Barack Obama è stato rieletto Presidente degli Stati Uniti. E ha spazzato via i timori della vigilia, dove i sondaggi davano per certo un testa a testa tra i due candidati, con un risultato dai contorni netti. Il presidente ha infatti conquistato al momento 332 Grandi elettori contro i 206 di Romney. A rivelarsi decisivo – come ci si attendeva alla vigilia – è stato l’Ohio. Vinto questo Stato è bastato aspettare i risultati degli Stati della West Coast, dalla California a quello di Washington. A questo conteggio, secondo l’emittente tv, manca però la Florida, dove, con il 97% delle schede scrutinate, i due sono ancora divisi da circa 46mila voti, con Obama in vantaggio. La Florida vale 29 grandi elettori: se Obama vincerà, arriverà a quota 332. Al presidente rieletto va il 50% dei voti popolari, contro il 48 dello sfidante. Nel 2008, invece, i democratici avevano raggiunto 365 elettori contro i 173 dei repubblicani, rispettivamente col 52,9 e il 45,7% dei voti.
Una vittoria liberal su più fronti, grazie all’esito dei referendum che si sono tenuti in alcuni Stati. Infatti il matrimonio gay ha ottenuto il via libera in Maine e Maryland, sì alla marijuana legalizzata per uso ricreativo negli stati di Washington e Colorado e per uso terapeutico in Massachusetts, stato di cui Romney era governatore. Bocciato invece in California il referendum per l’abolizione della pena di morte. In più la democratica Tammy Baldwin è la prima senatrice lesbica.
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17.05 – Portorico. Sì al referendum per diventare il 51esimo Stato. Ora decide Washington – E’ passato il referendum non vincolante con cui gli abitanti di Portorico – attualmente solo “territorio Usa” – hanno deciso di diventare a tutti gli effetti un nuovo Stato del’Unione. L’ultima parola spetta a Washington. Con il 95,6% delle schede scrutinate il 61% si è espresso a favore della promozione a 51esimo Stato dell’Unione. Il suo maggiore sponsor, però, il governatore uscente Luis Fortuno, è stato sconfitto e non è stato rieletto.
16.24 – California: resta la pena di morte – E’ fallito il tentativo di abolire la pena di morte in California. Il 52,6% degli elettori, secondo dati relativi al 95% dello spoglio, ha bocciato il referendum che avrebbe imposto come pena massima l’ergastolo senza possibilità di messa in libertà condizionata. L’abolizione della pena capitale avrebbe avuto valore retroattivo anche per i 720 detenuti in attesa nel braccio della morte. Gli abolizionisti avevano insistito molto nella loro campagna sui costi della pena capitale, ben più costosa dell’ergastolo. Da quando la pena di morte è stata reintrodotta in California nel 1992, sono state eseguite soltanto 13 sentenze. Dal 2006 non vi sono più state esecuzioni, dopo che un giudice federale ha imposto alla California di migliorare le procedure e l’addestramento del personale per la somministrazione dell’iniezione letale ai condannati.
15.57 – Iraq, il premier: “Sviluppare amichevoli relazioni” – Il primo ministro iracheno, Nuri al Maliki, ha espresso “il genuino desiderio dell’Iraq di continuare a sviluppare le amichevoli relazioni con gli Usa”, in un messaggio di congratulazioni inviato oggi a Obama. Nel messaggio, il cui testo è stato reso noto dal suo ufficio, Maliki ha espresso la speranza che la rielezione di Obama “aiuti a risolvere i problemi internazionali e a combattere l’estremismo”. Anche il presidente iracheno, Jalal Talabani, ha inviato un messaggio in cui auspica “un ulteriore sviluppo delle relazioni amichevoli tra i due Paesi sulla base dell’accordo quadro strategico che fornisce le basi appropriate per rafforzare i rapporti in campo politico, economico, commerciale, militare e culturale”.
15.56 – Cnn: “Romney ha vinto in Alaska” – Mitt Romney ha vinto, come previsto, i 3 grandi elettori dell’Alaska, l’ultimo Stato americano ad aver chiuso i seggi. Lo riferisce la Cnn mentre lo spoglio delle schede è ancora in corso. Il presidente Obama ha ottenuto 303 grandi elettori, e il candidato repubblicano 206, mentre mancano ancora i risultati definitivi della Florida (29 grandi elettori).
15.54 – Il tweet di Obama con la foto segna un record storico – “Four More Years”, altri quattro anni, il “tweet” inviato da Barack Obama, corredato da una foto in cui abbraccia la moglie, è diventato il “cinguettio” più popolare di tutta la storia di Twitter. Il precedente primato era detenuto dal messaggino trasmesso da Justin Bieber dopo la morte della sua piccola fan Avalanna (“Riposa in pace, ti voglio bene”), “ritwittato” oltre 220mila volte il 26 settembre scorso. Stanotte il tweet della vittoria di Obama, è stato invece ritrasmesso ben 350mila volte entro i primi sessanta minuti dal suo invio, ricevendo nello stesso lasso di tempo ben 120 mila “gradimenti” dei lettori di Twitter, e ha poi superato la soglia del mezzo milione di “reTweet”, con cui guida attualmente la top ten di Twitter.
15.35 – Wall Street apre in negativo, fino a -1,5%– Apertura in calo per le Borse Usa, con il Dow Jones che segna un ribasso anche di 1,5 per cento e il Nasdaq a 2.973 punti (-1,29%). Le borse europee accentuano le loro perdite, sulla scia dell’apertura negativa di Wall Street, del taglio sulle stime di crescita dell’Ue e in attesa del voto del Parlamento in Grecia sulle misure di austerità. Londra cede lo 0,8%. A Milano l’indice Ftse Mib cala del 2%. Francoforte scende dell’1,47%, Parigi dell’1,5% e Madrid dell’1,58%.
13.47 – Benedetto XVI: “Libertà e giustizia per il futuro Usa” – Benedetto XVI ha inviato un messaggio di auguri a Obama per il nuovo mandato. Il papa assicura le sue preghiere per le “altissime responsabilità di fronte al Paese e alla comunità internazionale” e affinché “gli ideali di libertà e giustizia” continuino a risplendere negli Usa. Il messaggio, ha fatto sapere il direttore della sala stampa vaticana padre Federico Lombardi, è stato inviato attraverso la Nunziatura apostolica a Washington. Nel testo, il Papa fa i suoi auguri a Obama, rieletto oggi presidente degli Usa, per il nuovo mandato, e assicura le sue preghiere a Dio perché lo assista nelle sue altissime responsabilità di fronte al Paese e alla comunità internazionale e affinché gli ideali di libertà e giustizia che hanno guidato i fondatori degli Stati Uniti d’America continuino a risplendere nel cammino della nazione.
