La minaccia è diretta, esplicita, per niente subdola. Il tono di voce è duro, da camorrista consumato. La bomba è stata piazzata sotto l’auto della vittima. E’ una bomba a mano, di fabbricazione russa. Ma non deve esplodere. Deve soltanto rappresentare il segnale che la camorra fa sul serio. E che la prossima volta non ci saranno altre telefonate di avvertimento.
Acerra (Napoli). La telefonata che vi facciamo ascoltare risale all’8 giugno 2007. Il clan Crimaldi-De Sena ha preso di mira la Clinica ‘Villa dei Fiori’, un importante presidio sanitario nella città. L’obiettivo dei camorristi – lo appurerà l’inchiesta del pm della Dda di Napoli Vincenzo D’Onofrio, del pool guidato dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo – è quello di estorcere 300.000 euro ai titolari della struttura. Un uomo dei De Sena, Gennaro Castiello detto Genny ‘o cantante, avrebbe già intimidito in precedenza il proprietario, Francesco Ciccarelli: “Ciccarè… tutto quello che hai fatto in questi anni lo faccio saltare in aria se non prepari 300.000 euro”. Seguiranno minacce ancora più chiare. Tra le quali la chiamata sul cellulare di Ciccarelli. L’utenza è sotto controllo. L’uomo parla in dialetto. “Dottore, ho telefonato anche a casa vostra, ho messo la bomba sotto l’auto, la Bmw, al lato passeggeri…”. Dice di allertare ‘le guardie’ per farsela togliere. E che deve fare presto a trovare i soldi. “Vieni a destinazione, hai capito”? Il proprietario della clinica risponde imprecando: “E dove trovo i soldi, in faccia ‘a….”?
Come ha spiegato il pentito Pasquale Di Fiore in alcuni interrogatori, il dottor Ciccarelli non ha mai ceduto alle richieste estorsive. Nemmeno dopo il ritrovamento della bomba, che si trovava esattamente dove aveva indicato il camorrista, e che fu rimossa dai carabinieri di Castello di Cisterna. Nel settembre 2010 la Dda di Napoli ha sgominato capi e reggenti della cosca acerrana, eseguendo 43 arresti. L’audio della telefonata è agli atti del processo in corso al Tribunale di Nola, per il quale si sono costituiti parte civile il Comune, la Provincia di Napoli, la Regione Campania e il Comitato Anticamorra.
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