Per la prima volta Silvio Berlusconi chiede scusa agli italiani. Lo fa nel libro di Bruno Vespa “Il Palazzo e la Piazza. Crisi, consenso e protesta da Mussolini a Beppe Grillo“. “Pensavo di chiedere scusa agli italiani – dice l’ex presidente del Consiglio – perché non ce l’ho fatta. La crisi ha cancellato i nostri sforzi, anche se noi abbiamo lasciato la disoccupazione al punto più basso degli ultimi vent’anni. Abbiamo garantito la pace sociale negli anni più duri della crisi”.
Il Cavaliere aggiunge: “Abbiamo garantito la pace sociale negli anni più duri della crisi. Abbiamo impiegato 38 miliardi in ammortizzatori sociali. Abbiamo tagliato le spese ai ministeri con la prima vera spending review e attuato il più grande stanziamento sulla cassa integrazione della storia italiana”. E’ vero che lei ha pensato anche di non entrare in Parlamento?, chiede Vespa. “Sì, è vero anche se sto ricevendo pressioni da tutti i miei di restare in campo come padre fondatore del movimento”.
Vendola: “Scuse con 20 anni di ritardo”
E così hanno buon gioco gli oppositori. “Berlusconi chiede scusa. Con quasi venti anni di ritardo” commenta laconico Nichi Vendola su Twitter. “Senza infierire, è semplicemente l’ammissione di un fallimento politico e di governo – rincara la dose Giorgio Merlo (Pd) – Cioè il fallimento della ricetta di governo del centro destra. Un motivo in più per invertire la rotta. Senza populismi ed estremismi vari, è il momento per il dopo Monti per un governo di centro sinistra. Riformista e democratico. Con il Pd e l’Udc come assi centrali della futura coalizione”.
Le versioni di B.
Nelle ultime settimane le versioni di B. sono state più d’una. Prima l’annuncio apparentemente definitivo: “Non mi candido e via alle primarie” (era il 24 ottobre). Poi, sull’onda della sentenza di condanna a 4 anni per evasione, una prima parziale retromarcia: conferma che non si candiderà a Palazzo Chigi, ma detta la linea anche nel rapporto tra Pdl e governo Monti (ed è il 27). Poi ridimensiona tutto dicendo che il Pdl non farà “una campagna elettorale contro Monti” e che la spina da staccare “dipenderà dall’accettazione o meno da parte del governo delle nostre richieste di modifica alla legge di stabilità”. Nella stessa occasione aveva spazzato via la posizione del partito sulle preferenze nella legge elettorale: il suo Lucio Malan ha fatto approvare il testo che prevede le preferenze e lui ha detto che sono “un’anomalia” (ed è il primo novembre).
“Senza di me più facile ricompattare i moderati”
Berlusconi conferma ancora tuttavia che non vuole tornare a guidare il governo: “Una delle motivazioni che mi hanno indotto a rinunciare a una nuova candidatura a palazzo Chigi è perché alcuni leader del centrodestra sono afflitti da un vero complesso nei miei confronti. Così senza di me sarà più facile ricompattare tutti gli elettori dell’area moderata dentro una sola coalizione. Questo è l’unico modo per battere la sinistra, che dal 1948 a oggi rappresenta la minoranza degli italiani rispetto alla maggioranza dei moderati”. E quindi lancia un messaggio a Casini: “Non può tradire una tradizione di alternativa alla sinistra, che risale appunto alla vittoria dei democristiani e dei partiti moderati del 1948”.
“Alfano è il miglior figo del bigoncio”
Poi un nuovo elogio per il segretario del Pdl: “Alfano è il miglior protagonista oggi in circolazione, il miglior ‘fico del bigoncio’, come si usa dire”. Il migliore, dice, “non soltanto per le sue doti di intelligenza, ma anche per la sua correttezza e lealtà. Angelino è preparato, è coraggioso, è uno che mantiene la parola data”. Negli ultimi mesi Alfano ha recuperato quel quid di cui gli contestava la mancanza? chiede Vespa: “Non ho mai affermato nulla del genere. All’inizio smentivo tante dichiarazioni fasulle che mi venivano attribuite tra virgolette, poi mi sono arreso”. “Alfano è il nostro segretario a pieno titolo e con il sostegno di tutti” insiste il Cavaliere. Ma non è che dopo Villa Gernetto, chiede Vespa a Berlusconi, la leadership di Alfano si è indebolita e il dialogo con il centro è più difficile? “Chi pensa questo sbaglia di grosso. Sarà Alfano a prendere gli accordi con le altre componenti del centrodestra. Se metteranno giudizio”.
