finazEsce in questi giorni “Guitar solo” (OTRlive, 2012), il primo disco da solista di Finaz , chitarrista e cofondatore della storica Bandabardò. Finaz, al secolo Alessandro Finazzo, dopo aver collaborato con i maggiori nomi della musica italiana e internazionale (Carmen Consoli, Daniele Silvestri, Goran Bregovic, Piero Pelù, Caparezza, Franco Battiato, Daniele Sepe, Stefano Bollani, Dario Fo), conferma d’essere uno dei più raffinati e virtuosi chitarristi italiani. Tra i numerosi premi che ha ricevuto anche il Trofeo In-Sound, nel 2010, come miglior chitarrista acustico italiano.

“Guitar solo” è un disco di chitarra acustica che fonde – senza mai perdere identità – diversi generi e anime, come la dance di Dancing with the echoes, e le suggestioni sudamericane e tanghere della sensuale Tango o di Malaguena. Molti dei brani di “Guitar solo” sono nati a New York come l’ispirata 51st street. Ovviamente non poteva mancare un tributo a Dio Hendrix, Blue haze, e ancora la bellissima versione, unica cover del disco, di No surprises dei Radiohead. Struggente la romantica Sweet R. (dedicata alla signora “R.”). Abbiamo incontrato Finaz per fargli qualche domanda, in attesa di ascoltarlo questa sera a Napoli a Galleria 19.

Dopo tanti dischi e collaborazioni hai sentito l’esigenza di un disco tutto tuo, cosa ti ha spinto?

La musica è un percorso e va seguito e pensato finché i tempi artistici non sono maturi. Era da un po’ che ci pensavo ma solo ora ho sentito i brani e il sound che cercavo. La suggestione chiaramente mi è anche venuta da amici, colleghi e discografici che spesso mi chiedevano se avessi mai pensato ad un progetto del genere. Ho accettato la sfida ed eccomi qua.

Nel disco si trova un tributo a Hendrix. Cosa ha significato per te questo artista?

Hendrix è lo spartiacque della chitarra moderna. Dopo di lui niente è più stato lo stesso. Penso che nessun musicista possa prescindere da Hendrix, dalla sua continua ricerca e carica espressiva. In più tra poco avrebbe compiuto 70 anni. Mi sembrava opportuno festeggiarlo in questo modo, con l’umiltà che chiaramente compete in questi casi.

Credi che le scuole di musica siano in grado di trasmettere agli allievi l’importanza di andare alla ricerca della propria espressione musicale?

Penso che le scuole di musica siano come le scuole di letteratura o pittura. Ti indicano una direzione, insegnano le proprietà di certi mezzi di espressione, la tecnica e la grammatica. Ciò non significa saper scrivere una bella poesia, una balla canzone o fare un bell’assolo. Questo te lo dà solo l’esperienza di ricerca che ognuno deve poter fare sia da solo, sia confrontandosi con gli altri. Andare a i concerti, conoscere i musicisti, suonare in qualsiasi occasione, senza limitarsi ai generi, questa è una bella scuola.

Cosa consiglieresti a un giovane che vuole imparare a suonare la chitarra?

Semplicemente amare il proprio strumento e dedicarsi con passione e devozione alla ricerca di un proprio linguaggio. La musica è un linguaggio e si deve trovare il proprio modo di esprimersi. Che questo piaccia agli altri o meno è un altro discorso, l’importante è avere qualcosa da dire!

Alcune date del tour:

Novembre
10  Napoli – Galleria 19
11 Battipaglia (Sa) – Capri Jazz Bar
16 Ortona – Teatro Vittoria
22 San Giovanni alla Vena (Pi)-  Blitz live Martin Acoustic Night
23 Ascoli Piceno – Boccaccio Life
29 Modugno (Ba) – VIII Talento Live Club 
30 Bari – Medimex 

Dicembre
1 Manfredonia (Fg) – L.U.C.  Laboratorio Urbano Culturale
2 Cutrofiano (Le) – Jack’n Jill 
3 Benevento  – Morgana Music Club
4 Milano – Salumeria della Musica , Tributo a Michael Hedges
7 Pisa – Centro Espositivo Museale ,  San Michele degli Scalzi
15 Roma – Rassegna “Solo”,  Auditorium Parco della Musica
16 Milo (Ct) – Rassegna ” Musica Milo”
21 Castiglione del Lago (Pg) – 909 Cafè

Febbraio 2013
1 Teramo – Deja Vu
16 Firenze – Sala Vanni
26 Palermo – Teatro Agricantus

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