Il 16 novembre Dominic Howard, Chris Wolstenholme e Matthew Bellamy suoneranno all'Unipol Arena, e il giorno dopo a Pesaro. I brani sperimentali e ambiziosi di The 2nd law a farla da padrone
Il disco più ambizioso, sperimentale e nuovo, quello con più ore di registrazione in studio, il più difficile, il primo prodotto da soli con l’esperienza accumulata da Showbiz in poi. Il consueto afflato epico e barocco dei Muse sembra coinvolgere, nel loro nuovo disco The 2nd law, non solo il sound ma pure il modus operandi, per un disco che segna, a due anni da The resistence, il ritorno sulle scene della band di Teignmouth. Bologna è stata scelta come prima tappa del tour italiano della band, il prossimo 16 novembre all’Unipol Arena di Casalecchio. Show che si preannuncia grandioso, con un palco sovrastato da una piramide rovesciata fatta di schermi LED, appesa sopra alle teste di Dominic Howard, Chris Wolstenholme e Matthew Bellamy, ennesimo omaggio del frontman ad uno dei simboli della setta degli Illuminati di cui è appassionato cultore.
Un tour, quello dei Muse, che è stato preceduto da un lancio pubblicitario di quelli col botto: il singolo Survival è stato infatti la colonna sonora dei giochi olimpici di Londra 2012. Enfasi e drammatica grandiosità, con echi dei Queen più che evidenti, per i quali più di un critico ha storto il naso. Ma tant’è: forti dei primi posti in classifica conquistati in 23 paesi i tre ragazzi del Devonshire possono permettersi il lusso di avanzare a testa alta, per non parlare dei 15 milioni di copie di dischi venduti in meno di 13 anni in un mercato discografico a perenne rischio di collasso. Un successo professionale che si accompagna pure a quello privato della liberazione del bassista Chris Wolstenhome dalla schiavitù dell’alcolismo: una battaglia la cui vittoria egli stesso ha voluto gridare componendo ed eseguendo due dei brani dell disco, Save me e Liquid state, con palesi riferimenti autobiografici.
Disco sperimentale, dunque, che mescola musica classica ed elettronica, le classiche cavalcate che li hanno resi famosi affiancate a brani più intimistici e minimalisti, complice anche la preziosa collaborazione del compositore canadese David Campbell, più noto per essere il padre di Beck. E c’è spazio anche per un briciolo di italico orgoglio, dato che al disco hanno partecipato pure Tommaso Colliva dei Calibro 35 in veste di produttore aggiuntivo e Rodrigo D’ Erasmo degli Afterhours che suona il violino nell’intro di Survival.
Il titolo del disco è preso a prestito dalla scienza, perchè è al secondo principio della termodinamica che fa riferimento la seconda legge in questione. «È quello secondo il quale» dice Bellamy «per quanto organizzato e complesso, un sistema è destinato a esaurirsi in un certo lasso di tempo a causa della diminuzione dell’energia. Era un ricordo scuola. Non sono pessimista, ma il fatto che la popolazione mondiale continui a aumentare mentre le risorse diminuiscono è qualcosa a cui dobbiamo pensare». Sarà la sua nuova condizione di padre (ha avuto un bambino dall’attrice Kate Hudson, in questo momento nella classifica delle donne più invidiate al mondo) ad acuire la sensibilità politica e sociale del cantante. Che nel brano Animals se la prende coi responsabili della crisi mondiale, asserragliati nei palazzi dove si giocano la finanza mondiale e la sorte di milioni di persone. Evidentemente, non sono solo canzonette.