“Le primarie saranno un evento storico perché indicheranno il mio successore”
Secondo l’ex capo del governo le primarie del PdL “saranno un evento storico non perché saranno le prime nella storia del nostro movimento, ma perché dovranno scegliere il successore di Berlusconi”. Dunque, “un confronto – sostiene l’ex premier – aperto, libero, di alto profilo politico, un confronto di personalità all’interno del nostro movimento che vogliano segnalarsi come protagonisti, che portino avanti la tradizione e i valori della nostra rivoluzione liberale, che risveglino negli italiani lo spirito del 1994 per salvare il paese e impedire che sia governato dalla sinistra”.
“Montezemolo? Scontato che stia nel centrodestra”
Luca Cordero di Montezemolo? “E’ scontato che il suo movimento faccia parte del centrodestra”. Poi il riferimento all’accordo dei mini-partiti che, oltre a usufruire di centinaia di migliaia di euro “girati” dal Pdl, potrebbero godere di un seggio garantito alle prossime elezioni come “premio” per il sostegno al governo dopo l’addio di Fini. “In democrazia, dove il voto popolare è libero, non esistono seggi sicuri per nessuno – risponde Berlusconi a Vespa – Ma mi lasci dire che sono grato a tutti i parlamentari che, anche sfidando l’impopolarità, hanno sostenuto con convinzione il mio governo”.
Politica
Berlusconi: “Pensavo di chiedere scusa agli italiani perché non ce l’ho fatta”
L'ex presidente del Consiglio intervistato per il libro di Vespa: "La crisi ha cancellato i nostri sforzi, anche se noi abbiamo lasciato la disoccupazione al punto più basso degli ultimi vent'anni". Conferma di essere stato tentato di non ricandidarsi, ma "sto ricevendo pressioni da tutti per restare in campo"
Per la prima volta Silvio Berlusconi chiede scusa agli italiani. Lo fa nel libro di Bruno Vespa “Il Palazzo e la Piazza. Crisi, consenso e protesta da Mussolini a Beppe Grillo“. “Pensavo di chiedere scusa agli italiani – dice l’ex presidente del Consiglio – perché non ce l’ho fatta. La crisi ha cancellato i nostri sforzi, anche se noi abbiamo lasciato la disoccupazione al punto più basso degli ultimi vent’anni. Abbiamo garantito la pace sociale negli anni più duri della crisi”.
Il Cavaliere aggiunge: “Abbiamo garantito la pace sociale negli anni più duri della crisi. Abbiamo impiegato 38 miliardi in ammortizzatori sociali. Abbiamo tagliato le spese ai ministeri con la prima vera spending review e attuato il più grande stanziamento sulla cassa integrazione della storia italiana”. E’ vero che lei ha pensato anche di non entrare in Parlamento?, chiede Vespa. “Sì, è vero anche se sto ricevendo pressioni da tutti i miei di restare in campo come padre fondatore del movimento”.
Vendola: “Scuse con 20 anni di ritardo”
E così hanno buon gioco gli oppositori. “Berlusconi chiede scusa. Con quasi venti anni di ritardo” commenta laconico Nichi Vendola su Twitter. “Senza infierire, è semplicemente l’ammissione di un fallimento politico e di governo – rincara la dose Giorgio Merlo (Pd) – Cioè il fallimento della ricetta di governo del centro destra. Un motivo in più per invertire la rotta. Senza populismi ed estremismi vari, è il momento per il dopo Monti per un governo di centro sinistra. Riformista e democratico. Con il Pd e l’Udc come assi centrali della futura coalizione”.
Le versioni di B.
Nelle ultime settimane le versioni di B. sono state più d’una. Prima l’annuncio apparentemente definitivo: “Non mi candido e via alle primarie” (era il 24 ottobre). Poi, sull’onda della sentenza di condanna a 4 anni per evasione, una prima parziale retromarcia: conferma che non si candiderà a Palazzo Chigi, ma detta la linea anche nel rapporto tra Pdl e governo Monti (ed è il 27). Poi ridimensiona tutto dicendo che il Pdl non farà “una campagna elettorale contro Monti” e che la spina da staccare “dipenderà dall’accettazione o meno da parte del governo delle nostre richieste di modifica alla legge di stabilità”. Nella stessa occasione aveva spazzato via la posizione del partito sulle preferenze nella legge elettorale: il suo Lucio Malan ha fatto approvare il testo che prevede le preferenze e lui ha detto che sono “un’anomalia” (ed è il primo novembre).
