4 i cuccioli morti di Alaskian Malamute ed Eurasier "ospitati" in una struttura regolare di Baricella in provincia di Bologna. Le bestiole vivevano in condizioni estreme senz'acqua e immersi nei loro escrementi. Le due titolari sono state denunciate e rischiano fino a 18 mesi di reclusione
C’erano anche quattro cuccioli di pochi giorni già morti quando sabato Carabinieri e veterinari hanno fatto irruzione in un canile abusivo a Baricella, alle porte di Bologna. Se per i piccoli non c’è stato nulla da fare, per altri 96 cani, di razza Alaskan Malamute ed Eurasier l’intervento a cui hanno partecipato anche le guardie zoofile dell’Enpa, l’Ente nazionale per la protezione degli animali, è stato provvidenziale. Per due donne, titolari della struttura in cui vivevano questi ‘detenuti’ a quattro zampe, è scattata la denuncia per maltrattamento e abbandono di animali. Ora rischiano fino a 18 mesi di reclusione e una multa fino a 30 mila euro.
Gli animali, ritrovati grazie a una segnalazione, erano in pessime condizioni, ammassati in piccoli box e praticamente senza acqua per dissetarsi, o quando l’acqua c’era, era ormai putrida. L’allevamento era senza autorizzazioni. Dopo il ritrovamento gli animali sono stati trasferiti in altri canili della provincia. “Al momento – ha spiegato Gabriele Tossani, guardia zoofila dell’Enpa di Bologna – non siamo ancora in grado di pronunciarci sulle condizioni di salute dei cani, visto che gli accertamenti veterinari sono ancora in corso: quel che è certo è che alcuni di loro presentavano vistose lesioni sulle zampe. Invece, non c’è stato nulla da fare per quattro cuccioli di circa una settimana”.
Il blitz ha svelato una situazione disastrosa. Gli animali erano stipati gli uni sugli altri e tenuti gabbie di pochi metri quadrati. In una di 2,5 metri quadri carabinieri e protezione animali hanno trovato dodici cani, tra escrementi e senza uno scolo per le acque reflue. Le pulizie, al momento dell’irruzione, non venivano effettuate da almeno una settimana.
Nei box del canile abusivo non c’era neppure una zona notte protetta né un riparo per l’inverno in arrivo per le povere bestie che ora sono state poste sotto sequestro e inviate negli allevamenti in giro per la provincia.