13.45 – Lunghe file in Florida, in tilt il voto elettronico in New Jersey – Dalle lunghe file ai seggi elettorali della Florida, che sono stati costretti a chiudere ben oltre l’orario previsto, al tilt del sistema elettronico con il quale avrebbero dovuto votare i cittadini del New Jersey colpiti dall’uragano Sandy, sono stati anche questa volta numerosi gli incidenti tecnici che hanno riguardato le elezioni presidenziali Usa. E’ proprio nel “Sunshine State”, il cui complicato meccanismo di schede punzonate aveva reso controversa la vittoria al fotofinish di George W. Bush su Al Gore nel 2000, che si sono registrati i maggiori disservizi. Il più curioso è avvenuto nella contea di Pinellas, dove circa 12mila famiglie sono state raggiunte telefonicamente da un messaggio automatico dell’ufficio elettorale, poi risultato inviato per errore, che le informava che sarebbe stato possibile recarsi alle urne anche nella giornata di mercoledì, cosa ovviamente falsa. Nella contea di Hillsborough, dove si trova la città di Tampa, i telefoni non hanno invece funzionato affatto, isolando a intermittenza i dipartimenti elettorali. Se la Florida resta l’unico stato a non aver ancora assegnato un verdetto finale è però a causa della contea di Miami-Dade, dove i seggi hanno continuato a essere aperti per oltre sei ore dopo il termine previsto a causa delle lunghe file. Un problema non da poco in uno stato che prevede il ri-conteggio se la forbice tra i due candidati alla presidenza risulta inferiore allo 0,5%. “Catastrofe” è invece la parola utilizzata da Barbara Arwin e dal Lawyers’ Committee for Civil Rights Under Law per descrivere la situazione in New Jersey, dove sono andati in tilt i computer che avrebbero dovuto raccogliere il voto elettronico nelle aree interessate dal passaggio dell’uragano Sandy. I disservizi più gravi sono pero’ avvenuti in Pennsylvania, dove numerosi cittadini si sono recati alle urne per scoprire che il loro nome non risultava registrato a causa di ritardi burocratici.
13.37 – Iran: “Le relazioni resteranno difficili” – L’ayatollah Sadeq Amoli Larijani, una delle massime autorità iraniane, ha dichiarato che anche dopo la rielezione di Obama “le relazioni con gli Usa non saranno semplici”. Larijani, capo dell’apparato giudiziario e fratello del presidente del Parlamento, Ali, riferendosi alle sanzioni ispirate dagli Usa contro il programma nucleare iraniano ha assicurato che “il popolo iraniano non dimenticherà questo crimine perpetrato contro di noi”.
13.19 – Sudan: “Ora una nuova pagina nei rapporti con Washington” – Il governo sudanese ha espresso l’auspicio che il secondo mandato del presidente Obama possa aprire una nuova pagina nei rapporti tra Khartoum e Washington. In un comunicato diffuso dal ministero degli Esteri sudanese si legge che il Sudan è pronto ad affrontare un dialogo serio “per risolvere le differenze tra Khartoum e Washington”. Le questioni chiave da discutere sono “la rimozione del nome del Sudan nella lista americana dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo e togliere l’ingiusto embargo economico che è stato imposto unilateralmente sul Sudan”.
12.24 – Obama: nel 2008 365 grandi elettori, oggi “solo” 332 – Obama riconquista la Casa Bianca, ma nello scontro con Mitt Romney perde diverse posizioni nel conto dei Grandi elettori: nel 2008, quando prese il 53% del voto popolare, ne conquistò 365; oggi, se anche in Florida come sembra probabile, andrà ai democratici, il presidente si fermerà a 332. Il suo sfidante del 2008, John McCain (46%), si aggiudicò solamente 173 grandi elettori: meglio di lui Romney, con 206. In particolare Romney è riuscito a strappare ai democratici due stati che avevano votato in maggioranza per Obama nel 2008, ovvero l’Indiana (11 grandi elettori) e la North Carolina (15). Nel 2008 Obama fu il presidente americano eletto con il maggior numero di voti, con circa 66 milioni di consensi. Nel 2012, arriva solo a sfiorare i 59, secondo le ultime cifre disponibili.
10.56 – Peres: “Ci riserverà un futuro di pace” – “Sono convinto che il presidente Obama ci riserverà un futuro di pace e prosperità”. Lo ha detto il presidente di Israele Shimon Peres che si trova in questi giorni in visita di stato in Russia. “Invio – ha aggiunto, citato dai media – le mi più profonde felicitazioni al popolo americano e al presidente eletto”.
10.41 – Il voto non ferma il boia. E il condannato parla di Obama – La corsa alla Casa Bianca non ferma il boia. Un’ora dopo la chiusura delle urne, in Oklahoma è stato giustiziato con un’iniezione letale Garry Thomas Allen, condannato per omicidio. “Sarà una corsa sul filo di lana”: sono state le ultime parole del 56enne Allen, nel braccio della morte per aver ucciso – nel 1986 – la madre dei suoi due figli. La sua esecuzione era stata già rimandata tre volte ed è la 36esima avvenuta quest’anno negli Usa. Intanto la California – lo Stato americano più popoloso – ha respinto il referendum per l’abolizione della pena di morte con il 53,6 per cento dei votanti, a fronte di un 46,4 favorevole alla sua sostituzione con l’ergastolo. I dati del voto sono stati pubblicati sul sito web del Dipartimento di Stato californiano.
10.54 – Napolitano: “Congratulazioni, ammiro la responsabilità dei candidati Usa” – “Il popolo americano e il popolo italiano hanno bisogno della più solida amicizia tra i nostri due paesi e della più stretta cooperazione tra Stati Uniti ed Europa perché possa avanzare nel mondo la causa della pace, della democrazia e dei diritti umani”: lo afferma Giorgio Napolitano nel messaggio inviato a Barack Obama.
10.51 – Anp si congratula, ma chiede a Obama più equilibrio – Se il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, il moderato Mahmoud Abbas alias Abu Mazen, si è congratulato con Obama, esprimendo inoltre l’auspicio che ne “proseguano gli sforzi per raggiungere la pace in Medio Oriente”, da parte dei radicali di Hamas è invece arrivata al presidente Usa una richiesta precisa: una “posizione più equilibrata” su tutte le grandi questioni regionali. “I mutamenti nello stato d’animo delle Nazioni arabe e islamiche nei confronti dell’amministrazione americana dipendono dal ritorno dell’equilibrio nella politica estera degli Stati Uniti”, ha dichiarato inoltre Sami Abu Zouhri, portavoce del Movimento di Resistenza Islamico.
10.25 – Putin: “Rielezione molto positiva” – Il presidente russo Vladimir Putin ha inviato a Obama un telegramma di congratulazioni. “In generale al Cremlino hanno preso in modo molto positivo la notizia della vittoria”, ha spiegato il portavoce. “Noi vogliamo esprimere la speranza che le iniziative positive nei rapporti bilaterali e nella cooperazione Russia-Usa sull’arena internazionale per gli interessi della sicurezza e stabilità internazionale si svilupperanno e perfezioneranno ulteriormente”, ha concluso.
