Dopo il niet del candidato della lista “Gente di Rho” Marco Tizzoni, gli uomini della ‘ndrangheta vanno a offrire il loro pacchetto di voti a Vincenzo Giudice, padre di Sara, la candidata, ex Pdl, che si scaglio contro Nicole Minetti: “Me la fanno pagare perché ho sollevato il problema del merito e di certe candidature”
Servizio Pubblico - 2 Novembre 2012
Sara Giudice: “I boss me la fanno pagare per la mia opposizione alla Minetti”
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- 16:13 - Ucraina: Mosca, 'esercito Kiev ha tentato di sfondare nella regione di Kursk'
Mosca, 6 ago. (Adnkronos) - L'esercito ucraino avrebbe tentato di sfondare nella regione di Kursk, in Russia, al confine con l'oblast' di Sumy. Lo ha riferito Aleksey Smirnov, governatore regionale di Kursk. Anche canali Telegram russi hanno scritto che un gruppo di sabotaggio e ricognizione con equipaggiamento pesante sarebbe entrato questa mattina nell'oblast.
Smirnov ha affermato che le guardie di frontiera russe "hanno impedito uno sfondamento del confine" nei distretti di Sudzhansky e Korenevsky. L'esercito ucraino non ha commentato queste affermazioni, che non possono essere verificate in modo indipendente.
- 16:13 - Mo: Rosato (Az), 'governo israeliano non sta facendo interessi del suo popolo'
Roma, 6 ago. (Adnkronos) - “Israele ha il diritto di trovare le modalità di difendersi, ma oggi il governo israeliano non sta facendo gli interessi del suo Paese, del suo popolo, al contrario, con le azioni che si susseguono lo sta mettendo in difficoltà”. Così Ettore Rosato, vicesegretario di Azione e capogruppo in commissione Esteri alla Camera, intervenuto durante l’audizione del ministro Tajani.
“Il messaggio che dobbiamo trasmettere al governo israeliano - ha proseguito - non è come chiede qualcuno del riconoscimento della Palestina, ma la richiesta di sospendere qualsiasi iniziativa che abbia come obiettivo, anche indiretto, la popolazione civile. Un messaggio che dovrebbe arrivare in maniera forte, e non solo da parte dell’Italia”.
- 16:09 - Mo: Meloni sente Re Giordania, evitare regionalizzazione conflitto, stop iniziative che allontanano dialogo
Roma, 6 ago. (Adnkronos) - La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi un colloquio telefonico con il Re di Giordania Abdallah II. Nell’esprimere "profonda preoccupazione per le crescenti tensioni in Medio Oriente", Meloni ha ringraziato Re Abdallah per la sua leadership "nell’instancabile ricerca di una pace sostenibile condividendo con l’interlocutore l’assoluta necessità di evitare una regionalizzazione del conflitto". Sottolineando "l’importanza di veicolare a tutte le parti inviti alla moderazione e all’astenersi da iniziative che possano allontanare prospettive di dialogo". Ne dà notizia Palazzo Chigi.
I due leader hanno anche concordato come "il concreto rischio di escalation renda ancor più necessaria la conclusione dei negoziati sul cessate il fuoco a Gaza e sulla liberazione degli ostaggi. Reiterato anche il comune impegno a rafforzare l'assistenza umanitaria alla popolazione della striscia, anche nell'ambito dell’iniziativa Food for Gaza, e a continuare a lavorare per una soluzione politica sostenibile e duratura". Meloni e Re Abdallah hanno condiviso "l’opportunità di mantenere uno stretto coordinamento già a partire dai prossimi giorni".
- 15:56 - Mo: pioggia droni Hezbollah nel nord d'Israele, 7 feriti, 1 per guasto Iron Dome
Tel Aviv, 6 ago. (Adnkronos) - Almeno sette persone sono rimaste ferite, una delle quali in modo grave, per un attacco di droni di Hezbollah nella Galilea occidentale, nel nord d'Israele. Lo ha reso noto l'Idf, aggiungendo che almeno uno dei feriti è stato colpito a causa del malfunzionamento di un missile intercettore Iron Dome.
L'uomo gravemente ferito, sulla quarantina, è stato investito dai detriti dei droni mentre era alla guida e si è schiantato sul ciglio della strada. A centinaia di metri di distanza, in un parcheggio, una donna di 30 anni è stata ferita da schegge, secondo il servizio di soccorso Magen David Adom. Gli altri cinque sono rimasti feriti dall'esplosione avvenuta vicino al luogo dove si trovavano.
- 15:53 - Daily Crown: Camilla, 'in vacanza sono una lettrice compulsiva'
Londra, 6 ago. (Adnkronos) - Sentirsi liberi, entrare in un'altra dimensione, fuggire dalla realtà quotidiana. Il significato letterario della parola 'vacanza' - per lei che è alle prese con gli impegni reali, spesso anche in sostituzione del marito malato, e che ha passato un inverno di enormi preoccupazioni anche per la salute di Kate - è quanto mai appropriato per la regina Camilla, che ha rivelato al podcast Queen's Reading Room di essere una divoratrice di libri quando si trova lontana dai suoi impegni di lavoro. I romanzi, per la regina, sono la possibilità di entrare, perlomeno con la fantasia, in un mondo diverso, dove mettere da parte le preoccupazioni e dimenticare i propri affanni.