“Senza di me più facile ricompattare i moderati”
Berlusconi conferma ancora tuttavia che non vuole tornare a guidare il governo: “Una delle motivazioni che mi hanno indotto a rinunciare a una nuova candidatura a palazzo Chigi è perché alcuni leader del centrodestra sono afflitti da un vero complesso nei miei confronti. Così senza di me sarà più facile ricompattare tutti gli elettori dell’area moderata dentro una sola coalizione. Questo è l’unico modo per battere la sinistra, che dal 1948 a oggi rappresenta la minoranza degli italiani rispetto alla maggioranza dei moderati”. E quindi lancia un messaggio a Casini: “Non può tradire una tradizione di alternativa alla sinistra, che risale appunto alla vittoria dei democristiani e dei partiti moderati del 1948”.
“Alfano è il miglior figo del bigoncio”
Poi un nuovo elogio per il segretario del Pdl: “Alfano è il miglior protagonista oggi in circolazione, il miglior ‘fico del bigoncio’, come si usa dire”. Il migliore, dice, “non soltanto per le sue doti di intelligenza, ma anche per la sua correttezza e lealtà. Angelino è preparato, è coraggioso, è uno che mantiene la parola data”. Negli ultimi mesi Alfano ha recuperato quel quid di cui gli contestava la mancanza? chiede Vespa: “Non ho mai affermato nulla del genere. All’inizio smentivo tante dichiarazioni fasulle che mi venivano attribuite tra virgolette, poi mi sono arreso”. “Alfano è il nostro segretario a pieno titolo e con il sostegno di tutti” insiste il Cavaliere. Ma non è che dopo Villa Gernetto, chiede Vespa a Berlusconi, la leadership di Alfano si è indebolita e il dialogo con il centro è più difficile? “Chi pensa questo sbaglia di grosso. Sarà Alfano a prendere gli accordi con le altre componenti del centrodestra. Se metteranno giudizio”.
“Le primarie saranno un evento storico perché indicheranno il mio successore”
Secondo l’ex capo del governo le primarie del PdL “saranno un evento storico non perché saranno le prime nella storia del nostro movimento, ma perché dovranno scegliere il successore di Berlusconi”. Dunque, “un confronto – sostiene l’ex premier – aperto, libero, di alto profilo politico, un confronto di personalità all’interno del nostro movimento che vogliano segnalarsi come protagonisti, che portino avanti la tradizione e i valori della nostra rivoluzione liberale, che risveglino negli italiani lo spirito del 1994 per salvare il paese e impedire che sia governato dalla sinistra”.
“Montezemolo? Scontato che stia nel centrodestra”
Luca Cordero di Montezemolo? “E’ scontato che il suo movimento faccia parte del centrodestra”. Poi il riferimento all’accordo dei mini-partiti che, oltre a usufruire di centinaia di migliaia di euro “girati” dal Pdl, potrebbero godere di un seggio garantito alle prossime elezioni come “premio” per il sostegno al governo dopo l’addio di Fini. “In democrazia, dove il voto popolare è libero, non esistono seggi sicuri per nessuno – risponde Berlusconi a Vespa – Ma mi lasci dire che sono grato a tutti i parlamentari che, anche sfidando l’impopolarità, hanno sostenuto con convinzione il mio governo”.
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Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Vogliamo il pilastro europeo dell'Alleanza atlantica e non lo delegheremo alla Francia e alla Gran Bretagna". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo. "Per avere i granai pieni -ha aggiunto- bisogna avere gli arsenali pieni, la difesa è la premessa della libertà e della democrazia".
Bruxelles, 18 mar. - (Adnkronos) - Le sedici aziende dell’Alleanza “Value of Beauty”, lanciata a febbraio 2024, hanno presentato a Bruxelles uno studio commissionato a Oxford Economics sull’impatto socioeconomico del settore. Il Gruppo L’Oréal, Kiko Milano, Beiersdorf, Iff, e altri grandi marchi dell’industria vogliono inserirsi nello spiraglio aperto dalla Commissione europea per favorire la semplificazione normativa in vari ambiti, e per chiedere un dialogo strategico sul futuro del settore, come già successo per agricoltura e automotive.
Il settore guarda con attenzione alle proposte su una legge europea vincolante per le biotecnologie e alla strategia per la bioeconomia, che la Commissione si impegna a presentare entro la fine dell’anno. Ma guarda con attenzione anche agli sviluppi nelle relazioni commerciali in Occidente alla luce della recente entrata in vigore dei dazi di Washington sull’import dall’Unione europea.
