolissimevolmente ho riscoperto una cover del brano di Bruno Martino riarrangiata da Caterina Valente. La scorsa estate ad un festival di letteratura ho intonato diversi brani di Endrigo e uno di Dalla che conoscono in pochi: Non sono matto (o La capra Elisabetta)”.
“Non so cosa porterà questa rivoluzione e avvicendamento generazionale – spiegò – ma il nostro resta un paese dove la tv la fa da padrone, in cui vincere il festival di Sanremo o un talent show ti permette di vendere migliaia di copie del primo disco. Poi al secondo non ci arrivi nemmeno. E lasciatemelo dire: sarà una dinamica triste, ma è giusto così”.
Per info sui biglietti: 051231836 biglietteria@