“Manifestare è un diritto democratico ma nessun manifestante può avere il diritto di aggredire le forze dell’ordine“. Lo dice il presidente della Camera, Gianfranco Fini, a margine dell’inaugurazione del reparto di Neuropsichiatria infantile del Policlinico S.Orsola di Bologna.
Fini spiega di non aver visto il filmato relativo ai lacrimogeni lanciati dal ministero della Giustizia, ma trova “positivo che le autorità preposte abbiano detto ‘Verificheremo con un’inchiesta quello che esattamente è accaduto'”, dice Fini.
E, in vista di prossime altre manifestazioni in piazza, il presidente della Camera afferma: “Manifestare è un diritto democratico, dopo di che è evidente che nessun manifestante, quale che sia la ragione per la quale va in piazza, può avere il diritto di aggredire le forze dell’ordine e di determinare con i propri comportamenti uno stato di tensione”, conclude Fini.
Per la legge elettorale, invece, “il dibattito è in corso. Ribadisco un auspicio e la necessità di una modifica in primo luogo per quello che riguarda l’individuazione di una soglia minima a decorrere dalla quale scatta un premio di maggioranza, ma anche la necessità di dare agli elettori la possibilità di scegliere il loro parlamentare”, conclude Fini.
I presupposti per un dialogo tra Fli, Udc e Italia futura ci sono già, ci sarà alleanza se ci sarà l’accordo su Monti premier nel prossimo governo: “Io prescindo dalle delimitazioni di tipo geografico, sono convinto che l’Italia abbia bisogno di pochi punti programmatici, non di un libro di sogni ma di riforme concrete da farsi nella prossima legislatura. Certamente qualche proposta sara’ avanzata oggi nella manifestazione di Italia futura. Altre proposte sono state avanzate da Fli e Udc, quindi dalle due forze che stanno lavorando per creare una lista per l’Italia. Se al fatto molte delle proposte sono sostanzialmente le medesime- continua Fini- si aggiunge anche il fatto che c’e’ convergenza nel ritenere che il futuro Governo debba essere un Governo politico ma con un presidente del consiglio che si chiama Mario Monti, è evidente che ci sono gia’ dei presupposti per un dialogo”.