Dal completamento della mappa del Dna del maiale emergono nuove e inaspettate somiglianze genetiche con l’uomo, che estendono il potenziale di questa specie come modello per la ricerca biomedica e per la sperimentazione di farmaci. Il risultato, che si è guadagnato la copertina di Nature, si deve al Consorzio internazionale per il sequenziamento del genoma del maiale coordinato da Martien Groenen, dell’università di Wageningen, nei Paesi Bassi. Allo studio hanno partecipato anche scienziati “italiani”: Sara Botti, Anna Anselmo, Bouabid Badaoui ed Elisabetta Giuffra del Parco Tecnologico Padano.
I ricercatori hanno ricostruito la mappa del genoma di una femmina di maiale domestico di razza Duroc (Sus scrofa domesticus). Per ricostruire l’evoluzione di questi animali, la mappa del Dna è stata poi confrontata con il genoma dei cugini selvatici, i cinghiali sia asiatici sia europei, che sono molto simili agli antenati del maiale. E’ emerso che i suini hanno avuto una rapida evoluzione genetica, soprattutto dei geni coinvolti nella risposta immunitaria e nell’olfatto. Il grande numero dei geni dedicati all’olfatto probabilmente riflette la forte dipendenza dei suini da questo senso per la ricerca del cibo. Il gruppo italiano si è occupato di annotare, cioè identificare i geni relativi al sistema immunitario.
Oltre alle similitudini note, dal confronto fra la mappa del Dna del maiale con il genoma umano sono emerse nuove analogie. Per esempio, spiega Botti, che ha guidato il gruppo italiano: “Vi sono 112 regioni nelle quali le proteine dei maiali hanno gli stessi aminoacidi implicati in alcune malattie umane. Alcune di queste alterazioni risultano nell’uomo associate con obesità, diabete, dislessia, malattia di Parkinson e malattia di Alzheimer”. Il Dna ha svelato però anche differenze con l’uomo: riguardano soprattutto i geni dedicati al gusto, che nel maiale sono meno specializzati nel percepire alcuni gusti fondamentali, come l’amaro, il dolce e l’umami. Il maiale è anche molto importante per la farmacologia. Per esempio, fornisce l’eparina, il farmaco anticoagulante generalmente ricavato dall’intestino suino, e le valvole cardiache. Poiché condivide con l’uomo anche molte malattie genetiche complesse, questo animale è anche un eccellente modello per studiare la biologia delle malattie umane