Via libera contro il parere dell'esecutivo ad una risoluzione sull'accatastamento in commissione Finanze alla Camera. La risoluzione impegna il governo a valutare una proroga fino a maggio 2013 per la dichiarazione dei fabbricati rurali iscritti nel catasto dei terreni
Via libera contro il parere del Governo ad una risoluzione sull’accatastamento degli immobili rurali in commissione Finanze alla Camera. La risoluzione impegna il governo a valutare una proroga fino a maggio 2013 per la dichiarazione dei fabbricati rurali iscritti nel catasto dei terreni. Il termine precedente era il 30 novembre. Il ‘no’ del Governo era stato motivato durante una seduta alla fine di ottobre dal sottosegretario all’Economia, Vieri Ceriani: “Un’eventuale proroga – spiegava – inciderebbe sulla quantificazione della base imponibile ai fini dell’Imu con una riduzione del gettito fiscale di competenza dello Stato dei comuni tenendo conto, altresì, della non imponibilità dei fabbricati strumentali ubicati nelle zone montane”.
Quando a luglio era stato fatto un primo bilancio sugli incassi dell’Imu si era calcolato che all’importo di circa 19 miliardi (risultato proiettato a fine anno dopo l’incasso di giugno) si sarebbero dovuti aggiungere la stima del gettito Imu per o versamenti relativi a fabbricati rurali da accatastare entro novembre che, nelle previsioni, avrebbero dovuto procedere con il saldo di dicembre (70 milioni di euro).
“Ci sono molti problemi che riguardano soprattutto la funzionalità degli uffici e ritardi di accatastamento”, spiega il presidente della commissione, Gianfranco Conte, dopo il via libera. La risoluzione votata impegna quindi il governo a “fare una proroga concernente le procedure di accatastamento al prossimo maggio o, in alternativa, a non comminare le sanzioni per ritardata presentazione entro lo stesso termine”. Il parere della commissione è stato unanime.