Cattiverie
Malviventi sequestrano il Rag. Spinelli: ‘Indovina da cosa siamo travestite questa volta?’
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- 08:09 - Messina: Gdf sequestra 420 kg di fuochi artificio illegali, un arresto in flagranza e indagati
Palermo, 21 dic. (Adnkronos) - I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito l’arresto obbligatorio in flagranza di una persona residente a Barcellona Pozzo di Gotto e deferito alle competenti Autorità Giudiziarie ulteriori tre persone, originarie dei Comuni di Torrenova, Sant’Agata di Militello ed Avola che detenevano e/o trasportavano, per la commercializzazione, enormi quantitativi di articoli pirotecnici, senza alcuna autorizzazione alla vendita. Con l’approssimarsi delle festività di fine anno, anche su indicazione dell’Autorità di Governo di Messina, la Guardia di Finanza ha rafforzato, su tutto il territorio provinciale, le attività di controllo, prevenzione e repressione degli illeciti nel settore della commercializzazione abusiva di fuochi ed articoli pirotecnici.
La sinergica attività avviata dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Messina, della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto e della Tenenza di Sant’Agata di Militello, in quattro distinti interventi, ha consentito di individuare e sequestrare circa 2.375 artifizi pirotecnici, per un peso complessivo di oltre 260 Kg., detenuti illegalmente presso n. 2 abitazioni private ed un esercizio commerciale formalmente adibito ad attività di edicola e tabacchi e di individuare un’autovettura in transito alla Rada S. Francesco con a bordo 4.400 fuochi d’artificio, per un peso di circa 164 kg.
Tra il materiale esplodente cautelato sono stati rinvenuti anche pericolosissimi petardi artigianali che rientrano, nella classificazione degli articoli pirotecnici, tra i fuochi d’artificio che presentano un rischio potenziale elevato e che sono destinati ad essere usati esclusivamente da persone con conoscenze specialistiche, comunemente noti quali “fuochi d’artificio professionali”. Presenti anche 267 “bombe carta”, di portata distruttiva, per un peso complessivo di circa 32 kg, ma anche 40 kg di ordigni esplosivi, realizzati alla stregua di candelotti, artigianalmente confezionati e, pertanto, a più elevato potenziale di pericolo.
"L’attività, ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità, si è conclusa con l’arresto di n.1 soggetto ed il deferimento a piede libero di n.3 soggetti alle Autorità Giudiziarie di Messina, Patti e Barcellona Pozzo di Gotto, per le ipotesi di reato di fabbricazione, illecita detenzione e trasporto, commercio abusivo di materie esplodenti ed esplosivi, nonché con il sequestro di circa 424 Kg. di prodotti illegali, la cui commercializzazione avrebbe comportato un illecito guadagno stimato per oltre 20.000 euro", dicono le Fiamme gialle. Il materiale esplodente è stato trasportato e concentrato presso n. 2 depositi specializzati e posto a disposizione delle suddette Autorità Giudiziarie. "Durante le festività natalizie, come noto, si verificano il maggior numero di incidenti, talvolta mortali, provocati dall’abitudine di accendere petardi e fuochi d’artificio, anche e soprattutto illegali. L’uso incauto di tali fuochi può produrre lesioni gravi, in considerazione della loro elevata potenza: al loro interno si trova una miscela esplosiva realizzata con clorato e/o perclorato di potassio, con l’aggiunta di alluminio", spiega la Gdf.
"L’attività testimonia, ancora una volta, l’efficacia del presidio preventivo in un settore particolarmente delicato quale la tutela della salute e dell’incolumità dei cittadini, con la finalità di garantire alla comunità della provincia messinese festività sicure, evitando che momenti di gioia possano trasformarsi in tragedie", conclude.
- 08:08 - Usa, Congresso approva la legge per evitare lo shutdown
Washington, 21 dic. (Adnkronos/Afp) - Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato la legge che evita lo shutdown, scongiurando la chiusura delle attività governative nel periodo natalizio, dopo settimane di tese trattative fino all'ultimo minuto e approvando un disegno di legge per finanziare le agenzie federali fino a metà marzo.
Poiché la scadenza di mezzanotte era già scaduta da pochi minuti, i senatori hanno abbandonato la normale procedura per accelerare il voto sul pacchetto, salvando il Natale per oltre 800.000 lavoratori che rischiavano di essere mandati a casa senza stipendio.
