Antonio Manganelli, intervistato ieri a Ballarò, si è detto convinto che nel 90% dei casi nelle manifestazioni di piazza non c’è abuso da parte delle forze dell’ordine. Considerato che Antonio Manganelli è il capo della Polizia, tendo a dare per scontato che la percentuale da lui riferita sia verosimile. Se questa percentuale dev’essere in qualche modo ritoccata tendo altresì a pensare che, per il corso naturale delle cose, si tratti di una stima in eccesso, cioè i casi in cui non c’è abuso da parte delle forze dell’ordine sono forse qualcosa di meno del 90% del totale. Considerato che qui non si tratta di fare la media tra i dati degli organizzatori e quelli della questura farò in modo di attenermi al dato riportato da Antonio Manganelli.
Ebbene, stando a questo dato, si deduce quanto segue:
Penso che se sia utile osservare le cose sotto molteplici prospettive, è la ragione per cui ho pensato di riscrivere i quattro punti in un altro modo. Dunque, secondo quanto riferito dal capo della polizia, nella gestione dell’ordine pubblico normalmente accade questo:
In genere tendo a considerare il buono delle cose, ragione per cui ritengo che la dichiarazione di Manganelli sulla fallibilità dell’operato delle forze dell’ordine rappresenti un fatto importante. Come è importante sapere che il 90% degli agenti di polizia svolge il proprio lavoro con professionalità e competenza. Che esista una percentuale “fisiologica” di abusi da parte della polizia è una realtà che qualsiasi democrazia è giocoforza tenuta a sobbarcarsi. Che questa percentuale si attesti al 10% credo sia allarmante. Sono dati – penso – ai quali il ministro degli interni Anna Maria Cancellieri, quando domani riferirà nell’Aula del Senato sugli scontri dei giorni scorsi, dovrebbe dedicare un minimo di attenzione.