Emilia Romagna

Se sei choosy lavori con Briatore

Mercoledì sera il Cielo® mi si è aperto in una stanza ed è apparso il volto gonfio di Flavio Briatore, un eroe dei nostri tempi, l’ultimo dei poeti maledetti viventi , un modello di bisnesmen molto gettonato negli ambienti incravattati, lider indiscusso di  The Apprentice®, format televisivo dove un gruppo di disperati della nazione insegue un sogno ben preciso: lavorare con Flavio Briatore, detto IL BOSS.
Non ho visto le altre puntate di questa roba, ma ho intuito che negli episodi  precedenti i concorrenti hanno subito tantissime angherie e a loro va la mia solidarietà, anche se credo che se le siano meritate.
E’ l’ultima puntata.
Sono rimasti solo due.
I migliori, i più motivati, i più gregari.
Il billionario li ha messi alla prova e gli ha fatto organizzare una festa fighissima.
I concorrenti avevano un bagget e ai telespettatori orfani del pulsante “mi piace” veniva mostrato nei minimi dettagli come lo stavano amministrando. 
Il modello di bisnes era semplice e molto in voga:  pagare poco i collaboratori, dare un tocco di classe all’evento, qualche troione che serve ai tavoli, far pagare apparentemente poco i clienti e curare la loro satisfecscion che ai chen’t ghet no.
Due locali scic, due feste, due maggnate stracafonal, due temi: il circo e l’arte.
Queste le serate organizzate dai concorrenti nelle quali un imprenditore ha incassato quasi 3000 euro (arte) e l’altro poco più di 5000 (circo), ma tra collaboratori da pagare, cuochi, camerieri, attori, siae, tasse e altri cappi, entrambi hanno fatto un buco di qualche migliaio di euro.
Flavio Briatore si è complimentato con loro per l’ottima organizzazione e dopo aver analizzato entrambi gli eventi, domandato punti di forza e di debolezza dei candidati e fatto altre domande terribili che chiunque abbia fatto un colloquio in un’azienda ben conosce e ancor meglio conosce cosa deve rispondere per farsi assumere, ha testato il loro livello di sudditanza, la capacità di dire sempre si, la disponibilità a lavorare 25 ore su 24 per 380 giorni all’anno e infine ha scelto il più giovane e motivato che da domani potrà lavorare con IL BOSS.
Fantastico!
Era quello che voleva.
Ora ha quello che si merita.
E’ stato ciusi ed è stato premiato.
A lui vanno i miei complimenti e spero anche i vostri.