Le paghe erogate finora oscillavano tra i 32 mila e i 34 mila dinari (285-300 euro) al mese, inferiori - per il sindacato - di cinque volte rispetto a quelle dei colleghi italiani e di tre volte a confronto degli operai Fiat in Polonia. Altra grana irrisolta sono i turni di lavoro di dieci ore
Sì all’aumento minimo dello stipendio, no alla riduzione delle ore di lavoro. Almeno per ora. Rimane alta la tensione tra la direzione di Fiat Serbia e i 2500 lavoratori dello stabilimento di Kragujevac. Le due parti hanno raggiunto un accordo per un aumento salariale del 13% a favore dei 2.500 operai impiegati nello stabilimento di Kragujevac, dove si produce la nuova 500L. Lo ha reso noto il leader sindacale Zoran Mihajlovic, il quale ha anche annunciato che l’intesa ha validità a partire da ottobre e prevede anche il pagamento di una 13/a mensilità e di un bonus una tantum in due rate per un ammontare complessivo di di circa 36 mila dinari (intorno a 320 euro). Si tratta comunque di un aumento non trascendentale, specie in considerazione dei salari serbi. Le paghe erogate finora, infatti, oscillavano tra i 32 mila e i 34 mila dinari (285-300 euro) al mese, inferiori – per il sindacato – di cinque volte rispetto a quelle dei colleghi italiani e di tre volte a confronto degli operai Fiat in Polonia.
Anche per questo motivo, Mihajlovic non aveva escluso azioni di protesta. Che comunque non sono da eslcudere, visto che non è stato raggiunto alcun accordo sul cambiamento dell’orario di lavoro, per il quale prosegue la trattativa.