Sit-in Coop, 10 facchini in stato di fermo. La polizia fa ripartire i tir (foto e video)
Dopo quattro giorni di protesta le camionette piazzate a pochi metri dal magazzino di Anzola nell'Emilia. I manifestanti si sdraiano sotto le ruote dei camion che volevano entrare per caricare la merce da distribuire nei supermarket ormai vuoti, ma le forze dell'ordine rispondono identificando i manifestanti e riattivando il transito dei tir
Un facchino portato in Questura, molti spintoni e una decina di persone in stato di fermo, poi rilasciate. “Li stiamo identificando, sono violenti”, ha detto la polizia. Loro, i facchini fermati, hanno raccontato di essere stati strattonati e poi trascinati via per i piedi mentre con un sit-in cercavano di fermare i tir che entravano da un accesso secondario. Sul posto è arrivata anche un’ambulanza per medicare alcune escoriazioni riportate da un paio di lavoratori.
Ad Anzola, sede del più grande magazzino di Coop Centrale Adriatica, il flusso merci è dunque ripreso parzialmente, mentre l’ingresso principale resta bloccato dal picchetto iniziato lunedì. Se i camion arrivano e ripartono, le attività del magazzino Coop restano paralizzate. Sarebbero circa 30 i lavoratori che oggi hanno timbrato il cartellino, su un organico complessivo di 180 persone. Fallita anche la trattativa tra SiCobas e azienda. “Non si sono smossi di una virgola”, hanno spiegato due sindacalisti. Confermato lo sciopero a oltranza indetto dalla Fisascat-Cisl: “Coop gioca sporco, ci esclude dalla trattativa e ora ci troviamo un contratto che prevede 6 mesi di prova durante i quali i facchini saranno licenziabili senza spiegazioni”.
Polizia e carabinieri sono arrivati alle sei di questa mattina al magazzino di Coop Centrale Adriatica, ad Anzola dell’Emilia , pochi chilometri da Bologna. “Dobbiamo liberare l’accesso ai camion, andatevene o vi denunciamo tutti”, ha spiegato un ufficiale in borghese. Di fronte a lui una sessantina di facchini del magazzino di Coop centrale Adriatica, che con il picchetto e lo sciopero paralizano da quattro giorni la distribuzione del gigante della cooperazione bolognese. A pochi metri dal picchetto due camionette di carabinieri in assetto anti sommossa, e tre di polizia. I facchini protestano, supportati da Fisascat-Cisl e Sicobas, contro il cambio di appalto e di contratto. “Abbiamo anni di esperienza e col cambio azienda ci chiedono sei mesi di prova in cui saremo licenziabili – spiegano – col nuovo contratto si abbasserà lo stipendio e dovremo dare alla nuova coop 2500 euro. Abbiamo paura di essere mandati a casa per motivi medici o per le nostre scelte sindacali“.
Mezz’ora dopo l’inizio della trattativa la polizia ha cercato di disperdere i manifestanti per dar modo ai camion della Coop di entrare e caricare la merce, visto che ormai i supermercati sono vuoti. Ma i manifestanti a quel punto si sono sdraiati sotto le ruote dei mezzi e hanno bloccato il primo tentativo.
Intanto, nonostante la parziale ripresa del traffico dei tir, la situazione inizia a farsi critica nei centri commerciali serviti dal magazzino di Anzola, il più grande d’Italia per Coop Adriatica. “I prodotti freschi li stiamo facendo arrivare da Cesena, già domani o dopodomani potrebbero mancare farina e alcuni tipi di pasta, ma nel caso li sostituiremo con prodotti di altri marchi”, spiega il responsabile della Coop del Centro Minganti, a Bologna. L’ufficio stampa della cooperativa racconta che molte merci stanno arrivando nel bolognese direttamente da San Vito sul Tagliamento e da Cesena, ma che “la situazione è molto seria”. Ai supermercati per il momento gli scaffali restano pieni, ma si stanno svuotando le scorte dei punti vendita, e ci sono grosse difficoltà nel reintegro dei prodotti venduti. Martedì 200 dipendenti di Coop Centrale Adriatica sono stati mandati a casa, perché in sede non c’era più niente da fare. Se anche i rifornimenti coop riprendessero appieno in giornata, gli effetti del blocco si vedrebbero solo sabato o lunedì. “Si chiama coda lunga della logistica, il magazzino è in tilt”, spiegano i camionisti che lentamente entrano nel parcheggio Coop.
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La Redazione
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - Axpo ha annunciato oggi l’accordo per l’acquisizione di nuovi progetti per la produzione di biometano in Italia. Situati in Sicilia, gli impianti produrranno ciascuno circa 45 GWh di energia rinnovabile l’anno e saranno operativi nella seconda metà del 2026. La costruzione delle strutture inizierà nei primi mesi del 2025. L’annuncio conferma l’impegno di Axpo nella produzione di biometano nel Paese, dopo l’ingresso nel mercato italiano avvenuto a settembre 2024.
