Dal 18 novembre apre al pubblico (prima giornata con entrata gratuita) la temporanea e parziale collezione dell'artista bolognese dopo che la storica sede del museo omonimo era stata danneggiata dal sisma di maggio. 85 opere, 4 percorsi espositivi e accostamenti con tele di artisti presenti nelle collezioni permanenti
Apre al pubblico domenica 18 novembre l’allestimento delle opere di Giorgio Morandi al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna negli spazi della Collezione Permanente. Conclusi il trasferimento dalle sale ufficiali del Morandi di Palazzo d’Accursio, da domenica 18 novembre sono visibili al MAMbo 85 opere di Giorgio Morandi , riorganizzate in un percorso espositivo che trova collocazione all’interno della Collezione Permanente rinnovata nelle sue sezioni.
Per favorire la condivisione con i cittadini di questa nuova modalità di fruizione del patrimonio morandiano, l’ingresso al pubblico alla Collezione Permanente sarà gratuito per l’intera giornata di domenica 18, dalle ore 11.00 alle ore 20.00.
Lo spostamento temporaneo dalla sede storica del Museo Morandi era stato deciso lo scorso settembre dal Comune di Bologna, in accordo con il cda della Galleria d’Arte Moderna – a cui la collezione pertiene – e il garante del lascito, a causa di infiltrazioni d’acqua dal tetto di Palazzo d’Accursio, acuitesi in seguito agli eventi sismici del maggio scorso, che hanno provocato danni ai muri con possibile pericolo per la tutela dei dipinti, delle opere grafiche e del patrimonio librario.
Il progetto espositivo nella sede del MAMbo analizza i temi e le stagioni che hanno caratterizzato l’attività di Giorgio Morandi e offre una rilettura del suo percorso anche attraverso i lavori di autori contemporanei che, in un inedito dialogo, enfatizzano l’importanza e la straordinaria attualità della sua ricerca. Una prima area tematica denominata Oltre il genere evidenzia come nature morte e paesaggi, mai dipinti impressionisticamente en plein air, ma anche i motivi frequentati assiduamente da Morandi, costituiscano la via privilegiata per superare i temi della rappresentazione a favore di una concentrazione sulla pratica pittorica. A seguire, la sezione Tempo e composizione esemplifica come nell’approccio agli oggetti comuni, allo spazio dei paesaggi, ai fiori di stoffa, Morandi individui composizioni di geometrie elementari come cubi, cilindri, sfere e triangoli in cui si esprime l’essenza delle rispettive qualità visibili. Sulla tela l’artista spoglia l’oggetto di ogni elemento superfluo per restituire, limpido, il sentimento del visibile. Il rigore formale delle nature morte morandiane, si accompagna a un’atmosfera silenziosa e contemplativa in particolare per i celebri “fiori”, che qui vediamo accostati a una tela – Tulip Sundae, 2010 – che l’artista americano Wayne Thiebaud ha voluto donare al museo e che testimonia quanto sia attuale l’influenza di Morandi sulla cultura visiva contemporanea internazionale. Conclude il percorso di questa sezione l’installazione dell’opera video dell’artista londinese Jesse Ash Composing a Battle for Narrative, 2011, recentemente acquisita nella Collezione Permanente MAMbo.
Si prosegue con il tema La superficie pittorica che mette in risalto l’equilibrio delle composizioni morandiane, comune a tutte le tecniche. Negli acquerelli, che caratterizzano l’ultima stagione, il colore liquido e quasi monocromo, steso secondo griglie geometriche pur perdendo ogni valenza di contorno, esalta le forme e i volumi attraverso le diverse gradazioni tonali. La pittura, a partire dagli anni Cinquanta, è definita da un’alternanza di positivo e negativo, forme piene e vuote armonicamente accordate secondo perfetti accordi compositivi e cromatici che determinano di volta in volta la costruzione volumetrica degli oggetti.
La presenza, in questa sala, di un opera di Sean Scully – Long Light, 1997 – mostra come il pittore irlandese abbia pienamente accolto la lezione coloristica di Morandi. Nell’area tematica successiva, La poetica dell’oggetto , le nature morte della maturità – colore, forma, massa, luce, spazio, ombra e ambientazione – divengono poco più che suggestioni. Le sagome sfumano una dentro l’altra in una fusione di luci e colori ma l’oggetto rimane nella memoria dell’artista e sulla tela come forma stabile e primaria, elemento fondante di una poetica che non prescinde mai dalla realtà. È qui visibile l’ultima Natura morta dipinta e firmata da Morandi nel 1964 che rimase sul cavalletto come epilogo o possibile apertura di una nuova stagione.
La Collezione Permanente e la Collezione del Museo Morandi al MAMbo sono visitabili martedì, mercoledì e venerdì dalle 12.00 alle 18.00, giovedì, sabato, domenica e festivi dalle 12.00 alle 20.00. Biglietto intero (comprensivo di accesso alle mostre temporanee) € 6, ridotto € 4. Per info: www.mambo-bologna.org