L'uomo inizialmente aveva raccontato alla polizia di aver subito un'aggressione a scopo di rapina: la sua versione però non ha convinto gli agenti che hanno continuato a interrogarlo fino alla confessione. La morte sarebbe dovuta ad accoltellamento
Pasquale Iamone ha confessato. E’ stato lui a uccidere la moglie 36enne, Antonietta Paparo, l’11 novembre a San Sebastiano al Vesuvio in provincia di Napoli. L’uomo, 38 anni, ha smentito la versione fornita in un primo momento alla polizia, quando aveva detto che la donna era stata colpita tre volte con un coltello in un tentativo di rapina. La sua versione dei fatti non ha convinto i poliziotti, che hanno continuato a interrogarlo per tutta la notte, fino a strappargli la confessione.
Dopo aver colpito la moglie con tre coltellate, Iamone l’ha accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale Villa Betania di Napoli, dove la donna è giunta già priva di vita. La coppia, originaria di Cercola, hinterland napoletano, si era appartata in macchina a San Sebastiano al Vesuvio, in zona Capriccio, dove sarebbe avvenuto il delitto. In un primo momento Iamone ha provato a convincere la polizia che due uomini avrebbero avvicinato l’auto nel tentativo di rapinarli.
Il fatto che l’uomo non avesse riportato ferite ha insospettito gli agenti, che hanno sottoposto l’uomo a una serie di domande, fino a farlo crollare. La mobile ha svolto una serie di sopralluoghi in zona Capriccio, che hanno portato al ritrovamento dell’arma del delitto, un coltello. Sul terreno, oltre che sulla lama, sono state rinvenute diverse tracce di sangue. Gli investigatori sono orientati a pensare che l’omicidio sia a sfondo passionale: la relazione tra i coniugi era da tempo in crisi e anche il rapporto tra le due famiglie di origine sarebbe stato, secondo gli inquirenti, caratterizzato da frequenti tensioni.