Elezioni 2013: conflitto d’interessi e legge elettorale ancora da decidere
Il Presidente Napolitano ha oggi affermato che “quando ci sono elezioni libere nessuno può prevedere il risultato. C’è sempre un certo grado di rischio quando si vota, vogliamo per questo non votare? O per essere tranquilli vogliamo scrivere a tavolino il risultato delle elezioni? Vedremo come si esprimeranno i cittadini”.
Non me ne voglia il Presidente della Repubblica, ma le prossime elezioni saranno tutto fuorché libere e democratiche.
Sarà perché ha parlato dopo un incontro con il Presidente tedesco, ma per un attimo ho pensato che si riferisse a Die Macher, il famoso gioco da tavolo in cui si simulano le elezioni.
Allora, facciamo il punto.
- Mancano pochi mesi dal voto e non sappiamo ancora quale sarà il sistema elettorale. Una cosa del genere in Germania o in Inghilterra non sarebbe neanche immaginabile. Le modiche di cui il Parlamento discute, peraltro, nascono proprio dalla volontà di costruire a tavolino il risultato in virtù dei sondaggi che escludono la formazione di maggioranze solide. In pratica, si manipolano le leggi elettorali per evitare che sia il Regime a dover cambiare. Proprio per questo il Consiglio d’Europa e la Corte europea dei diritti dell’uomo riconoscono come parametro di democraticità il principio di stabilità dei sistemi elettorali, secondo il quale non si modificano le leggi elettorali un anno prima del voto. Eppure in Italia è la prassi: è accaduto alle elezioni politiche del 2006, alle europee del 2009, alle regionali del 2010, e accade di nuovo oggi, con Lombardia e Lazio che hanno di già cambiato sistema. Nel 2010 noi Radicali lo denunciammo per tempo, pagando in solitudine i costi di quella battaglia. Dallo scorso 17 settembre il deputato Maurizio Turco è in sciopero della fame affinché questa realtà possa essere almeno conosciuta.
- A tavolino verrà deciso persino chi potrà partecipare alle elezioni, considerato che sarà consentito presentarsi solo a chi accetterà di fare firme false “alla Formigoni”. La presentazione delle liste, infatti, avverrà con le stesse modalità che hanno generato i casi che occupano le procure in Lombardia, in Piemonte, in Liguria. E al peggio non c’è mai fine: in Lombardia hanno appena cambiato la legge elettorale esentando dalla necessità di raccogliere le firme chi è presente in Consiglio regionale, cioè proprio coloro che stanno li anche grazie alle firme false. Movimento 5 stelle e Radicali, invece, dovranno raccoglierle.
- Dire, poi, che “si esprimeranno i cittadini” è un eufemismo. Come potranno esprimersi gli italiani se arriveranno al voto con le stesse illegalità che da tempo impediscono un libero confronto tra le diverse proposte politiche? Da oltre 4 anni, ad esempio, le tribune politiche, obbligatorie per legge, sono cancellate. Mentre la circolazione delle idee rimane un miraggio, tra conflitti di interessi irrisolti e una Rai incapace di essere servizio pubblico.
In verità, caro Presidente, l’unica cosa certa di queste elezioni è il loro carattere antidemocratico.
Per questo la nostra priorità è restituire agli italiani i loro diritti civili e politici, compreso quello di un voto libero e consapevole. Con la nonviolenza, con le iniziative giuridiche, nella convinzione che siano in molti a non rassegnarsi di fronte a una partita truccata.