Mesi addietro la notizia ha generato più di qualche sorriso. In Australia il Ministero della Marina è stato letteralmente sommerso di lettere da chi voleva arruolarsi per diventare guardiano di un faro. Al concorso per aggiudicarsi il posto di custode dell’isola di Hamilton, sulla barriera corallina australiana, hanno presentato domanda in migliaia.
Lavori sognati e lavori segnati (in una black-list), insomma lavori da dimenticare. E’ uscita la classifica dei lavori più stressanti – i peggiori, quelli ritenuti più faticosi – individuati dalla società statunitense leader in offerte di lavoro Careecast. La classifica è passata più o meno in sordina da noi – meno sulla stampa anglosassone – e in modo alquanto naif lega mestieri molto differenti tra loro. Secondo gli analisti di Careecast, “Un ambiente di lavoro con scarse possibilità occupazionali o di sviluppo di carriera accompagnato all’impegno fisico e a uno stress elevato rendono l’occupazione scelta molto faticosa e poco gratificante”.
Bella scoperta, si potrebbe aggiungere. Più stressanti e impegnativi per Careecast sono dieci lavori in particolare, alcuni dei quali riservano sorprese. I parametri considerati per redigere la classifica sono: l’ambiente di lavoro, il reddito percepito, la possibilità di una progressione di carriera, lo stress e la fatica fisica.
Ed ecco la sorpresa. Lavorare nella comunicazione comporta un alto livello di stress a fronte di uno stipendio contenuto. Così le professioni legate al giornalismo rientrano appieno tra i dieci lavori più faticosi sia per impegno emotivo che per diminuite possibilità di occupazione in giornali e media anche digitali. Comunque per Careecast è il taglialegna l’attività più faticosa. A seguire l’allevatore di bestiame, il militare, il manutentore di piattaforme petrolifere, il giornalista per l’appunto, il cameriere, il letturista dei contatori, il lavapiatti e il macellaio.