Secondo l'indagine interna disposta dal guardasigilli "nel palazzo non sono entrate persone non appartenenti al dicastero". Il ministro ha anche annunciato che renderà pubblici gli atti dell'inchiesta e li trasmetterà alla Procura di Roma
Non è entrato nessuno nel palazzo di via Arenula, sede del ministero della Giustizia, mercoledì 14 novembre durante gli scontri a Roma. E’ quanto emerso dall’indagine interna disposta dal guardasigilli Paola Severino. Ora che l’inchiesta è conclusa il ministro ha escluso l’ingresso di persone esterne nel ministero: ”Dalla visione completa delle registrazioni delle telecamere – ha dichiarato la Severino – risulta che non ci sono stati accessi di estranei al ministero della Giustizia”.
Per completezza e trasparenza il ministro ha aggiunto che renderà pubblici gli atti dell’indagine e li trasmetterà alla Procura di Roma. “Ho deciso di muovermi in questo modo – ha spiegato – perché la Procura potrebbe avere ulteriori mezzi investigativi migliori dei miei e perché se qualcuno ha delle fonti diverse possa sentirsi libero di andare in procura e denunciare le proprie convinzioni”.
E ha ricordato come già il rapporto del Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche (Racis) ha “stabilito con altissimo margine di probabilità che il lacrimogeno è partito da terra ed è rimbalzato sulla parete accanto alla finestra”. Secondo il Corriere della Sera i poliziotti indagati per le violenze sui manifestanti sarebbero due. Un secondo agente ha aggredito un contestatore alle spalle e il filmato con l’episodio è già al vaglio della Digos.