10.23 – Noda: “Continuiamo a collaborare” – Il premier giapponese Yoshihiko Noda si è complimentato con Obama. “Gli ho inviato un messaggio di congratulazioni, desidero continuare a collaborare con lui”, ha detto Noda.
10.15 – Morsi: “Rafforzare l’amicizia” – Il presidente egiziano Mohamed Morsi ha inviato un messaggio di congratulazioni a Barack Obama per la sua rielezione a presidente Usa. Nel messaggio Morsi auspica un rafforzamento delle relazioni di amicizia fra i due Paesi per realizzare “gli obiettivi comuni in materia di giustizia, libertà e pace”.
10.00 – New Hampshire, primo stato con tutte Congresswomen – Con l’election day il New Hampshire diventa il primo Stato degli Usa rappresentato a Washington soltanto da donne, mentre per la carica di governatore la democratica, Maggie Hassan, ha battuto lo sfidante repubblicano. Lo Stato della costa nord-orientale degli Stati Uniti ha visto l’elezione alla Camera delle democratiche Carol Shea-Porter e Ann McLane Kuster, mentre al Senato sono in carica la repubblicana, Kelly Ayotte, e la democratica, Jeanne Shaheen.
9.51 – Borse europee in rialzo – Londra guadagna lo 0,23%. A Milano l’indice Ftse Mib avanza dello 0,33%. Francoforte sale dello 0,5%, Parigi dello 0,69% e Madrid dello 0,7%.
9.39 – Nato: “Continueremo la nostra stretta collaborazione – Per il segretario generale Anders Fogh Rasmussen, con la rielezione di Obama, la Nato aspetta ora di “continuare la stretta cooperazione” con il presidente Usa per assicurare che l’Alleanza Atlantica “resti efficace in un mondo che cambia velocemente, contro nuove minacce, con nuove capacità, e con una rete ancora più forte di partner nel mondo”. Obama, infatti, ha sottolineato Rasmussen, ha mostrato una “enorme capacità di leadership” nel mantenere il “legame vitale” tra l’Europa e il Nord America, basato sui “valori condivisi su cui è stata fondata la nostra Alleanza più di 60 anni fa”, che “rimane altrettanto forte e importante per la preservazione della pace euro-atlantica e della sicurezza come non mai”.
9.29 – Merkel: “Insieme contro la crisi” – La cancelliera tedesca Angela Merkel si è felicitata per la rielezione di Obama, sottolineando la collaborazione Usa-Germania. “Ho apprezzato particolarmente le nostre numerose discussioni, in particolare quelle su come superare la la crisi economica e finanziaria mondiale”, afferma in un comunicato.
9.11 – Terzi: “Ora America più forte” – Il ministro degli esteri Giulio Terzi con la rielezione di Barack Obama “l’America è più forte” e il suo ritorno alla Casa Bianca “rappresenta un’ulteriore grande opportunità per l’Unione Europea e per l’Italia”.
8.53 – Obama vince in Ohio, vantaggio in Florida – Obama ha vinto in Ohio con il 50,1% dei voti contro il 48,2% di Romney. In Florida, quando è stato scrutinato il 99% delle schede, Obama è in vantaggio con il 50% contro il 49,2% del candidato repubblicano.
8.52 – Francia, le congratulazioni di Hollande – Il presidente francese, FrancoisHollande ha salutato la “scelta chiara” degli americani per un’“America aperta e solidale, pienamente impegnata sulla scena internazionale”. “Sono convinto – ha commentato Hollande in un comunicato diffuso dall’Eliseo – che nel corso del nuovo mandato rafforzeremo ancora la nostra partnership per favorire il ritorno della crescita economica nei nostri paesi, per lottare contro la disoccupazione e per trovare soluzioni alle crisi che ci minacciano, specialmente in Medio Oriente”.
8.49 – Congratulazioni dalla Cina – Il portavoce governativo Hong Leiha affermato che il presidente Hu Jintao e il premier Wen Jiabao hanno inviato a Obama messaggi di congratulazioni. Il portavoce ha aggiunto che il vicepresidente Xi Jinping, che la prossima settimana dovrebbe succedere a Hu Jintao nella carica di segretario del Partito Comunista Cinese, ha inviato un analogo messaggio al vice di Obama, Joe Biden.
8.46 – Egitto: “Obama operi per il bene del Paese” – La presidenza egiziana, la prima islamica della storia del Paese, ha detto di augurarsi che Obama possa lavorare negli interessi sia del popolo americano, sia di quello egiziano. Nel giugno del 2009, a pochi mesi dalla sua prima elezione, Obama tenne un discorso storico all’Università del Cairo invitando a un “nuovo inizio” nelle relazioni tra gli Stati Uniti e il mondo musulmano. Quello stesso discorso, però, è stato poi motivo di critiche, con il presidente americano accusato di non aver fatto abbastanza per contribuire alle aspirazioni palestinesi.
8.15 – Israele, Netanyahu: “Patto con Usa più forte che mai” – ”Il patto strategico fra Israele e Stati Uniti è più forte che mai. Continuerò a lavorare con il presidente Obama per garantire gli interessi essenziali per la sicurezza dei cittadini di Israele”. Lo ha detto il premier Benjamin Netanyahu nel primo commento sulla rielezione di Barack Obama. L’ufficio del primo ministro ha fatto sapere che già oggi Netanyahu si incontrerà con l’ambasciatore Usa in Israele Dan Shapiro.
8.11 – Obama e Van Rompuy: “Con Obama stretta collaborazione” – “La creazione di crescita e occupazione rimane una priorità sia per gli Stati Uniti che per l’Unione europea – continua la dichiarazione di Barroso e Van Rompuy – e continueremo a lavorare con il presidente Obama per sbloccare l’impareggiabile potenziale del mercato transatlantico”. E hanno aggiunto: “Siamo anche pronti a continuare la nostra intensa collaborazione per quanto riguarda i temi di politica estera e nella promozione dei nostri valori comuni”. I presidenti auspicano ora di incontrare il presidente Obama “in una data prossima per riconfermare le nostre priorità e imprimere un rinnovato slancio alla nostra azione comune”.
8.14 – Onu, Ban Ki-Moon: “Lieto di poter continuare a lavorare con Obama” – Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, si congratula calorosamente con il presidente americano Obama per la sua rielezione. “Sono lieto di poter continuare a lavorare con lui e con la sua amministrazione”.
