Sono 4.028 le eccedenze assolute del personale ‘non dirigenziale’ della pubblica amministrazione. Ad annunciarlo su Twitter è il Ministero della Funzione Pubblica che ha incontrato i sindacati. A questi si aggiungono anche 487 esuberi tra i dirigenti: 48 di fascia e 439 di seconda. Dei 4.028 dipendenti in esubero, 3.236 lavorano nei ministeri, 126 negli enti pubblici di ricerca e 666 negli enti pubblici non economici. Il ministro, nel corso della conferenza stampa, ha spiegato che il governo ”evitato o comunque molto contenuto l’impatto traumatico sul personale pubblico con la definizione delle eccedenze nelle amministrazioni centrali”. Patroni Griffi considera “il settore pubblico un settore importante” e , ha aggiunto, “non abbiamo inseguito chi voleva licenziamenti di massa e non abbiamo inseguito chi non voleva fare nulla”.
Il provvedimento riguarda 50 amministrazioni pubbliche e in questo dato non sono stati ancora conteggiati gli esuberi dei ministeri della Giustizia, degli Esteri e dell’Interno e gli enti pubblici ‘non economici’ (Inps e gli enti parco, Croce Rossa e Ice, Pcm, Forze armate). Il conteggio sulle eccedenze dovrebbe portare risparmi per quasi 400 milioni di euro (342 milioni sul personale non dirigenziale e 50 milioni per il personale dirigenziale). “Ora inizia la fase della gestione delle eccedenze – ha detto Patroni Griffi – gli strumenti saranno i pensionamenti, prepensionamenti, mobilità volontaria, solidarietà e solo dopo aver utilizzato questi strumenti la mobilità con retribuzione ridotta”. Dopo dicembre si cominceranno a valutare le eccedenze di personale negli enti locali mentre per i ministeri degli Esteri e dell’Interno la valutazione sarà fatta a inizio 2013.