Anche se non si sa con esattezza quanti volumi contengano le valigie che la moglie di re Carlo porterà con sé a Balmoral, Camilla ha confessato che d'estate legge molto, "perché ho davvero poco tempo per farlo nella maggior parte degli altri giorni". Mostrando un bel sorriso, la regina ha spiegato come nel resto dell'anno provi a leggere, ma non va mai come previsto, a meno che non sia in vacanza. "Ci provo!", ha detto. "Leggo tre pagine la sera e mi addormento subito e devo rileggerle di nuovo la mattina dopo!".
Insomma, mentre il re si concederà, come d'abitudine, lunghe passeggiate tranquille, e mentre Kate trascorrerà il suo tempo con i figli, dedicandosi con loro, come è noto, alla pasticceria, la regina Camilla farà una vacanza molto diversa e inaspettata: "Caricherò tutti i libri che voglio leggere - ha detto - E, letteralmente, farò una maratona di lettura".
- 15:26 - Ddl sicurezza: Mauri (Pd), 'governo boccia assunzioni e straordinari per forze ordine'
Roma, 6 ago. (Adnkronos) - “Oggi in Commissione alla Camera, nel corso dell’esame del ddl sicurezza, la maggioranza e il governo hanno bocciato l’emendamento presentato dal Partito Democratico che proponeva di destinare risorse economiche alle Forze dell'Ordine". Lo dichiara Matteo Mauri, responsabile nazionale sicurezza del Pd.
"La destra getta la maschera. E dimostra una volta per tutte che la sicurezza per loro è solo propaganda a favore di telecamere. Ma quando c'è da mettere mano al portafoglio si squaglia. Non abbiamo chiesto l'impossibile con il nostro emendamento. Abbiamo semplicemente chiesto di fare le assunzioni necessarie per integrare gli organici sottodimensionati, di ampliare il numero delle scuole per gli agenti, di pagare gli straordinari arretrati alla Polizia, che ammontano ormai a quasi un anno e mezzo di ritardo, e rinnovare adeguatamente il contratto di lavoro del comparto Sicurezza e Difesa, per andare oltre al solo recupero dell'inflazione degli ultimi anni. Il Governo non ha voluto spendersi nemmeno su una sola delle nostre richieste. Richieste che non abbiamo avanzato per fare i nostri interessi ma per fare quelli degli operatori del settore e dei cittadini".
"Si riempiono la bocca di ordine e sicurezza ma all’atto pratico non fanno nulla per permettere alle forze dell’ordine di operare in un ambiente sicuro, efficiente e rispettoso dei diritti dei lavoratori del comparto. In questo disegno di legge sono stati capaci di mettere solo nuovi reati e alzare le pene. Tutte cose che non costano niente e che possono far mettere nei titoli dei Tg. Ma che non risolvono nemmeno un problema delle italiane e degli italiani".
- 15:25 - Pagliaro (Inca Cgil): "Riforma dei patronati ancora ferma al palo, in attesa di semplificazione"
Roma, 6 ago. (Adnkronos/Labitalia) - "A fine 2023, in occasione della presentazione del nostro Bilancio sociale, il senatore Durigon disse che il 2024 sarebbe stato l'anno della riforma dei patronati. I patronati sono soggetti vigilati dal ministero del Lavoro, regolamentati da una norma che è la 152 del 2001, una norma che ovviamente porta in sé tutti questi anni e che ha bisogno necessariamente di una manutenzione. Però alle parole del senatore Durigon non sono seguiti i fatti". A dirlo, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, Michele Pagliaro, presidente dell'Inca, il patronato della Cgil.
"Noi - sottolinea - abbiamo avuto un incontro al ministero il 20 febbraio, convocato direttamente dalla ministra Calderone. In quell'occasione, ci è stato riferito che si sarebbe proceduto alla semplificazione del sistema, quindi non ad una rivisitazione più complessiva, però anche questa semplificazione di cui ci sarebbe bisogno ad oggi risulta bloccata".
"La semplificazione - avverte - è un elemento estremamente importante perché tutta l'attività dei patronati viene controllata; le nostre pratiche vengono controllate ad una ad una da parte degli ispettori e questo ovviamente porta via parecchio tempo. Con l’utilizzo della tecnologia, mettendo in relazione il provvedimento di liquidazione, la pratica e il mandato di patrocinio telematico, si potrebbe ispezionare e controllare l’attività con un semplice click, che ridurrebbe drasticamente i tempi delle ispezioni e le incombenze degli ispettori. Gli stessi incaricati di garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro in un paese in cui muoiono mediamente ogni giorno tre lavoratori. Se si facesse questo, sarebbe una rivoluzione".
