Antonio Di Pietro non si dimette e torna all’attacco, dopo il primo intervento sul suo blog. Ancora sul suo sito si rivolge a Maurizio Crozza rilanciando “l’offensiva” delle carte per dimostrare che le accuse nei suoi confronti sono false: “Ci sono occasioni in cui bisogna non arretrare di un millimetro”. “Non ci si piega ma si combatte a viso aperto, sapendo che presto o tardi la verità avrà la meglio” aggiunge. “Se persino una persona come te – dice il leader dell’Idv al comico – che a quelle logiche faziose non ha mai obbedito, contribuisce a divulgare, in perfetta buona fede, le bugie che sono state dette in questi giorni, è segno che la campagna di disinformazione e calunnia ha raggiunto davvero livelli molto allarmanti. Sul mio conto, anzi sui miei conti, a te, come a milioni di altri italiani, sono state raccontate grandissime e sfacciate bugie. Ma, come ben sappiamo, una bugia ripetuta mille volte, amplificata da giornali e televisioni compiacenti, diventa una verità”.
Ieri Di Pietro aveva chiarito la situazione patrimoniale dei figli sostenendo che non sono 15 le loro case, ma due. Al comico, che lo aveva messo messo al centro di alcune sue gag, il leader Idv ricorda che “in Italia, come sai, non solo i politici rispondono agli interessi di fazione ma anche giornalisti, conduttori e persino uomini e donne di spettacolo si prestano spesso a operazioni di killeraggio per conto del padrino politico di turno”. Quella delle bugie ripetute, prosegue Di Pietro, “è la legge su cui si basano tutte le campagne di calunnia e killeraggio politico e nessuno ci andava a nozze quanto Berlusconi. Pare – osserva – che abbia fatto scuola. A guidarli c’è anche la paura di una possibile alleanza del fronte dei non allineati a Monti e al governo della finanza e dei finanzieri”.
“Io – sottolinea Di Pietro – non hoa disposizione televisioni e conduttori, anche perché l’Italia dei Valori è l’unico partito che abbia rinunciato a posti nel cda Rai, nelle reti Rai e nei Tg, mentre tutti gli altri lottizzavano a man bassa. Ho solo la forza della verità e della Rete, che ci permette di incrinare quel monopolio dell’informazione grazie al quale erano solo i padroni dei media a decidere cosa era vero e cosa falso”. “Dunque, ho già iniziato a mettere in Rete una puntigliosa documentazione. Se hai un attimo – scrive, rivolto a Crozza – verifica di persona sul mio sito. Mai come in questo caso ‘carta canta’”.