L’accordo è stato chiuso a metà dicembre 2024, con le parti che hanno concordato di non comunicare i dettagli in merito al prezzo di vendita. Un impianto sarà costruito sulla costa occidentale della Sicilia, a Mazara del Vallo, e un altro sarà realizzato a Paternò, vicino Catania, sulla costa orientale - fa sapere Axpo - La società Atzwanger, in collaborazione con BiHcon, è già stata selezionata come partner per l’ingegnerizzazione, l’approvvigionamento e la costruzione degli impianti con l’avvio dei lavori a gennaio 2025. Gli impianti utilizzeranno principalmente scarti provenienti da aziende agricole e imprese locali, producendo gas carbon-neutral a emissioni zero che sarà immesso nella rete nazionale italiana.
“Axpo sta perseguendo una strategia di crescita ambiziosa per il biogas in tutta Europa, e stiamo facendo progressi significativi - spiega l’Head of Biogas International di Axpo, Véronique Abrate - Dopo aver annunciato progetti in Portogallo, Italia e Polonia quest’anno, questi nuovi impianti, il quarto e il quinto, contribuiranno a dare ulteriore impulso alla transizione energetica”.
Per il presidente di Axpo Italia, Salvatore Pinto, "le tecnologie energetiche innovative, come il biometano, rappresentano una risorsa chiave per accelerare la transizione energetica. La produzione di biometano facilita la creazione di nuove opportunità economiche a livello locale, stimolando l'occupazione e supportando le imprese agricole. Questi progetti evidenziano una strategia di crescita nel settore da parte del Gruppo Axpo che vede ancora una volta il nostro Paese giocare un ruolo da protagonista".
Axpo vanta una lunga esperienza nella gestione di impianti a biomassa e biogas. In Svizzera è attivo nella fermentazione a secco dei rifiuti organici, con 15 impianti di biogas che producono energia rinnovabile e fertilizzanti naturali ricchi di sostanze nutritive. In Spagna, l’impianto di Torre Santamaría inietta attualmente 26 GWh di biometano nella rete gas ogni anno e si pianifica di quadruplicarne la produzione fino a 115 GWh. Ad aprile 2024, Axpo è entrata nel mercato del biogas in Portogallo con un progetto da 15 GWh che dovrebbe entrare in funzione entro la fine del 2025. In autunno 2024, ha inoltre avviato la sua attività nei mercati del biometano in Italia e Polonia.
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - Axpo ha annunciato oggi l’accordo per l’acquisizione di nuovi progetti per la produzione di biometano in Italia. Situati in Sicilia, gli impianti produrranno ciascuno circa 45 GWh di energia rinnovabile l’anno e saranno operativi nella seconda metà del 2026. La costruzione delle strutture inizierà nei primi mesi del 2025. L’annuncio conferma l’impegno di Axpo nella produzione di biometano nel Paese, dopo l’ingresso nel mercato italiano avvenuto a settembre 2024.
L’accordo è stato chiuso a metà dicembre 2024, con le parti che hanno concordato di non comunicare i dettagli in merito al prezzo di vendita. Un impianto sarà costruito sulla costa occidentale della Sicilia, a Mazara del Vallo, e un altro sarà realizzato a Paternò, vicino Catania, sulla costa orientale - fa sapere Axpo - La società Atzwanger, in collaborazione con BiHcon, è già stata selezionata come partner per l’ingegnerizzazione, l’approvvigionamento e la costruzione degli impianti con l’avvio dei lavori a gennaio 2025. Gli impianti utilizzeranno principalmente scarti provenienti da aziende agricole e imprese locali, producendo gas carbon-neutral a emissioni zero che sarà immesso nella rete nazionale italiana.
“Axpo sta perseguendo una strategia di crescita ambiziosa per il biogas in tutta Europa, e stiamo facendo progressi significativi - spiega l’Head of Biogas International di Axpo, Véronique Abrate - Dopo aver annunciato progetti in Portogallo, Italia e Polonia quest’anno, questi nuovi impianti, il quarto e il quinto, contribuiranno a dare ulteriore impulso alla transizione energetica”.
Per il presidente di Axpo Italia, Salvatore Pinto, "le tecnologie energetiche innovative, come il biometano, rappresentano una risorsa chiave per accelerare la transizione energetica. La produzione di biometano facilita la creazione di nuove opportunità economiche a livello locale, stimolando l'occupazione e supportando le imprese agricole. Questi progetti evidenziano una strategia di crescita nel settore da parte del Gruppo Axpo che vede ancora una volta il nostro Paese giocare un ruolo da protagonista".
Axpo vanta una lunga esperienza nella gestione di impianti a biomassa e biogas. In Svizzera è attivo nella fermentazione a secco dei rifiuti organici, con 15 impianti di biogas che producono energia rinnovabile e fertilizzanti naturali ricchi di sostanze nutritive. In Spagna, l’impianto di Torre Santamaría inietta attualmente 26 GWh di biometano nella rete gas ogni anno e si pianifica di quadruplicarne la produzione fino a 115 GWh. Ad aprile 2024, Axpo è entrata nel mercato del biogas in Portogallo con un progetto da 15 GWh che dovrebbe entrare in funzione entro la fine del 2025. In autunno 2024, ha inoltre avviato la sua attività nei mercati del biometano in Italia e Polonia.