7.39 – Obama: “Siamo una famiglia” – “Questa sera voi, gli americani, ci avete ricordato che la nostra strada è stata difficile il nostro viaggio lungo. Eppure ci siamo ricordati della strada comune e per gli Stati Uniti deve ancora venire il meglio”. Obama parla dal McCormick Center e ringrazia ogni americano che ha votato, anche per l’avversario, perché “comunque vi siete fatti sentire e avete fatto sentire la differenza”. Poi spiega di avere chiamato Romney. “Vogliamo un buon futuro per questa nazione, e la famiglia Romney ha deciso di dedicarsi al servizio del bene pubblico. Vedremo come collaborare insieme”. Ha ringraziato “il ‘guerriero’ americano, il più grande vice presidente che si possa desiderare, Joe Biden” e poi la moglie Michelle. “Non sarei l’uomo che sono oggi senza la donna che vent’anni fa ha deciso di sposarmi. Michelle non ti ho mai amata così tanto e sono fiero che il resto dell’America sia innamorato di te. Sasha e Malia – ha detto rivolgendosi alle figlie – state crescendo e state diventando due meravigliose giovani donne. Sono fiero di voi”.
Ha parlato anche del futuro e delle prospettive del Paese: “Il progresso non è mai una linea retta e bisogna arrivare al consenso e ai compromessi. La nostra economia è in ripresa è finito il decennio di guerra, la campagna di violenza è finita”. I prossimi obiettivi sono “ridurre il deficit, riformare le tasse e risolvere il problema dell’immigrazione” oltre alla creazione di posti di lavoro e sicurezza per la classe media . Obama richiama nel suo discorso il mito del sogno americano perché, continua, “se sei nero, portatore di handicap o ispanico, in America ce la puoi fare”. E conclude: “Siamo più grandi della somma delle nostre singole ambizioni, siamo e saremo sempre gli Stati Uniti insieme al vostro aiuto e alla grazia di Dio che viviamo nella più grande nazione del mondo. Dio ci benedica”.
7.37 – Affluenza più bassa del 2008 – Obama è riuscito a farsi rieleggere nonostante l’affluenza ai seggi, considerata un fattore cruciale per le sue speranze di vittoria, sia stata inferiore rispetto ai numeri record del 2008. E’ quanto emerge dallo spoglio delle schede. In alcuni Stati l’affluenza è stata sostanzialmente inferiore anche rispetto al 2004. Per un quadro completo bisognerà però attendere i dati dei voti anticipati o per posta che quest’anno hanno registrato un autentico boom.
7.26 – Fratelli musulmani: “Con la vittoria di Barack Obama la politica Usa verso il mondo arabo non cambierà” – E’ quanto ha twittato Essam el Eryan, numero due del partito dei Fratelli musulmani, Giustizia e Libertà sostenendo che gli arabi devono contare su se stessi e sulle proprie risorse e che l’Egitto deve lavorare per costruire il paese. “Senza dominazione americana l’Egitto è capace di fare la sua costituzione e il suo regime democratico, che potrà essere il sogno di tutta l’Africa e del terzo mondo”.
7.14 – Ambasciatore Thorne: “Obama è riuscito a fare votare di più i suoi” – Grazie a un’organizzazione più estesa negli stati chiave, più efficace anche a livello tecnologico “i democratici sono riusciti di più a far votare i propri elettori”. Così l’ambasciatore americano in Italia David Thorne spiega, parlando all’Excelsior al termine della lunghissima notte elettorale, le ragioni del successo di Obama. “Speriamo che i democratici mantengano il Senato e che troviamo un modo per riunirci e guidare questo paese”, ha aggiunto Thorne, spiegando che la rielezione di Obama significa che “la relazione costruita tra gli Stati Uniti e l’Italia negli ultimi tre anni e mezzo continuerà, non è mai stata così forte e mi aspetto che continui su questa strada”.
7.09 – Russia: “Con Obama possibile proseguire il ‘reset'” – Con la riconferma di Barack Obama alla Casa Bianca, la Russia e gli Stati Uniti hanno un incentivo per continuare il “reset” nei rapporti. Lo dichiara all’agenzia Interfax Mikhail Margelov, capo del Comitato per gli affari esteri del Consiglio della Federazione (il Senato russo). “Sono d’accordo con gli esperti, la politica estera degli Stati Uniti sotto il presidente Obama rieletto verrà condotta secondo il principio di ‘stimolo-reazione’: vale a dire che sarà di fatto imprevedibile, sia riguardo agli stimoli, che all’adeguatezza delle reazioni, incluse le relazioni con la Russia. Anche se lo stimolo a proporre un ‘reset’ esiste, esso risiede nei problemi globali, che né gli Usa né la Russia possono risolvere da soli”.
7.04 – Obama: “Lavoro per finire ciò che abbiamo iniziato” – “Sto per rivolgermi alla folla qui a Chicago, ma prima volevo ringraziarvi. Volevo dirvi che non è stato un caso. Voi lo avete reso possibile”. Così Barack Obama si rivolge a tutti quelli che lo hanno accompagnato e sostenuto in questa lunga campagna elettorale con un messaggio sul suo sito. “Vi siete organizzati quartiere per quartiere”, afferma il presidente. “Quando le cose non erano facili, avete dato nuova spinta. Dedicherò il resto della mia presidenza a rendere omaggio al vostro sostegno, e facendo ciò che posso per finire ciò che abbiamo iniziato”. E ha aggiunto: “Resta molto lavoro da fare, ma per il momento, Grazie. Barack”. Già due ore fa, Michelle Obama aveva scritto su Twitter: “Vi ringrazio per il vostro sostegno e le vostre preghiere”.
7.03 – Metalmeccanici dell’auto esultano per la vittoria di Obama – I metalmeccanici del settore automobilistico Uaw (United Auto Workers) sono “orgogliosi di congratularsi con il presidente Obama” per la sua rielezione. Lo scrive lo stesso sindacato in messaggio postato sul sito dell’Uaw, in cui il presidente Bob King ricorda che Obama “è stato al fianco dei lavoratori americani nel loro momento più difficile” e per questo gli operai e le loro famiglie “gli sono grati per aver voluto scommettere su di noi”. I membri Uaw attribuiscono, fra l’altro, il merito della rielezione alle difficili scelte del presidente democratico come i programmi Medicair e Medicaid.
6.56 – Borse asiatiche caute dopo la vittoria di Obama. Tokyo piatta – Andamento cauto e non univoco per le principali borse asiatiche all’annuncio della riconferma di Obama alla Casa Bianca. A Tokyo l’indice Nikkei chiude in sostanziale parità a 8.972 punti (con un calo dello 0,03%) mentre a Singapore il Ftse Straits Times è in rialzo di 15 punti (+0,51%) a 3.034 punti. In Cina lo Shangai Stock Exchange 180 è in calo dello 0,30% a 4934 punti, in positivo, invece, la Borsa di Seul con l’indice Kospi su dello 0,49% a 1.937 punti.