"Noi come sistema dei patronati non temiamo né la transizione digitale né l'intelligenza artificiale. Fra l’altro, durante la pandemia sono stati i patronati del Ce.Pa (Acli, Inas, Inca e Ital) a rivendicare l’introduzione del 'mandato di patrocinio telematico', proprio perché abbiamo sentito la necessità, come del resto abbiamo fatto sempre, di renderci utili e di metterci a disposizione della collettività proprio quando le principali istituzioni pubbliche del Paese chiudevano i loro sportelli al pubblico".
"Finita la pandemia - sottolinea - abbiamo sentito il bisogno di lavorare per rinnovare gli accordi fra Inps, Inail e patronati: il primo con l’Inps è stato rinnovato dopo 12 anni, l’11 gennaio 2023; quello con l’Inail il 6 marzo 2024, sempre dopo 12 anni. Due protocolli, posso affermare, che hanno al centro proprio l’innovazione tecnologica; un tema che non ci preoccupa purché sia condiviso, coerente e soprattutto in grado di migliorare la qualità dei servizi. La nostra rete, insieme quella più in generale dei patronati italiani più importanti, è, prima di tutto, una rete di prossimità, una rete fisica reale e non virtuale mentre quella di importanti istituzioni pubbliche, complice l’innovazione tecnologica da un lato ma anche la drastica riduzione di investimenti sul personale dall’altro, si è ridotta drasticamente sino ad essere, purtroppo, percepita molto distante se non assente rispetto ai cittadini e alle cittadine".
"Da qui - spiega il presidente Pagliaro - la necessità di occupare il vuoto per dare risposte veloci e soluzioni ai problemi dei cittadini; un ruolo che il sistema dei patronati italiano potrà svolgere senza difficoltà alcuna, anche affrontando in prospettiva le problematiche legate alle pratiche complesse e quelle per l’emersione dei numerosi 'Diritti inespressi', lavorando anche per sviluppare un confronto, oggi alle battute iniziali, sia con l’Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani), sia con la 'Conferenza delle Regioni'. Un confronto che ha già suscitato molto interesse da parte dei nostri interlocutori, che mi fa dire, per quanto ci riguarda, che la transizione digitale così come l’intelligenza artificiale non rappresentino un rischio ma vere e proprie opportunità".
"Possiamo dire che la pandemia è un po' alle spalle. L'Inca sta tornando alla normalità anche perché non dimentichiamo che il patronato ha comunque sempre lavorato durante il periodo del Covid. L'Inca, infatti, come tutto il sistema dei patronati italiani, ha reagito benissimo".
"In occasione dell'emergenza Covid - spiega - siamo riusciti a garantire dei servizi anche quando importanti istituzioni pubbliche chiudevano il lavoro a distanza. Noi siamo stati capaci in pochissimo tempo di cambiare le nostre abitudini, le nostre modalità organizzative. Grazie all'introduzione del mandato di patrocinio telematico non abbiamo mai fatto mancare il supporto a milioni di cittadini che in quella fase abbastanza complicata avevano bisogno".
"Gli ultimi dati sull’attività dell’Inca - ricorda - certificati dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali, relativi all’annualità 2022, ci hanno visto crescere in termini percentuali del 2,25%, passando dal 15,16% al 17,41% della quota di mercato. Un significativo balzo in avanti che, fra l’altro, ha interrotto un inesorabile declino lungo, addirittura, 12 anni. Dalle prime informazioni riguardanti il 2023, che ci siamo scambiati con gli altri patronati Acli, Inas e Ital, la tendenza all’aumento del volume di attività complessivo dovrebbe essere altrettanto positivo, così come lo sono quelli diffusi dall’Inps sul primo quadrimestre 2024. Sono tutti segnali positivi che ci fanno pensare come l’Inca, dopo 80 anni dalla sua nascita, continuerà a restare il leader della tutela individuale, il primo patronato del Paese".
"Le tutele previdenziali e assistenziali, in Italia, ci sono, però possiamo definirle notevolmente ridimensionate. Dal punto di vista previdenziale, sicuramente la riforma delle pensioni è diventata un tema tabù di cui nessuno parla. E oggi siamo di fronte ad una condizione dove le pensioni si riducono sia nel numero che anche nella quantità e nell'importo degli esercizi".
"Abbiamo avuto - sottolinea - un calo di circa 38.000 pensioni rispetto all'anno scorso, anno in cui erano già diminuite di oltre 21.000. Mentre per quanto riguarda l'importo siamo di fronte ad una situazione in cui con il sistema contributivo gli assegni si riducono di circa il 16%".
"Per quanto riguarda l'assistenza - avverte - la situazione è anche qui complicata. Questo è un Paese che investe di meno. Per essere concreti, durante tutta la fase del reddito di cittadinanza sono stati investiti circa 28 miliardi, circa 7 miliardi all'anno. Oggi con l'Adi, l'assegno di inclusione, siamo ad una cifra notevolmente più bassa, circa 2 miliardi. Di fronte a uno strumento che sicuramente non è all'altezza di fronteggiare quella che è la condizione sociale di questo Paese".
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