Ripresentata la norma nel ddl stabilità. Prevista la deindicizzazione delle pensioni sei volte superiori al trattamento minimo, ovvero intorno a 3500 euro. Cambia anche la platea dei lavoratori per i quali scattano le nuove tutele: scompare il riferimento ai lavoratori licenziati prima del 2011 per il fallimento della propria società. Al loro posto c'è chi è entrato in mobilità entro il 4 dicembre 2011
Dopo i dubbi di ieri, è stato sciolto il nodo degli interventi in favore degli esodati nella Legge di Stabilità. I relatori Pier Paolo Baretta (Pd) e Renato Brunetta (Pdl) hanno presentato un nuovo emendamento con una copertura adeguata che è stata certificata dalla ragioneria: per coprire eventuali ammanchi è infatti prevista la deindicizzazione delle pensioni sei volte superiori al trattamento minimo, ovvero intorno a 3500 euro.
“Il Governo è soddisfatto, è un importante passo avanti che arriva dopo un lavoro intenso”, ha dichiarato il viceministro del Lavoro, Michel Martone prima dell’inizio della seduta della Commissione Bilancio della Camera. La nuova formulazione dell’emendamento, ricorda Martone, “consente di utilizzare tutte le risorse a disposizione per la risoluzione di alcuni casi specifici”. Cioè i 100 milioni previsti dal testo più “tutte le risorse che avanzeranno dai 9 miliardi già stanziati”.
Cambia anche la platea dei lavoratori per i quali scattano le nuove tutele per gli esodati. Dal nuovo emendamento dei relatori scompare il riferimento ai lavoratori licenziati prima del 2011 per il fallimento della propria società. Al loro posto c’è invece la categoria di chi è entrato in mobilità entro il 4 dicembre 2011.
Il relatore al Bilancio, Amedeo Ciccanti (Udc) ha precisato che l’emendamento “è stato fatto in collaborazione con la Ragioneria generale dello Stato e anche attraverso un confronto con il ministro”. Laconico il commento di Brunetta: “Alla fine si faranno i conti e speriamo non sia necessaria la nuova copertura, perché si andrebbe comunque a prendere dalle pensioni”.
Sempre la commissione Bilancio della Camera, inoltre, ha dato via libera al fondo di 900 milioni per interventi vari nel 2013 (ex fondo Letta), tra le cui misure sono previsti 200 milioni destinati alle non autosufficienze (quindi anche per i malati di Sla). E tra le ultime novità anche la destinazione di 50 milioni per le borse di studio. Molti gli interventi inseriti per i recenti disastri naturali. Via libera, inoltre, anche all’emendamento alla legge stabilità dei relatori che istituisce dal 2013 un fondo per il calo delle tasse. Sarà alimentato con le maggiori entrate dalla lotta all’evasione, dal calo degli spread e dalla riduzione degli sconti fiscali.