6.52 – Discorso di Romney: “Congratulazioni a Obama” – Nel suo discorso Romney ringrazia Paul Ryan e la moglie Ann che sarebbe stata “un’ottima first lady” e fa gli auguri a Obama, che ha chiamato per congratularsi, e alla sua famiglia. ”Questo è tempo di grandi sfide per l’America e prego che il presidente abbia successo nella guida del Paese”, ha detto Romney dal quartier generale di Boston. “Avrei voluto guidare il Paese verso il cambiamento- ha aggiunto- ma il Paese ha scelto un altro leader”.
6.41 – Obama supera Romney anche nel voto popolare – Secondo l’ultima proiezioni data dalla Cnn, che continua ad aggiornare il conteggio, Obama ha superato Romney anche sul voto popolare. Il presidente ha 49 milioni e 823mila voti mentre il repubblicano ne ha 49 milioni e 729mila.
6.34 – Paul Ryan perde la vicepresidenza ma è rieletto al Congresso – Era candidato di nuovo per lo stato del Wisconsin. Si è battuto contro il democratico Rob Zerban, e l’indipendente Keith Deschler, ma è stata una vittoria facile. Si tratta di un collegio che è stato repubblicano sin dal 1995. Qualora Ryan, che ha 42 anni, avesse vinto entrambe le elezioni, avrebbe dovuto dare le dimissioni dal Congresso e in Wisconsin si sarebbero dovute tenere nuove elezioni suppletive.
6.28 – Obama, mail ai sostenitori: “Questa vittoria non è un caso” – Così il presidente americano, appena rieletto, ringrazia via e-mail i suoi sostenitori. “C’è molto lavoro da fare ora. Ma per il momento: grazie”, scrive il presidente. La sua foto con Michelle postata su Twitter è la più ritwittata di sempre.
6.26 – La Florida respinge taglio fondi aborto – La Florida ha respinto una proposta per proibire l’uso di fondi pubblici per l’aborto per assicurazioni sanitarie che comprendano le interruzioni volontarie della gravidanza. Con lo scrutinio dei voti del referendum praticamente ultimato, il 55% ha votato contro il cosiddetto Emendamento 6 e solo il 45% a favore.
6.22 – Nelle due contee più povere plebiscito per Obama – Non sarà un test significativo ma le due contee più povere degli Stati Uniti, Ziebach County e Buffalo County, entrambe nel South Dakota, hanno votato per il presidente Barack Obama. Nella Ziebach County, quella con il più alto tasso di povertà negli Stati Uniti (con metà dei 2800 abitanti sotto la soglia di indigenza), il 58 per cento ha votato per i democratici, cinque per cento in meno di quattro anni fa. Nella vicina Buffalo County, il 74 per cento ha votato per Obama, mentre il 26 per cento ha scelto il repubblicano Mitt Romney, stesso risultato di quattro anni fa. Qui il reddito medio annuo è di 11.400 dollari rispetto ai 27.300 della media Usa.
6.10 Eletta prima senatrice lesbica – Ce l’ha fatta la democratica Tammy Baldwin: è il primo componente del Senato dichiaratamente gay. Baldwin ha conquistato il seggio del Wisconsin sconfiggendo il repubblicano Tommy Thompson.
6.08 – Washington e Colorado, via libera alla marijuana per uso generale – Via libera dello stato di Washington e del Colorado alla legalizzazione della marijiuana per uso generale. Lo riporta l’Associated press, sottolineando che si tratta dei primi stati americani ad assumere una tale decisione in un referendum. Con l’approvazione dell’Emendamento 64, in Colorado la marijuana sarà tassata come il tabacco e l’alcol e venduta a chiunque abbia più di 21 anni e questo comporterà un introito per le casse dello Stato dai 5 a i 22 milioni di dollari. Anche il Massachusetts, di cui Romney è stato governatore, ha votato a favore della legalizzazione della marijuana, ma solo per coloro che la useranno a scopi terapeutici. Il governatore del Colorado, John Hickenlooper, fortemente contrario alla misura, ha già reagito: “L’elettorato ha parlato e dobbiamo rispettare il suo volere. Sarà un processo complicato, ma vogliamo portarlo avanti”.
6.01 – Via libera alle nozze gay nel Maine e Maryland– E’ la prima volta che viene dato il via libera ai matrimoni gay in un referendum. Sul tema, gli elettori americani si erano già espressi 32 volte, bocciando sempre la proposta. Ma negli ultimi anni l’opinione pubblica ha cambiato idea e la linea di tendenza appare confermata dalle proiezioni dei grandi network americani. Leggi che permettono le nozze omossessuali sono già in vigore nel District of Columbia e in sei Stati, Vermont, Connecticut, Iowa, New Hampshire, Massachusetts e New York mentre altri 30 Stati hanno emendamenti costituzionali che le proibiscono e a altri 15 leggi che li vietano. Un recente studio di un think tank conservatore ha mostrato che il sostegno alle nozze gay negli Usa è cresciuto del 16% dal 2004. Con il 93% delle schede scrutinate in Maryland, il 52% degli elettori si è espresso a favore, il 48% contro (secondo le proiezioni Cnn e Nbc); mentre in Maine, la Cnn ha assegnato il 54% dei voti a favore e il 46% centro (50% schede scrutinate).
6.00 – Rove: “Troppo presto per aggiudicare Ohio” – Karl Rove, lo stratega repubblicano della vittoria elettorale di George W. Bush nel 2000, ha contestato la decisione della Fox di aggiudicare l’Ohio a Barack Obama. Secondo Rove, che della Fox è uno dei commentatori politici di punta, l’Ohio è ancora incerto. Lo stratega di Bush cita “gente di Romney”, secondo cui l’ex governatore avrebbe ancora chance di spuntare lo stato chiave senza cui nessun repubblicano ha mai vinto la Casa Bianca.
5.50 – Romney non concede ancora la vittoria – Mentre tutti i media Usa celebrano la rielezione di Obama, lo sfidante Romney non ha ancora ammesso la sconfitta e resta trincerato, per il momento, nel suo quartier generale di Boston.
5.50 – Obama vince in Colorado e Nevada
5.32 – Romney battuto, ma ha avuto più voti – Il candidato repubblicano Mitt Romney, nonostante la sconfitta, ha conquistato più voti popolari del presidente americano Barack Obama. Secondo i calcoli preliminari della Cnn, Romney ha ottenuto il 51% del voto popolare a fronte del 48% di Obama. Nel 2000 Gore perse per i soli 537 voti della Florida ma aveva avuto oltre mezzo milione di voti in più di Bush jr. A fronte di 50.999.897 voti (48,4%) il candidato democratico ottenne 266 voti contro i 271 di Bush con ‘solo’ 50.456.002 voti popolari.
