L’emendamento al decreto sviluppo destinato a ridurre gli stipendi di deputati e senatori non ha passato il vaglio dell’ammissibilità. “Al fine di reperire, attraverso la riduzione del costo della rappresentanza politica nazionale, maggiori risorse da destinare al sostegno delle politiche per la crescita e l’occupazione giovanile – recita l’emendamento – il trattamento economico omnicomprensivo annualmente corrisposto ai membri della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica non può superare la media ponderata rispetto al Pil degli analoghi trattamenti economici percepiti annualmente dai membri dei Parlamenti nazionali dei sei principali Stati dell’Area Euro”. Ma la proposta avanzata dalla senatrice Pd Leana Pignedoli non è riuscita a passare ed è stata cassata dalla Commissione industria del Senato che sta valutando l’ammissibilità o meno dei circa 1.800 emendamenti presentati.
Politica
Onorevoli, no alla riduzione degli stipendi. Commissione boccia emendamento
L’emendamento al decreto sviluppo destinato a tagliare i salari dei parlamentari italiani non ha passato il vaglio dell’ammissibilità in Commissione industria del Senato
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione