Cronaca

‘Ndrangheta, Rotondi: “Non rispondo a Formigoni, lo querelo”

Il presidente della Lombardia: "Nel Pdl tutti sanno che Rotondi era il padrino e referente di Zambetti, mi pare persino vigliacco da parte sua scaricarlo in un momento di difficoltà. Quereli pure ma dovrà dimostrare la fondatezza delle sue parole. Confermo quello che ho detto ai giornalisti ed al pm Boccassini"

“Non rispondo alle provocazioni di Formigoni. Ho dato mandato ai miei legali di assumere le opportune iniziative e non intendo alimentare una rissa giornalistica sulla pelle di una persona incarcerata e senza rispetto per i magistrati che indagano su una vicenda così spinosa”. L’ex ministro e parlamentare del PdL Gianfranco Rotondi risponde così a chi gli chiede di commentare le dichiarazioni del governatore della Lombardia, che ancora oggi ribadisce quanto raccontato al procuratore aggiunto della Dda Ilda Boccassini. Convocato dagli inquirenti milanesi per rispondere delle dichiarazioni successive all’arresto dell’ex assessore alla Casa Domenico Zambetti. Il politico Pdl deve rispondere di corruzione, voto di scambio e concorso esterno alla ‘ndrangheta. Formigoni aveva detto di aver sentito delle voci sul conto di Zambetti; agli inquirenti ha poi aggiunto che era stato Rotondi a garantire per lui. 

Anche questa mattina il governatore è ritornato sull’argomento. “Nel Pdl tutti sanno che Rotondi era il padrino e referente di Zambetti, mi pare persino vigliacco da parte sua scaricarlo in un momento di difficoltà. Quereli pure – ha aggiunto Formigoni – ma dovrà dimostrare la fondatezza delle sue parole. Confermo quello che ho detto ai giornalisti ed al pm Boccassini ho raccontato fatti inconfutabili e mi stupisce il nervosismo di Rotondi”. Secondo Formigoni “la sensazione è che Rotondi sapesse molto di più e voglia mettere le mani in avanti. “Ho affermato che Rotondi mi ha detto che Zambetti era una brava persona – ha concluso – e questo lo ha messo in allarme”.