5.31 – Silenzio e sconforto al quartier generale dei repubblicani – Le immagini dei sostenitori in festa al quartier generale di Obama a Chicago vengono ritrasmesse sui mega schermi della sede di Romney a Boston dove l’atmosfera è di sconforto. Le facce sono tese, le braccia conserte. Nella grande sala attorno al palco vuoto è calato un silenzio profondo, che qualcuno definisce “tombale”
5.29 – L’Empire state building si tinge di blu – L’Empire State Building di New York si è illuminato di blu per celebrare la vittoria di Barack Obama alla Casa Bianca. Il blu è il colore dei democratici americani. Le luci dell’antenna si sono accese grazie ad un accordo tra la Cnn e il grattacielo più simbolico della Grande Mela.
5.24 – Obama rieletto presidente – Il presidente americano Barack Obama si aggiudica 275 grandi elettori a fronte dei 203 del candidato Mitt Romney. Sono i calcoli preliminari dopo l’assegnazione della vittoria in Ohio. Il presidente scrive su Twitter: “Grazie a tutti”
5.17 – Consigliere dei Repubblicani si congratula con Obama – Avik Roy, un consigliere esterno di Mitt Romney per la sanità, si congratula con i democratici. In un tweet, riferisce il Washington Post online, ha scritto: “Congratulazioni ai miei amici democratici. I miei migliori auguri per la nuova amministrazione. Continueremo a fare una opposizione leale”.
5.15 – Grandi elettori: Obama 262, Romney 191
5.01 – Obama conquista California, Washington e Hawaii
4.53 – Obama avanti in Ohio, Florida, Colorado e Iowa – E’ sempre testa a testa negli stati decisivi di Ohio, Florida, Colorado dove secondo Cnn Barack Obama è comunque in leggero vantaggio. Nettissimo invece il distacco in Iowa. Romney è avanti solo in Virginia e Wisconsin. In Ohio con il 60% delle schede scrutinate il presidente è al 50%, due punti avanti a Mitt Romney, al 48%. In Florida, dopo l’88% delle schede scrutinate, il presidente è al 50%, solo un punto avanti allo sfidante repubblicano, al 49%. In Colorado con il 65% delle schede scrutinate Obama è avanti di 4 punti, 51% contro il 47% di Romney. In Iowa con il 31% delle schede conteggiate Obama è nettamente avanti di 15 punti, 57% contro 42%.
4.49 – Obama verso la convention democratica – Barack Obama ha appena lasciato l asua casa di Chicago. Potrebbe a questo punto raggiungere il suo staff all’Hotel Feirmont, prima di raggiungere il Mccormick Center. Intanto nella sede del comitato, è stato allestito un podio con il simbolo della presidenza.
4.27 – Obama vincente anche in New Mexico – Il presidente americano Barack Obama vince in New Mexico. Lo riporta Fox news.
4.09 – Florida, scrutinato quasi il 90%, Obama vicino al 51%
4.06 – Obama in vantaggio nello stato chiave dell’Iowa. Barack Obama è di sei punti invantaggio nello State chiave dell’Iowa: lo stima un exit poll della Cnn. Romney vincente nello Utah e in Montana. Il presidente avanti in Nevada
3.58 – Si assottiglia il vantaggio in Ohio – Obama sempre davanti, ma la forbice con Romney si riduce. Ora il presidente guida con il 51% contro il 47% dell’avversario repubblicano
3.53 – Obama in testa nei grandi elettori – Il risultato gira a favore del presidente: 157 a 153 grandi elettori
3.44 – Virginia, Romney avanti – In Virginia, considerato uno degli Stati in bilico, quando lo spoglio delle schede è arrivato al 55%, si riduce il vantaggio di Mitt Romney con il 51% dei voti, contro il 48% di Barack Obama.
3.38 – Obama conquista il Wisconsin – In base ai primi exit poll Barack Obama ha conquistato il Wisconsin, lo Stato del candidato repubblicano alla vicepresidenza, Paul Ryan, dove sono in palio 10 grandi elettori sui 270 necessari per conquistare la Casa Bianca.
3.17 – Nbc assegna la Pennsylvania a Obama. Con i 20 grandi elettori assegnati Obama sale a 143
3.09 – Cnn: “Confermata la maggioranza repubblicana alla Camera”. Secondo l’emittente, il partito repubblicano conserverebbe la maggioranza alla Camera dei rappresentanti, pregiudicando in questo modo la capacità di azione di Obama se dovesse essere rieletto.
3.05 – Florida “too close to call”. Quando è stato conteggiato il 69% dei voti, Obama è ancora in vantaggio, ma lo scarto si è ridotto a poche decine di migliaia di voti.
3.00 – Chiudono i seggi in 13 stati. Per la Cnn Kansas, Arizona, Nebraska, Wyoming, Mississippi, Texas e North Dakota vanno a Romney. A Obama vanno Michigan, New York e New Jersey. Il presidente in vantaggio in New Mexico e Wisconsin. I voti dei grandi elettori passano a 123 per Obama, 152 per Romney. Il Colorado rimane in bilico
2.40 – Obama tiene in Florida – Quando sono state scrutinate il 56% delle schede in Florida il presidente americano, Barack Obama, è avanti col 51% contro il 48% di Mitt Romney.
2.38 – Tennessee, Oklahoma e Arkansas a Romney – In base ai primi exit poll la Cnn attribuisce a Mitt Romney il Tennessee dove sono in palio 11 grandi elettori. Stessa tendenza in Oklahoma e in Arkansas, lo stato di cui fu governatore Bill Clinton
2.30 – 82 a 64 per Romney – La rete liberal Nbc assegna al momento allo sfidante repubblicano 82 grandi elettori e 64 a Barack Obama. Nbc assegna a Romney South Carolina, Georgia, Tennesse, Alabama, Mississippi, Oklaoma, Indiana, Kentucky e West Virginia. A Obama Vermont, Rhode Island, Connecticut, Delaware, Maryland e il District of Columbia dove sorge la capitale Washington. Anche per Nbc è ancora testa a testa in Ohio e Florida, due stati decisivi che assegnano rispettivamente 19 e 29 grandi elettori.
2.23 – Ohio, Obama avanti – Barack Obama al 59% contro il 40% di Mitt Romney nello stato decisivo dell’Ohio, con il 9% di schede scrutinate. Lo riferisce la Cnn.
2.19 – Obama 64 grandi elettori, Romney 56 – La Cnn assegna a Mitt Romney la Georgia. Il conteggio riavvicina il repubblicano
2.00 – Proiezioni e exit poll su 9 stati – Obama vince in otto stati. Secondo le proiezioni della Cnn, il presidente uscente vince in Maryland, Delaware, Connecticut, Maine, Nebraska, Massachussets, District of Columbia e Rhode Island. Avanti negli exit poll in Pennsylvania. Il conteggio dei grandi elettori si inverte: 64 a 40 per Obama
1.52 – Conteggio grandi elettori: 33 a 3 per Romney, dato per vincente in 4 stati
1.51 – Romney in vantaggio in Georgia – In base ai primissimi exit poll la Nbc dà Mitt Romney in netto vantaggio (70% contro 29% Obama) in Georgia dove sono in palio 16 grandi elettori.