“Cinque delle sette più grandi aziende del settore hanno la loro sede nell’Ue”, ha sottolineato l’amministratore delegato del Gruppo L’Oréal, Nicolas Hieronimus.
A Bruxelles i sedici membri dell’Alleanza chiedono politiche per la produzione sostenibile di ingredienti e la formazione di personale per sbloccare il potenziale del settore. Un aspetto legato, secondo l’amministratore delegato di Kiko Milano, Simone Dominici, all’impatto positivo che la cura del corpo e dell’estetica ha sull’autostima e sulla salute mentale dei consumatori. Aspetti non trascurati dallo studio dell’Oxford Economics presentato all’ombra dei palazzi delle istituzioni europee. Il rapporto mostra che la spesa dei consumatori nell’Ue per i prodotti di bellezza e cura della persona ha superato i 180 miliardi di euro e dato lavoro a oltre tre milioni di persone, un numero che supera il totale della forza lavoro presente in 13 Stati membri dell’Ue. Troppi anche gli oneri per l'industria della cosmetica che rendono necessaria una revisione della direttiva sulle acque reflue. Forte dei 496 milioni di euro generati ogni giorno e dei 3,2 milioni di posti di lavoro, la cordata dei grandi nomi dell’industria della bellezza chiede che tutti i settori che contribuiscono ai microinquinanti nelle acque siano ritenuti responsabili, in linea con il principio “chi inquina paga”.
I riflettori dell’Alleanza, che guarda anche agli interessi di tutti gli attori della filiera - dagli agricoltori ai vetrai, importanti nella catena del valore quanto le case di fragranze - sono rivolti in primis sull’attesa revisione del regolamento Reach (Regulation on the registration, evaluation, authorisation and restriction of chemicals), che regolamenta le sostanze chimiche autorizzate e soggette a restrizione nell’Unione europea. L’Alleanza chiede che a questa iniziativa, annunciata nel 2020 come parte del pacchetto sul Green deal, si aggiunga anche una revisione del regolamento sui prodotti cosmetici.
L’appello ha come obiettivo la riduzione degli oneri amministrativi e lo stimolo all'innovazione, senza sacrificare l’approccio basato sul rischio per la salute e la responsabilità per la tutela dell’ambiente. Trasmette ottimismo l’iniziativa della Commissione di considerare delle esenzioni per alcune imprese colpite dalla direttiva della diligenza dovuta che imponeva oneri considerati sproporzionati alle piccole e medie imprese, la colonna portante del settore.
“Vogliamo impiegare più tempo alla sostenibilità, piuttosto che alla rendicontazione amministrativa”, è stato l’appello degli amministratori delegati durante la conferenza stampa che ha preceduto gli incontri istituzionali al Parlamento europeo, tra cui quello con la presidente dell’istituzione, Roberta Metsola. Lo studio presentato dimostra che una parte consistente della cura per la sostenibilità ambientale passa anche dalla cosmetica. L’Oréal ha già annunciato che entro il 2030 il 100% della plastica utilizzata nelle confezioni sarà ottenuta da fonti riciclate o bio-based.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Mandare soldati in Ucraina mentre ci sono i bombardamenti è una pazzia e l'Italia non farà questa scelta". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Gli inglesi sono usciti dall'Europa e adesso ci convocano una volta a settimana, facessero domanda per rientrare nell'Unione europea". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Dei Servizi segreti non si parla nell'Autogrill, si parla nel Copasir, io all'Autogrill ci vado a comprare il panino". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Da oggi sono autorizzato a dire che la Meloni non smentisce l'utilizzo di intercettazioni preventive nei confronti di un giornalista che attacca il Governo. È una cosa enorme, che ha a che fare con la dignità delle Istituzioni. Se non vi rendete conto che su questa cosa si gioca il futuro della libertà, allora sappiate che c'è qualcuno che lascia agli atti questa frase, perchè quando intercetteranno voi, in modo illegittimo, con i trojan illegali, saremo comunque dalla vostra parte per difendere il vostro diritto di cittadini, mentre voi oggi vi state voltando dal'altra parte". Lo ha affermato Matteo Renzi nella sua dichiarazione di voto sulle risoluzioni sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Giorgia Meloni va al Consiglio europeo senza una linea, senza sapere da che parte stare, senza aver avuto il coraggio di rispondere a quella frase che lei stessa aveva detto: 'come diceva Pericle la felicità consiste nella libertà e la libertà dipende dal coraggio'. Se la felicità e la libertà dipendono dal coraggio, Giorgia Meloni -ha concluso l'ex premier- non è felice, non è libera".