“Quando noi della Fiom vediamo ingiustizie nel mondo del lavoro, quando vediamo imposte regole, leggi, accordi contro i lavoratori, non possiamo far altro che scioperare”. Questo l’incipit del documentario Fiom – Viaggio nella base dei metalmeccanici, ideato e diretto dal regista/attore/operaio Giuliano Bugani e dal videomaker Daniele Marzeddu, che mercoledì 14 novembre potrà essere visto in anteprima alle 21.30 presso la sala del Casalone di Bologna.
Il documentario nasce da un progetto di Giuliano Bugani in seguito all’Accordo sulle Rappresentanze Sindacali firmato da Cgil, Cisl, Uil e dalla Confindustria il 28 giugno 2011, e, contro il quale, la base Fiom sciopera per la prima volta nella sua storia contro il Segretario Generale della Cgil, Susanna Camusso. La macchina da presa dei due registi attraversa città di tutta Italia nelle voci e nelle immagini di lavoratrici e lavoratori Fiom e Rsu di fabbrica, portando alla luce il disagio e la rabbia degli iscritti sulle conseguenze di quello storico accordo, ma non solo. Simboliche le figure di Maurizio Landini e di Giorgio Cremaschi, storico leader Fiom, che fa da filo conduttore tra le tematiche delle lavoratrici e dei lavoratori intervistati.
Le riprese del documentario – alternate anche da spezzoni di filmati storici – cominciano nel settembre 2011, attraversando fasi politiche cruciali quali la caduta del Governo Berlusconi e l’insediamento del governo tecnico con le sue riforme, l’innalzamento dell’età pensionabile, la cancellazione dell’Articolo 18 e la Riforma del Welfare, senza che vi sia stata un’ora di sciopero da parte della CGIL.
Vengono così riproposte le fasi della lotta isolata della Fiom, dallo sciopero nazionale di Roma del 9 marzo 2012, ad altre assemblee e scioperi articolati di zona proseguiti nella primavera del 2012. Il film pone le sue battute d’arresto con la sconfitta delle lotte e la cancellazione dell’Articolo 18, in seguito ai quali anche la stessa dirigenza della Camusso viene duramente messa in discussione.
Fiom – Viaggio nella base dei metalmeccanici è stato interamente autoprodotto anche grazie al supporto della band Assalti Frontali (Profondo Rosso, 2011) e di Gianni Paci e Dario Baldini, che hanno regalato le musiche.