1.40 – Nbc, Obama avanti in South Carolina – In base ai primissimi exit poll la Nbc assegna a Barack Obama il South Carolina dove sono in palio 9 grandi elettori sui 270 grandi elettori necessari per conquistare la Casa Bianca. La South Carolina è considerata uno stato tradizionalmente repubblicano. Al contrario, Msnbc, Fox e Abc attribuiscono la vittoria a Mitt Romney
01.38 Primi Exit poll in Ohio, Obama davanti- Secondo un exit poll della Cnn in Ohio il 51% degli elettori ha votato Obama mentre il 48% ha scelto lo sfidante Mitt Romney. L’Ohio è considerato lo Stato decisivo per eccellenza sia perché sono in palio 18 grandi elettori sia perché mai nessuno candidato repubblicano è stato eletto alla Casa Bianca senza vincere qui.
01.37 – Exit poll Cnn, West Virginia a Romney – In base ai primissimi exit poll la Cnn ha assegnato il West Virginia e i suoi 5 grandi elettori a Mitt Romney
01.21 – Iniziato lo spoglio in Florida – In Florida il presidente americano Barack Obama è in vantaggio col 55% delle preferenze rispetto al 45% del candidato repubblicano, Mitt Romney sulla base del 4% delle schede scrutinate.
01.18 – Ipsos: Ohio, due terzi del voto anticipato a Obama. Due terzi di coloro che in Ohio hanno sfruttato la possibilità del voto anticipato hanno votato per il presidente americano Barack Obama. Lo afferma un exit poll di Ipos-Reuters. Due terzi degli elettori dell’Ohio hanno votato il candidato Mitt Romney nell’Election day.
01.08 – EXIT POLL: Obama e Romney pari in Virginia. Secondo i primi exit poll in Virginia il presidente americano, Barack Obama, e il candidato repubblicano, Mitt Romney, sono pari, entrambi al 49%.
01.07 – Nbc: Indiana a Romney. La rete Nbc attribuisce a Mitt Romney l’Indiane e il Kentucky e il rispettivo pacchetto di 11 e 8 grandi elettori sui 270 necessari per conquistare la Casa Bianca.
01.05 – Obama: “Io ho pronti due diversi discorsi”. ”Non do mai nulla per scontato:ho sempre due discorsi pronti”. Lo ha detto Barack Obama a una radio di Denver, Nevada, in una delle tante interviste concesse oggi. Il rivale repubblicano Mitt Romney ha dichiarato invece di aver preparato solo il discorso della vittoria.
01.00 – PRIMI EXIT POLL UFFICIALI: 19 a 3 per Romney. Primi exit poll ufficiali per gli stati del MidWest: Mitt Romney è in testa con 19 grandi elettori contro i 3 di Obama. Non solo. Secondo i dati della Cnn, il Vermont andrebbe a Obama, il Kentucky a Romney (dati confermati anche dalla Associated Press); in Indiana Romney sarebbe in vantaggio, mentre in Virginia ci sarebbe un testa a testa in corso tra i due.
00.47 – Affluenza al 62%. “Ho sentito che l’affluenza è al 62%,è un dato molto alto”. E’ il dato sulle elezioni americane fornito dall’ambasciatore a Roma David Thorne, in un tweet rilanciato dall’ambasciata Usa.
00. 40 – Romney: “Ho scritto discorso della mia vittoria”. ”Ho appena finito di scrivere il mio discorso della vittoria. Sono circa 1.118 parole”, ha affermato Mitt Romney questa sera poco dopo il suo arrivo a Boston, dove al suo quartier generale aspetterà i risultati delle elezioni. “Ci saranno però certamente ancora delle modifiche, perchè non l’ho ancora fatto leggere alla mia famiglia, ai miei consiglieri e ai miei amici per avere il loro parere”, ha aggiunto, parlando con i giornalisti.
00.36 – EXIT POLL DUDGEREPORT: pareggio in Ohio. Il sito conservatore ha aggiornato i risultati, parlando di sostanziale pareggio in Ohio, forse il più decisivo tra gli Stati in bilico.
00.34 – Iniziato spoglio in Indiana: Romney in testa. Mitt Romney e’ in testa con il 65% dei voti in Indiana contro il 34% di Barack Obama con il 2% dei voti scrutinati nello Stato.
00.27 – EXIT POLL FOX NEWS: Romney in testa in Indiana e Kentucky. In base ai primissimi exit poll – ancor prima della chiusura formale dei seggi fissata all’una – secondo Fox News Mitt Romney e’ in netto vantaggio in Indiana (67% a 32% per Barack Obama) dove sono in palio 11 grandi elettori. Per conquistare la Casa Bianca sono necessari 270 grandi elettori (i delegati che formalmente eleggono il presidente espressi da ogni singolo Stato il base alla popolazione) su 538 totali. Discorso simile per il Kentucky, dove il candidato repubblicano – sempre secondo Fox News, sarebbe al 69% contro il 29% per Obama. Nello Stato sono in palio 8 grandi elettori.
00.25 – Avvio spoglio in New Hampshire: Obama in testa. Barack Obama e’ in vantaggio in New Hampshire, considerato uno degli Stati decisivi, con il 65,1% contro il 32,6% di Mitt Romney con lo 0,7% delle schede scrutinate. Lo riferisce il Washington Post.
00.22 – Problemi al voto, Ohio a rischio caos come Florida nel 2000. L’Ohio rischia di trasformarsi in una nuova Florida dove nel 2000 i voti vennero riconteggiati piu’ volte. Alcuni elettori americani hanno denunciato la presenza di macchine rotte in alcuni seggi e nelle location a rischio sono accorse le autorita’ di vigilanza che stanno facendo le opportune verifiche. Se venissero appurate irregolarita’, bisognera’ aspettare fino al 17 novembre per sapere se a vincere l’Ohio e’ stato Barack Obama o lo sfidante repubblicano Mitt Romney.
00.19 – Avvio spoglio schede in Kentucky: Romney in testa. Il candidato Mitt Romney invantaggio in Kentucky, stato che i repubblicani davano per scontato. Quando è stato spogliato solo l’1% delle schede, Romney è avanti con il 69%, con il presidente americano Barack Obama con il 29%. Lo riporta la Cnn.
00.12 – Chiudono gran parte dei seggi in Indiana e Kentucky. I primi seggi elettorali hanno chiuso in gran parte dell’Indiana e nel Kentucky orientale mentre le operazioni di voto saranno completate alle 19 locali (l’una in Italia). I risultati di entrambi gli stati non sono decisivi nella corsa alla Casa Bianca, pur essendo assi indicati come molto favorevoli per Mitt Romney
00.00 – EXIT POLL DRUDGEREPORT: 191 grandi elettori per Obama, 190 per Romney. Il sito filo-repubblicano Matt Drudge asegna a Mitt Romney North Carolina e Florida ma a Barack Obama l’Ohio, New Hampshire, Pennsylvania, Michigan e Nevada. In bilico Virginia, Colorado e Iowa. Non solo. Obama avrebbe al momento 191 grandi elettori a fronte dei 190 del candidato Mitt Romney.
