“Oggi il Pd è sopra il 30%,andate a ricercare quelli che ci dicevano che le primarie ci avrebbero distrutto. Noi siamo la più straordinaria novità degli ultimi anni, che si muove dentro i confini della politica, senza dire che la politica fa schifo. Siamo il cambiamento che l’Italia sta aspettando”. Così Matteo Renzi nel suo intervento alla convention della Leopolda a Firenze in uno dei passaggi tra i più applauditi. Proprio da qui aveva lanciato la “rottamazione” due anni fa insieme al lombardo Pippo Civati. E proprio qui il sindaco di Firenze ha organizzato una convention intitolata “Viva l’Italia viva. Il meglio deve ancora venire”, nell’ambito della sua campagna per le primarie. Un comizio in cui Renzi ha attaccato duramente la gestione del Partito democratico e quindi, indirettamente, il rivale Pier Luigi Bersani, chiamato in causa anche sulla questione alleanze: “La smettente di seguire Casini invece di parlare direttamente agli italiani?”.
Renzi preannuncia una svolta nel paese in caso di una sua vittoria: “Se gli italiani decideranno di voltare pagina si aprirà una storia totalmente nuova e anche una strada di grande curiosità rispetto al futuro” e aggiunge: “Se perderemo vuol dire che gli italiani hanno scelto il sistema dell’usato sicuro, è la proposta che Bersani e i suoi stanno facendo. E’ legittimo e noi saremo leali con chi ha vinto”. L’unica speranza per l’Italia. E’ quello che dice di rappresentare Renzi, il nuovo, il cambiamento: “Mi rendo conto che qualcuno viva con preoccupazione l’idea che possa cambiare tutto, però io penso di cambiare tutto sia l’unico modo per restituire speranza al nostro Paese”. Il candidato alle primarie del centrosinistra ha poi sottolineato che “oggi la partita è proprio questa: da un lato un sistema sicuro, rassicurante, che con i soliti noti garantisce chi fino a questo momento ha guidato l’Italia; dall’altro c’è una scommessa, una scommessa sul domani”. Apre però ai suoi avversari: “E’ evidente che sia che noi vinciamo sia che noi perdiamo il partito dovrà lavorare insieme”.
Sul suo punto di vista sulla rottamazione e lo “svecchiamento” della politica, in un’intervista al Mattino, ci tiene a chiarire: “Sulla rottamazione forse ho esagerato, forse ho sbagliato a non spiegare che non è un fatto anagrafico”. E annuncia che incontrerà “gli anziani” per spiegarlo ma sottolineando che, se vincerà lui alle primarie, non ci sarà spazio per i ‘vecchi’ politici come Rosy Bindi, che vuole chiedere la deroga al partito per essere ricandidata: “Le consiglio di risparmiare i soldi per il modulo di richiesta. Lei lo sa che se vinciamo noi non ci sono possibilità”. A proposito delle alleanze, per Renzi “sono conseguenza del programma” quindi le deciderà chi vince, ma già esclude Casini e apre al governatore della Puglia: “Con Pierferdinando non sono possibili perché non partecipa alle primarie e si tiene le mani libere per poter fare inciuci dopo. Vendola, invece, ha firmato la carta d’intenti delle primarie. Se non cambia idea lui, andremo insieme”.
Renzi si dice anche a favore dell’election day perché “i cittadini già vanno poco volentieri a votare. Spezzettare il voto, soprattutto in regioni popolose come Lombardia e Lazio, mi sembra un errore”.