"È una buona notizia che alla fine abbia prevalso l'approccio bipartisan... È un buon risultato per l'America e per il popolo americano", ha affermato il leader della maggioranza democratica Chuck Schumer in un discorso al Senato.
E' fra i peggiori incubi dei presidenti degli Stati Uniti: lo stop a quasi tutte le attività che fanno capo al governo federale per la mancata approvazione da parte del Congresso, prima dell'1 ottobre, delle leggi di spesa che concorrono al bilancio nazionale, in una parola lo Shutdown. Il termine significa letteralmente spegnimento, arresto, chiusura. Di solito lo scoglio dell'approvazione entro la scadenza viene aggirato dal Congresso, varando il corrispettivo made in Usa del nostro esercizio provvisorio.
- 07:51 - Usa: Congresso approva la legge per evitare lo shutdown
Washington, 21 dic. (Adnkronos/Afp) - Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato la legge che evita lo shutdown, scongiurando la chiusura delle attività governative nel periodo natalizio, dopo settimane di tese trattative fino all'ultimo minuto e approvando un disegno di legge per finanziare le agenzie federali fino a metà marzo.
Poiché la scadenza di mezzanotte era già scaduta da pochi minuti, i senatori hanno abbandonato la normale procedura per accelerare il voto sul pacchetto, salvando il Natale per oltre 800.000 lavoratori che rischiavano di essere mandati a casa senza stipendio.
"È una buona notizia che alla fine abbia prevalso l'approccio bipartisan... È un buon risultato per l'America e per il popolo americano", ha affermato il leader della maggioranza democratica Chuck Schumer in un discorso al Senato.
- 07:41 - Germania: Scholz in visita al mercatino colpito a Magdeburgo
Berlino 21 dic. (Adnkronos/Afp) - Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e altri politici visiteranno oggi il luogo del sanguinoso attacco che ha colpito i visitatori di un mercatino di Natale. La polizia ha arrestato un medico saudita di 50 anni che sarebbe responsabile della morte di due persone e del ferimento di altre 68, quando il suv che guidava si è abbattuto ieri sera sulla folla a Magdeburgo.
La polizia non ha ancora stabilito se l'attacco possa essere di matrice islamista o legato a problemi psicologici del guidatore. "I motivi restano misteriosi", ha scritto il settimanale Der Spiegel. L'attacco è avvenuto quasi otto anni dopo che la Germania aveva subito il più mortale attacco jihadista della storia, quando un tunisino aveva guidato un camion attraverso un mercatino di Natale di Berlino, uccidendo 13 persone.
- 07:19 - Mo: razzo dallo Yemen vicino Tel Aviv, 20 feriti
Tel Aviv, 21 dic. (Adnkronos) - Il Wolfson Medical Center, nel centro di Israele, ha riferito che 20 persone, tra cui bambini, sono state curate per le ferite causate da un missile lanciato dallo Yemen e caduto nei pressi di Tel Aviv durante la notte. Nella dichiarazione si afferma inoltre che si prevede che tutti saranno rimandati a casa questa mattina. L'esercito israeliano ha dichiarato di non essere riuscito a intercettare un "razzo" lanciato dallo Yemen e atterrato a Tel Aviv; il servizio medico nazionale aveva affermato che 16 persone erano rimaste leggermente ferite.
- 07:12 - Palermo: Fulmine colpisce nota pizzeria e provoca crollo pezzi della torre, quattro feriti
Palermo, 21 dic. (Adnkronos) - Momenti di panico, ieri sera, alla pizzeria La Braciera di Palermo, dove un fulmine, durante un forte temporale, ha colpito la torre che sovrasta il locale provocando il crollo di pezzi della struttura che hanno colpito alcuni clienti. Sono quattro le persone rimaste ferite dai detriti della torre del noto ristorante di via dei Quartieri. Tre donne sono rimaste ferite, una è stata trasportata in ospedale con un sospetto trauma cranico mentre le altre due hanno riportato fratture a una spalla e a una mano. Il cuoco del locale, invece, sarebbe stato sfiorato dalla scarica elettrica. E’ stato il primo ad essere soccorso dai sanitari del 118 che hanno trasferito due feriti in codice rosso a Villa Sofia e due al Civico. Sul posto diverse squadre dei vigili del fuoco e la polizia.
