Cronaca

4 Novembre, Monti in Afghanistan e Napolitano all’Altare della Patria

Il presidente del Consiglio visita il contigente Isaf a Herat e poi incontra il presidente Karzai. Il capo dello Stato su i due marò detenuti da oltre otto mesi in India: "Continueremo a compiere ogni tenace sforzo per riportarli a casa" e il ministro Terzi li ricorda su Twitter

Il presidente della Repubblica che rende omaggio al Milite ignoto e quello del Consiglio che vola in Afghanistan. La festa delle Forze Armate si apre e si chiudera così. Il premier Mario Monti ha visitato il contingente italiano nella base Isaf di Herat e poi è stata portato a Kabul per un incontro bilaterale con il presidente afghano Hamid Karzai. La visita per ragioni di sicurezza è stata tenuta segreta. Dopo l’incontro con i militari italiani la delegazione, che proseguirà per il vertice Asem in Laos, si è recata a Kabul dove il capo del governo ha incontrato il presidente Karzai. E’ il secondo incontro fra i due dopo quello del 26 gennaio scorso, quando a Roma fu firmato l’accordo sul partenariato e la cooperazione di lungo periodo fra l’Italia-l’Afghanistan.

Il Capo dello Stato, che ha deposto questa mattina una corona all’Altare della Patria, ha inviato un messaggio a tutti gli uomini e le donne impegnati ogni giorno nella sicurezza all’interno e fuori dall’Italia quelli che ha combattuto per la libertà: “Assistiamo in questi anni al succedersi di eventi di portata storica ed a straordinarie trasformazioni in ogni settore della vita umana che investono drammaticamente gli assetti istituzionali, economici e sociali a livello locale e globale. Il prepotente e subitaneo affacciarsi sugli scenari del pianeta delle esigenze e delle capacità competitive di immense moltitudini di uomini e donne, finora rimaste latenti ed inespresse nel sottosviluppo, ci impone di affrontare e di vincere nuove, ardue sfide nel campo dell’economia, della sostenibilità ambientale, della giustizia sociale e internazionale. Dobbiamo farlo insieme, Paesi e cittadini, perché, di fronte alla crescente interdipendenza e – scrive il presidente – alla complessità e comunanza dei problemi del XXI secolo, nessun singolo Stato è in condizioni di intervenire utilmente da solo. In tale prospettiva, le grandi organizzazioni internazionali – le Nazioni Unite, l’Unione Europea, l’Alleanza Atlantica – costituiscono i soli possibili strumenti istituzionali di intervento efficace e coeso degli Stati e vanno perciò costantemente migliorate, potenziate e valorizzate. Nel loro ambito, lo strumento militare assume un ruolo nuovo e cruciale. In un quadro di più limitate risorse finanziarie, condizione fondamentale per rendere politicamente e tecnicamente efficaci le Forze armate nelle missioni internazionali e per garantire ad esse capacità di eccellenza è la progressiva integrazione con gli strumenti militari degli altri Paesi membri, in una struttura organizzativa e operativa.

Nel Giorno dell’Unità nazionale e delle Forze armate, il ministro degli Esteri, Giulio Terzi non ha voluto dimenticare i fucilieri del Battaglione San Marco, “detenuti ingiustamente in India”. Il capo della Farnesina ha inviato un Twitter per ricordare anche l’impegno suo e del governo per risolvere la crisi e riportare a casa Massimiliano La Torre e Salvatore Girone. Il ministro ha colto l’occasione delle celebrazioni del 4 novembre per ricordare anche che le truppe italiane impegnate sugli scenari all’estero sono “portatori di pace nel mondo”. Su i due soldati italiani ormai da più di otto mesi in India e in attesa che la Corte suprema decida sul conflitto di competenza territoriale sollevato dall’Italia il presidente della Repubblica fa sapere che l’Italia non li lascerà soldi: “Continueremo a compiere ogni tenace sforzo per riportarli a casa” ha detto intervenendo alla cerimonia di consegna delle decorazioni dell’Ordine Militare d’Italia che si sta svolgendo al Quirinale.