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Indagata per omicidio colposo ex leader partito socialista francese Martine Aubry

L'ex numero uno della sinistra francese iscritta nel registro degli indagati nell'ambito di una vasta inchiesta sull'uso dell'amianto. La Aubry sotto accusa per il suo ruolo di funzionario al ministero del lavoro negli anni 80

Guai giudiziari per Martine Aubry, l’ex leader del partito socialista francese, che in serata è stata iscritta nel registro degli indagati per omicidio colposo, nel quadro di una indagine sull’uso dell’amianto in Francia. Una tegola pesante sulla carriera politica di colei che molti vedevano come una possibile sostituta di Jean Marc-Ayrault, l’attuale premier socialista, a picco nei sondaggi. Ad annunciare la decisione del tribunale di Parigi, è stata la stessa Aubry, dopo sette ore e mezzo di interrogatorio al polo della salute pubblica del tribunale di Parigi.

Il giudice Marie-Odile Bertella-Geoffroy “ha ritenuto di dovermi mettere sotto esame per le mie funzioni di direttrice di relazioni del lavoro, 25 anni fa, tra il 1984 e il 1987”, ha detto la Aubry, al termine dell’audizione. “Le ho spiegato punto per punto che ho sempre fatto ciò che dovevo fare rispetto alle conoscenze dell’epoca, in particolare, in materia di regolamenti e di controllo”, ha aggiunto. Per la Aubry, “la giustizia va fuori strada prendosela con quelli che hanno protetto i lavoratori e non con coloro che gli hanno esposti” al rischio. “Da domani – ha avvertito – il mio avvocato depositerà una richiesta di annullamento” di questa decisione.

La Aubry era giunta nel pomeriggio al tribunale di Parigi per essere interrogata in qualità di alta funzionaria del ministero del Lavoro tra il 1984 e il 1987. Poco prima dell’audizione, il giudice Marie-Odile Bertella-Geffroy, responsabile del dossier, ha garantito che sarà “impermeabile” ad ogni tentativo di pressione. Il carattere cancerogeno dell’amianto è noto dagli anni cinquanta, ma il primo decreto che ha regolamentato il suo uso in Francia risale al 1977 e il suo divieto al 1997. Nel 2005, un rapporto del Senato aveva puntato il dito contro lo Stato per la sua “gestione” dell’amianto,che secondo le autorità sanitarie è responsabile del 10-20% di casi di cancro polmonare e potrebbe causare 100.000 morti entro il 2025. Nel quadro delle indagini sull’università parigina Jussieu, costruita con importanti quantità di amianto, Marie-Odile Bertella-Geoffroy, indaga soprattutto sull’azione delle autorità francesi dagli anni ’70 fino alla messa al bando dell’amianto. La magistrata ha già interrogato decine di funzionari, ma anche scientifici e industriali. In particolare, la Bertella-Geoffroy vuole capire di più sull’influenza che ha avuto negli anni 80 e 90 il Comitato Permanente Amianto (Cpa), che secondo l’associazione delle vittime (Andeva), era una potentissima lobby industriale che è riuscita a difendere con estrema efficacia “l’uso controllato” dell’amianto per ritardare al massimo la sua messa al bando.