Il Movimento 5 stelle di Bologna cerca la tregua. Riunita in assemblea nel circolo Mazzini, diventato il quartiere generale del Movimento, una cinquantina tra eletti e attivisti a 5 stelle ha discusso della frattura, per nulla sanata, del gruppo comunale. Una conclave, rigorosamente vietata alla stampa e convocata in tutta fretta, dopo le polemiche e i litigi delle scorse settimane. Sul banco degli imputati, infatti, c’erano ancora loro: Federica Salsi, nella bufera dopo la sua partecipazione a Ballarò e il post di Grillo sul punto G, e i due fedelissimi del capo, Marco Piazza e Massimo Bugani. E se l’ex candidato sindaco ha disertato l’incontro per impegni famigliari, Piazza ha assunto i panni del mediatore, chiedendo scusa per aver partecipato, due settimane fa, all’Aventino in consiglio comunale.
Sa che quel gesto, unito alla pubblicazione del video in cui spiega le attività in Comune insieme al collega Bugani senza mai citare Salsi, ha allargato le fratture interne e inasprito lo scontro tra le due anime del Movimento, gli ortodossi e gli eretici. In molti nel gruppo bolognese non hanno apprezzato, e così, nella saletta del locale di via Emilia Levante, Piazza ha deciso di tentare la carta della mediazione, tornando sui suoi passi.
Un atteggiamento apprezzato da gran parte della sala, che non di rado ha mostrato segni di nervosismo. “Non si può andare avanti così, abbiamo problemi più seri di cui discutere” si è sfogato un militante, durante una pausa. “Bologna è la città dove il Movimento è nato e cresciuto, e dove ora rischia di morirci se non si recupera quello spirito originario, che avevamo qualche anno fa”. La sensazione di molti è che con le elezioni politiche alle porte il Movimento emiliano si trovi di fronte a un bivio: “Le cose stanno in questi termini: o si trova un compromesso, oppure io alla prossima riunione proporrò di sfiduciare sia Salsi, sia Bugani. C’è tanta gente che può prendere il posto di Massimo e Federica, non possiamo continuare a farci così del male” avverte un altro attivista.
La riunione, cominciata qualche minuto dopo le 21, è durata più di tre ore. Presenti, oltre a Salsi e Piazza, il consigliere regionale Giovanni Favia, caduto in disgrazia dopo il fuorionda di La7 in cui denunciava scarsa democrazia interna, Davide Zannoni, eletto al quartiere San Vitale, Filippo Boriani, l’ex consigliere del quartiere Savena allontanato da Grillo due mesi fa per aver raggiunto i due mandati ma rimasto attivo nel Movimento, militanti di lunga data e oggi possibili candidati alle primarie per la corsa al Parlamento, come Renato Padoan, Matteo Dall’Osso e Lorenzo Andraghetti. Bocche cucite sulla riunione. “Ci siamo confrontati faccia a faccia” è stato l’unico commento strappato al termine dell’assemblea.
La speranza di molti è che nei prossimi giorni si riesca a trovare l’accordo per un comunicato congiunto, firmato dai tutti e tre consiglieri. E se Piazza e Salsi sembrano sulla via di una pace armata, tutti sanno che la stesura di un testo comune dipenderà dalle prossime mosse di Massimo Bugani, vero convitato di pietra dell’assemblea bolognese. Resta ancora da capire se il consigliere sarà disposto a tendere la mano alla collega. Di sicuro le premesse non giocano a favore di chi spera in una riconciliazione. I rapporti, infatti, sono ancora tesissimi. E se è vero che sono tornati a sedersi vicini in consiglio comunale, a Palazzo d’Accursio continuano a non scambiarsi nemmeno un saluto. “Alla riunione di mercoledì scorso ho visto un buon clima, ma io e Salsi rimaniamo su posizioni nettamente diverse e distanti” aveva detto Bugani alcuni giorni fa.