23.52 – EXIT POLL DRUDGEREPORT: Ohio a Obama, Florida a Romney. Florida e North Carolina al repubblicano Mitt Romney. Sono gli exit poll preliminari di Drudgereport, secondo cui al presidente americano Barack Obama va invece l’Ohio, il New Hampshire, la Pennsylvania e Nevada. Sono dati comunque non ufficiali e da valutare con prudenza dal momento che il voto è ancora in corso.
23.42 – EXIT POLL ASSOCIATED PRESS: per 6 americani su 10 la priorità è l’economia. L’economia ha dettato la scelta del presidente americano. Secondo un exit poll preliminare dell’Associated Press, sei americani su 10 hanno detto che l’economia è la priorità . Per 4 americani su 10 l’economia si sta riprendendo mentre la maggioranza ritiene che stia peggiorando e sia in stagnazione.
23.34 – Voti anche dallo spazio. Anche dallo spazio, gli astronauti americani esercitano il diritto-dovere di votare: Leroy Chiao, Edward Michael Fincke e Greg Chamitoff hanno espresso la loro preferenza dalla stazione orbitante, ha fatto sapere la Nasa. L’attuale comandante della stazione Suni Williams, della Florida, ha votato per corrispodenza prima di partire per la 32 missione sulla stazione. Il voto degli astronauti è stato reso possibile grazie ad una sofisticata tecnologia e ad una legge del 1997. Via email ricevono una copia della loro scheda elettorale che viene gestita e trasmessa alle autorità competenti con la massima riservatezza dalla stazione di controllo della missione, al Johnson Space Center di Houston. “Gli astronauti hanno votato e hanno contribuito alla democrazia”, ha detto il portavoce della Nasa Jay Bolden, aggiungendo che fin da quando è stata approvata la relativa legge circa otto astronauti su dieci hanno espresso dallo spazio il loro voto in varie elezioni.
23.19 – Ambasciatore a Roma: “Campagna elettorale troppo costosa”. Le urne sono ancora aperte negli Stati Uniti, ma l’ambasciatore americano a Roma, David Thorne, critica “la cifra davvero eccessiva” spesa per questa campagna elettorale, pari a 6 miliardi di dollari. “Spero che troveremo il modo per controllare la spesa e tornare a pensare meno ai soldi e più alle idee”, ha detto l’ambasciatore accogliendo gli ospiti all’“Election night” a Roma per seguire le battute finali delle presidenziali Usa.
23.12 – New Yersey, sfollati a causa di Sandy possono votare tramite fax o mail. In New Jersey gli sfollati dell’uragano Sandy sono stati autorizzati a votare per fax o per email dopo che la tempesta della scorsa settimana ha reso inagibili alcuni seggi. Lo stato di Atlantic City ha esteso i termini del voto via posta elettronica per chi ha perso la casa fino a venerdì dopo che alcuni uffici elettorali sono stati sommersi da una valanga di richieste. I termini per la richiesta del voto via mail sono scaduti alle 17 ora locale: l’opzione è stata messa a disposizione degli sfollati che hanno accettato di rinunciare alla privacy del voto. “Ma se non siete rimasti sulla strada muovetevi e andate a votare”, ha detto il governatore del New Jersey Chris Christie: “Io ho votato, e ho un sacco da fare. Non c’è motivo per cui altri non possano farlo”.
22.44 – Sindaco New York vota dopo 45 minuti d’attesa. Il sindaco di New York, Michael Bloomberg, in coda per 45 minuti per votare. Bloomberg ha espresso nei giorni scorsi il proprio appoggio per il presidente americano Barack Obama. A New York e in New Jersey continuano le lunghe file ai seggi: l’uragano Sandy ha ridotto i seggi per votare e in molte aree l’elettricità ancora non c’è, causando un ricollocamento degli elettori e confusione. A Coney Island ci sono cartelli che indicano scuole chiuse e lo spostamento dei seggi, alcuni anche a molti isolati di distanza, scoraggiando alcuni.
22.14 – Romney: “Si vince o si perde per qualche centinaio di voti”. La battaglia finale per la Casa Bianca si giochera’ per qualche centinaio di voti. Ne e’ convinto Mitt Romney, che a una emittente di Richmond, nello Stato chiave della Virgina, ha spiegato le ragioni di una campagna elettorale condotta fino all’ultimo minuto: “Non posso pensare che queste elezioni si possono vincere o perdere per qualche centinaio di voti e restare seduto. E allora, perche’ non continuare a lavorare?”. Inizialmente era previsto che la campagna del candidato repubblicano terminasse la scorsa notte a Manchester, nel New Hampshire, poi lo staff ha deciso il viaggio di Romney a Cleveland, in Ohio, e a Pyttsburgh, in Pennsylvania.
21.49 – Bob Dylan: “Obama avrà una vittoria a valanga”. Obama vincera’ con una “valanga” di voti, la sua vittoria sara’ schiacciante: parola di Bob Dylan. Il cantante statunitense, leggenda del rock, ha espresso cosi’ il suo pronostico interrompendo uno dei suoi cavalli di battaglia “Blowing’ in the wind” durante un concerto nel Wisconsin. “Non credete ai media – ha gridato Dylan dal palco – Obama vincera’ a valanga”. Dopo i suoi commenti Dylan ha quindi ripreso a cantare concludendo la sua celebre canzone.
21.45 – Biden a Chicago con Obama. Anche il vicepresidente Joe Biden ha raggiunto Chicago. Il numero due di Barack Obama è arrivato da Cleveland, in Ohio, dove s’è incontrato per caso con chi aspira a prendere il suo posto, Paul Ryan. In mattinata, aveva votato nel suo stato d’origine, in Delaware.
21.22 – Problemi in Ohio per Obama: macchine per voto rotte. Brutta tegola per Barack Obama, inOhio. Nelle città di Toledo, Cleveland e Dayton, sulla carta roccaforti democratiche, si sono rotte molte macchine elettroniche che permettono il voto. Si tratta di scanner ottici che leggono e registrano ogni singola scheda elettorale. Lo denuncia un blog di uno dei tanti osservatori che controllano la regolarità delle procedure di voto, il Voting Rights Watch. Da ricordare che a Toledo c’e’ la fabbrica della Jeep, del gruppo Chrysler, che come le altre tre grandi dell’auto, assicura dal contratto del 2000, un giorno di permesso ai suoi operai per l’election day, in modo che possano andare a votare senza problemi.