Il sequestro lampo del ragionier Giuseppe Spinelli, uomo di fiducia di Silvio Berlusconi, avvenuto tra il 15 e il 16 ottobre scorso, ha portato ieri all’arresto di sei uomini: tre italiani e tre albanesi. La banda voleva 35 milioni di euro in cambio di documenti, a loro dire, in grado di ribaltare la sentenza Lodo Mondadori. Dopo dodici ore di “prigionia” il contabile, ufficiale pagatore delle Olgettine, è stato liberato. Ma solo il giorno dopo la denuncia, tramite l’avvocato Niccolò Ghedini, è stata depositata. Alcune conversazioni intercettate tra gli indagati ha fatto ipotizzare alla Procura il pagamento di un riscatto da 8 milioni di euro, ma gli uomini della Squadra Mobile e della Polizia giudiziaria di Milano, coordinati dalla Dda, non hanno trovato che banconote fac-simile e armi giocattolo. Oggi sia Spinelli che Ghedini hanno negato che ci sia stata trattativa con i rapitori o che sia avvenuto il pagamento di una somma di denaro. L’ipotesi prevalente, su sui stanno lavorando gli inquirenti, è che si sia trattato di una truffa finita male. Accertamenti sono in corso in Svizzera e la lista degli indagati si sarebbe già allungata con altri sei nomi.

Ecco l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari 

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