- 06:57 - Siria, minaccia Isis nel dopo-Assad: duemila soldati Usa nel Paese
Washington, 20 dic. (Adnkronos) - Sono "circa duemila" i soldati americani nella Siria del dopo-Assad. Lo ha confermato il Pentagono. E sono più del doppio delle 900 di cui si sapeva sinora. Sono tutti in Siria nel quadro della lotta all'Is, ha detto il portavoce Patrick Ryder, precisando che per 900 militari si tratta di una missione a "lungo termine", mentre per le altre si parla di "forze aggiuntive", schierate in modo temporaneo per "i requisiti mutevoli della missione". Non c'è stato alcun tentativo di nascondere il numero reale delle unità presenti nel Paese arabo, ha assicurato il portavoce, affermando di aver appreso i dati esatti poco prima della comunicazione alla stampa.
Intanto ieri a Damasco è arrivata una delegazione statunitense, per la prima missione dalla fine dell'era Bashar al-Assad, per incontrare rappresentanti di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), che ha guidato l'offensiva fulminante contro le forze fedeli al deposto regime. E' stato un incontro "positivo" quello tra Abu Mohammed al-Jawlani (Ahmed al-Sharaa) e la delegazione, ha indicato un responsabile siriano all'Afp, sottolineando che "i risultati saranno positivi, se Dio vorrà". E' stata invece "cancellata per motivi di sicurezza" la conferenza stampa programmata dalla delegazione Usa, che include Barbara Leaf, la più alta funzionaria del Dipartimento di Stato per il Medio Oriente. Lo ha indicato Rana Hassan, un funzionario dell'ambasciata statunitense.
Dal 2014 sono presenti in Siria forze Usa nel quadro della lotta all'Is e da allora hanno collaborato con le Forze democratiche siriane (Fds) a guida curda. La fine del regime di Assad ha fatto tornare i timori relativi alla minaccia Is. Migliaia di combattenti del sedicente Stato islamico e loro familiari restano in prigioni 'improvvisate', sorvegliate dalle forze curde (sostenute dagli Usa, ma contrastate dalla Turchia), con armi limitate a disposizione, ha scritto nei giorni scorsi Politico, mentre le forze curde hanno continuato a scontarsi contro combattenti sostenuti da Ankara e cellule dell'Is ancora attive. "Di solito odio questo cliché, ma è la cosa più vicina a una bomba a orologeria che abbiamo", ha detto un ufficiale dell'antiterrorismo Usa, certo che se non si fermeranno gli attacchi contro le Fds si potrebbe dover fare i conti con una "evasione di massa dalle carceri".
Di "esercito terroristico in stato di detenzione" ha parlato Joseph Votel, generale a riposo che per tre anni dal 2016, epoca della guerra all'Is, ha guidato il Comando centrale Usa ed è "molto preoccupato".
La maggior parte dei combattenti dell'Is che sono stati catturati, ha evidenziato Politico, sono di Iraq e Siria, ma i jihadisti arrivavano anche da Paesi europei, dell'Asia Centrale e del Nord America, Usa compresi. E il tema del ritorno foreign fighters è stato per anni al centro del dibattito. Il giornale ha scritto dell'annoso limbo legale per circa 9.000 combattenti dell'Is e altre 50.000 persone, mogli e figli compresi.
Nei giorni scorsi gli Usa hanno condotto decine di radi aerei contro obiettivi dell'Is. L'Is "sta riorganizzando le fila, dal momento che è entrato in possesso di grandi quantità di armi a causa del crollo dell'Esercito siriano e della presenza di depositi di armi abbandonati", fattori che "hanno permesso" al gruppo di "estendere il controllo a nuove aree", ha affermato ieri il ministro degli Esteri iracheno, Fuad Hussein, lanciando l'allarme per "il pericolo di fuga dalle carceri di membri dell'Is" e "il peggioramento della situazione nel campo (profughi) di Al-Hol, con ripercussioni sulla sicurezza di Siria e Iraq". Per il premier iracheno Mohamed Shia al Sudani, che rivendica la preparazione delle forze di sicurezza e dell'intelligence di Baghdad, il gruppo jihadista non è invece una minaccia per l'Iraq. "I resti delle bande sconfitte dell'Is - è convinto - non rappresentano più una minaccia per il territorio iracheno".