Domenica scorsa si è celebrata in tutto il mondo la Giornata Mondiale in ricordo delle vittime della strada. Ieri a Roma diverse associazioni si sono incontrate per valorizzare questa ricorrenza e proporre soluzioni concrete per combattere un fenomeno che, solo nel 2011, ha causato “4mila e 90 morti, 15mila disabili e 25 miliardi di costi sociali”, come ricorda Giuseppe Guccione, presidente della Fondazione Luigi Guccione, che assiste le famiglie a cui un incidente stradale ha portato via una persona amata. “Dentro a queste statistiche – spiega Marcello Aranci, presidente della Consulta per la sicurezza stradale di Roma – che colpiscono in percentuale sempre maggiore ciclisti e pedoni, ci sono tragedie personali e familiari. Molto spesso oltre al danno infinito della morte del caro sulla strada, c’è anche il danno giudiziario e le famiglie non riescono a far valere i propri diritti”. Per questo motivo l’incontro di ieri è servito a gettare le basi per realizzare un manuale che guidi le forze di polizia nella soluzione dei crimini di strada: “Bisogna passare dalla cultura del rilievo – afferma Guccione – a una vera e propria investigazione sulla scena del delitto, come avviene per i grandi omicidi”. Ma è sempre più difficile, nell’epoca dell’austerity: “Dal 2009 – sospira il presidente della fondazione – non si spende più un centesimo di euro per la sicurezza stradale” di Tommaso Rodano
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