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - “Grazie all’impegno del governo Meloni e del ministro Urso finalmente è stato raggiunto un accordo con Stellantis che pone l’Italia al centro dell’azione dell’azienda automobilistica. Aumento dei modelli in produzione, elettrici e ibridi, e la salvaguardia dei livelli occupazionali, in linea con gli investimenti produttivi e avviando processi di inserimento, aggiornamento e riqualificazione delle persone del Gruppo. Prende perciò forma il nuovo piano industriale di Stellantis per l’Italia che prevede un investimento per il 2025 di 2 miliardi di euro negli stabilimenti e 6 miliardi di euro nello stesso periodo in acquisti da fornitori operanti in Italia. Grazie all'incessante lavoro del governo e in particolare del ministro Urso si apre una fase nuova per l'automotive italiana”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Matteo Gelmetti.
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - L'Aula del Senato ha votato a favore della risoluzione numero 1 della maggioranza dopo le comunicazioni del premier Giorgia Meloni, in vista del Consiglio europeo del 19 dicembre. A favore 100, 64 contrari e un astenuto. Il governo aveva espresso parere favorevole sulla proposta di risoluzione n. 1 e su impegni riformulati delle altre risoluzioni presentate, in totale altre 5.
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - "Meloni ha usato un inusuale e contorto giuridichese per dire che la Corte penale internazionale dell’Aja ha sbagliato a emettere oggi un mandato di cattura per Netanyahu e non al termine di questa mattanza in atto a Gaza. Non pensa Meloni che la Cpi si sia espressa adesso e non alla fine del conflitto proprio per evitare che vengano sterminati tutti i palestinesi? Invece il problema per Meloni è che, se la Corte si esprime oggi, non possiamo invitare Netanyahu. Dove, a pranzo? La presidente del consiglio non si è mai espressa in maniera chiara contro il criminale di guerra Netanyahu”. Lo ha dichiarato la senatrice Alessandra Maiorino, vicepresidente del gruppo M5s al Senato, intervenendo in aula sulle comunicazioni della presidente Meloni in vista del Consiglio europeo.
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - "In pandemia abbiamo introdotto garanzie sui finanziamenti bancari per 200 miliardi euro. Altro che sperpero, come dice Giorgia Meloni, ma una misura che è servita al sistema produttivo per non morire. Infatti noi abbiamo fatto crescere il Pil del 14% nel 2021-2022, mentre quest’anno il Governo ci ha sprofondato a un misero +0,5%, con 21 mesi consecutivi di crollo della produzione industriale. E poi vi racconto una storiella. E’ la storiella di una Presidente del Consiglio che, tutta tronfia, aveva annunciato una vera tassa sugli extraprofitti. Poi cosa è successo? E’ successo che il vicepremier Tajani ha tossicchiato. Eh sì, proprio Tajani, portavoce della famiglia Berlusconi, azionista di maggioranza di una banca che si chiama Mediolanum. Ma non è la Giorgia Meloni che rispondeva a Berlusconi stesso: io non sono ricattabile? Eccola qua, la non ricattabilità". Lo ha detto Alessandra Maiorino, vicepresidente del gruppo M5S del Senato, intervenendo in aula sulle comunicazioni del Presidente del consiglio in vista del Consiglio europeo.
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - “Oggi, in Parlamento, è accaduta una cosa gravissima: il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin ha mentito dicendo che i membri della commissione Via che hanno dato il parere erano quelli nominati dal precedente Governo. È falso! Nel verbale della commissione si può vedere che hanno partecipato alla votazione i membri nominati dal ministro pochi giorni prima della votazione sul parere. Tra questi c’è il dottor Alfredo Posteraro condannato per abbandono di rifiuti, la candidata sindaca di Perugia Scoccia esperta in design di interni, il consigliere comunale di Fdi Cuccioletta che ha una società che installa ascensori. Questo è un dato di fatto, e non è accettabile che un ministro della Repubblica venga in Aula a negarlo. Le persone della commissione Via nominate dal ministro hanno avuto pochissimi giorni per analizzare cinquemila elaborati. Chi pensate di prendere in giro?”. Così Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce nazionale di Europa Verde, durante il Question time rivolto al ministro dell’ambiente Pichetto Fratin.
“Il problema -ha aggiunto- è che il ministero dell’Ambiente è di fatto commissariato dal ministero delle Infrastrutture. Mentre chiedete sacrifici agli italiani, stanotte avete aumentato di 1,4 miliardi di euro i fondi destinati al Ponte sullo Stretto di Messina. Questa è una vergogna inaudita. Chiedo al ministro di esercitare il suo ruolo e di non farsi commissariare: sia il ministro dell’Ambiente, non un esecutore delle decisioni di altri. Ricordo che lo stesso ministro Salvini ha pubblicato un video in cui mostra il progetto del ponte su Topolino. Ma non racconta la fine della storia del ponte di Rockerduk: il ponte è progettato male e crolla. State utilizzando i soldi degli italiani per finanziare un progetto che non è stato validato da nessun organismo statale come il Consiglio superiore dei Lavori pubblici che è stato esautorato".
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