“La mia università? E’ la strada”. Inizia così l’incontro di don Andrea Gallo, giunto a Milano per partecipare alla rassegna BookCity. La presentazione del suo ultimo libro si trasforma in un dialogo con i lettori, molte dei quali sono costretti a restare fuori dalla sala: si parla di scuola, di politica, di anticoncezionali, di umanità e soprattutto di giovani. Don Gallo ha dedicato loro un volume uscito un anno fa (“Non uccidete il futuro dei giovani”, Dalai Editore), è stato in prima fila al G8 del 2001 e protagonista di mille battaglie a fianco dei movimenti sociali. Sugli ultimi scontri al corteo studenti di Roma, il fondatore della comunità di S.Benedetto al porto di Genova non ha dubbi: “E’ lo studente che è il cuore del movimento e dà il grande messaggio al potere”. Poi aggiunge: “Gli infiltrati ci sono sempre” e appoggia l’idea dei giovani a Rimini che hanno proposto l’introduzione di codici identificativi sui caschi delle Forze dell’ordine di Francesca Martelli
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