L’ex comandante, ora in pensione, in primo grado è stato condannato a 14 anni. ''Massima fiducia nella giustizia e nel ripristino della verità” le poche parole pronunciate. Secondo l'accusa guidò una sorta di banda di uomini in divisa che portarono avanti una lunghissima serie di illeciti e abusi di legge
Ventisei anni di reclusione. E’ questa la richiesta di pena del sostituto procuratore generale di Milano Annunziata Ciaravolo per Giampaolo Ganzer. L’ex comandante dei Ros, ora in pensione, in primo grado è stato condannato a 14 anni di reclusione. Secondo l’accusa l’alto ufficiale guidò una sorta di banda di uomini in divisa che portarono avanti una “serie indeterminata di illecite importazioni, detenzioni e cessioni di ingenti quantitativi di cocaina, eroina e hashish e pasta di cocaina, utilizzando la struttura, i mezzi, le relazioni e l’organizzazione dell’Arma dei carabinieri, abusando della propria qualità di pubblici ufficiali, avvalendosi in modo strumentale delle norme che regolano la consegna controllata, l’acquisto simulato, il ritardato sequestro ed arresto da parte degli operatori di polizia giudiziaria”.
Le pene più alte sono state richieste, tra le altre, per l’ex sottufficiale Gilberto Lovato, 25 anni e 6 mesi di carcere. Il pg ha poi chiesto 22 anni di carcere per il generale Mario Obinu. A tutti gli imputati, escluso Ezio Lucato, la pubblica accusa d’appello ha contestato il reato di associazione per delinquere, che era stato in realtà ‘cancellato’ dai giudici di primo grado. Dopo una settimana di camera di consiglio, un processo durato oltre cinque anni e circa 170 udienze, in primo grado, il 7 dicembre di due anni fa i giudici dell’ottava sezione penale del Tribunale avevano condannato l’ex comandante dei Ros, ora in pensione, a 14 anni di carcere e tra gli altri, Mario Obinu a 7 anni e 10 mesi e Gilberto Lovato a 13 anni e sei mesi.
Ganzer, che ha indagato contro il terrorismo e contro il crimine organizzato, a un certo punto della sua professione, per i magistrati di Milano per “carriera, visibilità, prestigio” avrebbe forzato le norme della legge, trasformando la caccia ai trafficanti di droga in una partita dove tutto era lecito e dove in nome del risultato si potevano importare, raffinare, vendere chili e chili di droga, destinati a perdersi nel mercato sotterraneo gestito dai clan. Operazione antidroga sotto copertura condotte tra il 1991 e il 1997 da un gruppo all’interno del Raggruppamento operativo speciale dell’Arma. Il pg ha chiesto nel corso della sua requisitoria condanne comprese tra gli otto e i 25 anni e sei mesi per gli altri imputati. ”Massima fiducia nella giustizia e nel ripristino della verità” le poche parole pronunciate dell’ex comandante dei Ros che ha rinunciato alla prescrizione. Per i giudici di primo grado il carabiniere non si sarebbe fatto scrupolo di accordarsi con pericolosi criminali. Ganzer ha sempre dichiarato che in tutta la sua attività di investigatore ha ”sempre combattuto” il traffico di droga insieme alla criminalità organizzata e al terrorismo e di non aver mai commesso illeciti. Il 18 luglio scorso era stato invece assolto il magistrato Mario Conte, oggi giudice civile, la cui posizione era stata stralciata da quella degli altri imputati per motivi di salute.