La decisione dopo l'esposto inviato dalla consigliera regionale di Sel in Piemonte Monica Cerutti. Obiettivo, mettere a disposizione di tutti i numeri e i costi della Torino-Lione andando a verificare tutte le spese sostenute dalla Pubblica amministrazione
La Corte dei conti indagherà sul Tav. Questo l’esito dell’esposto inviato alla procura regionale della Corte dei conti dal consigliere regionale di Sinistra e Libertà in Piemonte Monica Cerutti dopo la diffusione del parere negativo dei magistrati contabili francesi sull’opera. Lunedì 12 novembre, proprio nelle ore in cui la consigliera presentava la sua iniziativa, il presidente della Corte dei conti Luigi Giampaolino, a Torino per le celebrazioni dei 150 anni di fondazione dell’istituzione, ha dichiarato all’emittente locale Radio Veronica One: “Prima o poi – io spero sempre prima che poi – anche la Corte dei conti sottoporrà a un monitoraggio e a un esame i costi della Tav”. Un’operazione che, ha precisato, avviene nei confronti di tutte le grandi opere.
In questo caso, più che indicare ipotetici danni alle casse dello Stato, l’intento dell’esposto alla magistratura contabile è volto a rendere trasparenti i dati dell’Osservatorio per la Torino-Lione, creato nel 2006 e presieduto dal commissario del governo Mario Virano. Nessuna velleità ideologica dietro questo gesto, mettono in chiaro quelli di Sel: “Senza entrare nel merito delle valutazioni, opinabili, che l’organismo ha reso nel corso della sua attività di lavoro – si legge – la scrivente rileva un dato indiscutibile, che l’Osservatorio è un organo di emanazione pubblica”. Quindi, in quanto finanziato da soldi pubblici, “dovrebbe godere di un risalto istituzionale tale da permettere ai cittadini di rapportarsi ad esso per ottenere risposte su una questione, quella della Tav, certamente di primaria importanza per la nostra Regione”. Difficile ottenere informazioni su conti, affidamenti e membri dell’Osservatorio.
Per questo motivo nell’esposto Cerutti domanda alla procura contabile di “effettuare tutti i necessari controlli e verifiche volte a tracciare i flussi di denaro a qualsiasi titolo erogati dalla pubblica amministrazione all’Osservatorio per il collegamento ferroviario Torino-Lione, in particolare accertando i compensi e per gli incarichi affidati ai professionisti coinvolti e la loro congruità rispetto all’incarico affidato”. Quindi, in questa maniera, i pm potrebbero capire se ci sono sprechi e spese eccessive che vanno ad aggravare le casse pubbliche. Ma non è tutto, perché bisognerebbe tracciare l’origine dei fondi destinati all’Osservatorio e quindi controllare “l’eventuale sussistenza di erogazioni da parte del Comune di Torino”. Al momento, spiega il consigliere regionale di Sel, sono noti solo i finanziamenti destinati dalla Regione Piemonte all’organismo diretto dal commissario Virano: 360mila euro stanziati nel 2010 e nel 2011.
Infine l’esposto è indirizzato anche alla Procura di Torino, a cui Cerutti chiede di aprire un’indagine conoscitiva “volta a perseguire penalmente qualunque fatto reato che si dovesse eventualmente ravvisare dalle condotte descritte”. Così sarebbe possibile acquisire informazioni sull’Osservatorio e quindi valutare se siano stati compiuti dei reati.
In serata da Parigi il primo ministro Mario Monti, dopo un incontro con il premier francese Jean-Marc Ayrault, ha ribadito l’importanza del Tav nonostante le critiche della Corte dei Conti transalpina: “Anche da parte francese si ritiene il treno ad alta velocità Torino-Lione un progetto di altissimo valore, non solo a livello bilaterale ma anche europeo, perché tutto il continente ne beneficerà”.