Sono trascorsi poco più di venti giorni dalla morte di Carmela, la 105sima vittima di femmicidio, morta per difendere la sorella dal’aggressione dell’ex fidanzato armato di coltello. Nei giorni scorsi altre due donne sono state uccise, e ieri c’è stata la notizia del ritrovamento dei corpi di  una madre ed una figlia; erano murati in un intercapedine tra il pavimento ed il soffitto del garage in una villetta  a Castel Volturno.  Elisabetta e Maria erano scomparse nel 2004  quando avevano 66 e 35 anni, vivevano e lavorano insieme.

Arrestato con l’accusa di duplice omicidio ed occultamento di cadavere, il padre e marito delle vittime, Domenico Belmonte, un medico in pensione che era stato direttore sanitario del carcere di Poggio Reale. Indagato con gli stessi capi di imputazione anche il genero Salvatore che si era separato da Maria un anno prima che scomparisse nel nulla insieme alla madre. Nessuna confessione al momento da parte dell’ex medico che non aveva nemmeno denunciato la scomparsa della moglie e della figlia e non ha saputo dare alcuna spiegazione del perché la casa sia diventata una tomba. Come se le due donne siano state murate tra le mura di casa, a sua insaputa. Ha solo detto che se ne erano andate spontaneamente e lui aveva taciuto per la vergogna di “essere stato abbandonato”. I commenti che si leggono sulle pagine della cronaca riguardano l’esistenza di rapporti “tesi” tra Domenico la moglie e la figlia. Tra le ipotesi degli inquirenti c’è  anche l’esistenza di un patto tra Salvatore e Domenico che negli anni avevano continuato a frequentarsi  saltuariamente, mantenendo il silenzio  sulla scomparsa delle loro mogli.

In attesa di conoscere che cosa sia avvenuto otto anni fa, di questa storia colpisce soprattutto il silenzio che ha avvolto la scomparsa di Maria e Beatrice. Un silenzio rotto solo dalla denuncia di un familiare, che dopo qualche anno, nel 2008, ha preteso di sapere la verità. Si, quello che colpisce è il silenzio, l’ottundimento delle coscienze, le parole non dette che assorbono e fanno scomparire qualunque domanda anche nella piccola comunità dove Elisabetta e Maria vivevano: non avevano amiche, vicini di casa, conoscenti, colleghi di lavoro, negozianti dove andavano a fare la spesa? Eppure non vivevano emarginate e avevano aperto una attività di vendita di detersivi poco prima di scomparire, ma nessuno per anni si è preoccupato di sapere che fine avevano fatto. Le donne possono scomparire così: essere uccise con clamore davanti a familiari ed amici sulla strada, davanti alla porta di casa o finire nel silenzio: seppellite tra le mura di casa, o tra le mura di casa morire interiormente per le violenze, nel silenzio e nell’indifferenza, senza che nessuno si ponga delle domande.

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