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Palermo, la polizia carica gli studenti. Anche Schifani bloccato dalla protesta

Le forze dell'ordine rispondono al lancio di sassi e petardi, un agente ferito alla mano, contusi due colleghi. Fermato un giovane. Il presidente del Senato bloccato per ragioni di sicurezza insieme al neogovernatore Crocetta, attesi a una cerimonia nella Biblioteca della Regione, teatro di scontri
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Cariche della polizia a Palermo contro gruppi di giovani dei centri sociali, prima davanti alla sede della presidenza della Regione siciliana e poi all’altezza della cattedrale, rispondendo al lancio di pietre, bottiglie e petardi. Da stamane è in corso la manifestazione degli studenti medi e universitari. Al termine di una mattinata di tensione, un giovane è stato fermato portato in questura. Violenti scontri tra polizia e studenti si sono verificati ieri in diverse città italiane, in particolare a Roma, e il ministro dell’Interno Cancellieri ha annunciato punizioni per gli agenti che si sono accaniti contro ragazzi inermi

Tre poliziotti sono stati colpiti in corso Vittorio Emanuele, dove un gruppo di manifestanti del Coordinamento degli studenti medi ha lanciato sassi e petardi contro le forze dell’ordine. Uno di loro ha riportato una ferita alla mano, dovuta probabilmente a un sasso, gli altri soltanto contusioni. I dimostranti hanno tentato, senza riuscirci, di raggiungere la biblioteca centrale della Regione siciliana dove il presidente Rosario Crocetta avrebbe dovuto incontrare tra gli altri il presidente del Senato, Renato Schifani

I cortei di auto di Schifani e di Crocetta, però, sono rimasti bloccati per ragioni di sicurezza. Corso Vittorio Emanuele è completamente chiuso al traffico, almeno 200 tra poliziotti, finanzieri e carabinieri presidiano tutta la zona. 

La stazione ferroviaria è stata temporaneamente chiusa per evitare che gli studenti occupassero i binari, come era accaduto due giorni fa, poi gli ingressi sono stati riaperti al pubblico. 

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