Quando parliamo di violenza, siamo abituati a pensare ad un corpo che riceve un colpo inferto da una mano o da un’arma. Ieri, in Italia ed in Europa, si sono tenute delle manifestazioni contro le attuali politiche governative e si sono verificati diversi episodi di aggressività. La polizia ha spesso caricato i manifestanti, i quali non hanno nascosto una fortissima rabbia ed indignazione ed alcuni di loro non sempre hanno mostrato intenzioni pacifiche. Gli scontri sono stati innumerevoli e, anche nel recente passato, i momenti di tensione che sconfinano in comportamenti violenti sono diventati frequenti.
Considerando quello che sta succedendo nel nostro paese ossia:
Io mi chiedo: la risposta di chi è sceso in piazza può essere mai considerata violenta nell’accezione comune o è semplice legittima difesa?
Quello che ho elencato (e avrei potuto continuare) non è forse anch’esso una forma di violenza?
Ad ognuno la sua opinione, ma chiudo il post con l’articolo 52 del codice penale italiano in cui leggiamo: “Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio o altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa.”
di Mario De Maglie