Il crollo del mercato pubblicitario manda il perdita anche il gruppo televisivo della famiglia Berlusconi, che annuncia un rafforzamento del progetto di riduzione dei costi. Ma non dei dividendi agli azionisti
Il crollo del mercato pubblicitario porta Mediaset ad accusare la prima perdita della sua storia: di 88 milioni di euro tra luglio e settembre, di 45 milioni nei primi nove mesi dell’anno. Un risultato negativo mai registrato da quando, con l’approdo in Borsa del 1996, l’azienda televisiva della famiglia Berlusconi diffonde dati di bilancio a cadenza trimestrale. E se il trend non migliorerà improvvisamente, con “i primi indicatori relativi al quarto trimestre, sia in Italia sia in Spagna, che non segnalano alcuna inversione di tendenza”, il rosso sarà anche sui conti dell’intero 2012.
Per far fronte alla situazione il Biscione ha annunciato un rafforzamento del piano di taglio dei costi, che sta già funzionando oltre i progetti originari: l’obiettivo di una riduzione di 250 milioni di euro all’anno, varato nel 2011 e da conseguire in tre anni, sarà infatti raggiunto alla fine di quest’anno. Nel dettaglio, i costi operativi televisivi si sono ridotti di 102 milioni e gli acquisti di diritti e attrezzature di 118 milioni.
L’obiettivo è quindi stato alzato a un taglio di 450 milioni l’anno, ben oltre anche rispetto alle ipotesi di 400 milioni prospettate in estate ai sindacati e da conseguire sempre entro il 2014. Sui conti come detto pesa soprattutto il calo della raccolta pubblicitaria, che in Italia per Mediaset nei primi nove mesi dell’anno è stato del 14,9%. Nel mese di dicembre grazie al Natale il gruppo spera in un miglioramento rispetto ai trend recenti (-23% in settembre, un andamento che non cambierà di molto in ottobre). La società, però, non si sente ancora pronta a rinunciare a staccare un dividendo ai suoi azionisti, tanto che il direttore finanziario Marco Giordani ha deciso di prendere tempo al suono di è “troppo presto” per dirlo.